25 Dicembre 2023, 09.00
Blog - Genitori e figli

Lo sguardo che fa crescere

di Giuseppe Maiolo

C’era una volta lo sguardo, ovvero quell’incontrarsi con gli occhi che “parlavano” e dicevano un fiume di cose piene di emozioni, a volte indicibili o impensabili...


C’era una volta, perché lo sguardo oggi sembra altrove, sempre da un’altra parte e lo abbiamo chiamato “phubbing” che è lo sguardo di chi ti ignora perché concentrato sul suo cellulare.

Un tempo si diceva che “bastava uno sguardo”, per capirsi e con esso sapevi se andavi bene o male. Quante madri nel silenzio degli sguardi educavano i figli a far venire fuori le parti migliori o rimproveravano un’esuberanza fuori luogo, perché la parola sguardo proviene dal latino “respicere” e significa rispettare l’altro. Lo sguardo, così, è attenzione e rispetto.

Ed è lo sguardo inziale che fa crescere. Quello della madre che non “guarda” semplicemente il figlio, ma lo “osserva” con attenzione e gli permette di essere osservata. Una reciproca contemplazione guiderà la ricerca di senso e il desiderio di comunicare. Lo sguardo è di fatto, comunicazione intensa che va oltre le parole, è arcaica e istintiva, dominata dal linguaggio del corpo che è quello che determina una relazione, la esprime e la arricchisce.

Soprattutto gli affetti si nutrono di sguardi più che di parole, intrecciano narrazioni infinite, quasi impossibili con il verbale, ma non lo escludono perché il dialogo è fatto di osservazione e parlato che è quello che serve per favorire quell’inconsapevole empatia che ci destinano i nostri neuroni specchio.

Per la maggior parte delle relazioni, anche quelli professionali, sono gli sguardi che ci fanno andare avanti, ci uniscono o ci separano. A scuola è il contatto visivo che struttura la relazione allievo-insegnante e viceversa. Sono i segnali che con gli occhi si ricevono e si inviano gli elementi fondamentali, densi di significato e che ci permettono di sapere “dove siamo” nel “qui e ora”. Perché gli sguardi sono le parole del cuore e non della ragione, con le quali diciamo le nostre emozioni coscienti o apparentemente estranee, le difficoltà e i dubbi, le vicinanze o le distanze.

Lo sguardo è azione educativa. Anzi, come si è detto, è il primo gesto, quello fondamentale, che non ha parole né azioni specifiche: è fatto di ascolto e di osservazione.

Ognuno di noi fin dall’inizio ha bisogno che gli occhi si aprano alla relazione e si cominci ad apprendere con lo sguardo e dallo sguardo, che poi sarà l’ultimo ad abbandonarci.

Purtroppo oggi sono sempre meno gli sguardi che ti catturano. Gli occhi sembrano assenti o distanti, immersi non in altri occhi ma impegnati a scorrere i display retroilluminati e sono spesso a disagio quando si incrociano. Non per caso appaiono insolenti gli sguardi intensi di chi ci guarda. Sono rimasti solo gli animali domestici con i loro grandi occhi fissi nei nostri ad osservarci. Oppure i bambini, quelli piccoli, che ci guardano incantati e ci chiedono di essere osservati, per lo meno fino a quando loro stessi, precocemente, saranno catturati dalla magia perversa degli smartphone.

Giuseppe Maiolo
psicoanalista


In foto: Picasso - Madre e hijo (saltimbanquis) 1905 Stuttgart, Staatsgalerie Stuttgart


Aggiungi commento:

Vedi anche
12/07/2020 08:07

Educare alla perseveranza. Ovvero far crescere la forza di lottare Ci sono esempi che contano quando le fatiche si fanno sentire, lo sguardo sulla vita è corto e la speranza, sfilacciata, non appartiene ai vocaboli che usiamo giornalmente

08/07/2023 06:00

Silenzio. Il recupero dello sguardo “Chi tace spaventa” diceva lapidaria Alda Merini, una voce che ha rotto il silenzio sulla sofferenza mentale, a lungo taciuta o meglio inascoltata. Intendeva il silenzio come parola potente, capace di sconvolgere e imporre emozioni che la logorrea collettiva soffoca

07/12/2020 10:39

Fiabe che curano. Storie per far crescere la fiducia C’è un mondo da scoprire quando si è bambini e poche sono le cose che la ragione può spiegare loro

09/12/2019 08:00

Lo sguardo distante della trascuratezza La parola “negligenza” nella lingua italiana sembra andata in disuso. Riguarda il comportamento svogliato di chi mette poco impegno nel proprio dovere. In inglese si dice neglect ed è invece un termine molto utilizzato per indicare la trascuratezza, che è una forma di maltrattamento

01/10/2023 09:21

Apprendimento. Emozioni e rendimento scolastico Che la scuola sia il luogo dell’apprendimento non ci sono dubbi, ma che sia anche il posto dove si sperimentano emozioni sentimenti è altrettanto ovvio




Altre da Genitori e Figli
22/04/2024

Egoismo

L’egoismo è un termine che contiene la parola “ego” dove l’etimologia rimarca la centratura esclusiva dell’individuo su se stesso. L’Io si mostra grande, spropositato, a volte ingombrante e ipertrofico al punto tale da non lasciare alcuno spazio agli altri

16/04/2024

Il conformismo, un altro ingrediente dell'indifferenza

Quando si parla di indifferenza, come è accaduto a proposito di recenti fatti di bullismo tra i ragazzi, si mette l’accento sulla distanza affettiva ed emozionale che è carenza empatica e spesso scarsa o nulla partecipazione al destino degli altri

07/04/2024

Indifferenza. Il peggiore dei sentimenti

Ho già detto dell’indifferenza parlando di adolescenti. Ma la parola “indifferenza” non appartiene solo alla condizione giovanile, è un modo di essere di tutti

30/03/2024

Pasqua, tra fede e fiducia

La Pasqua ha mille valenze religiose e laiche, che in questo momento di grandi incertezze ci servono. Quelle squisitamente psicologiche rimandano alle parole “fede” e “fiducia”

24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale