21 Aprile 2024, 08.00
Valsabbia
Blog - Maestro John

Le stelle sono tante milioni di milioni

di John Comini

Il ricordo di Angio Zane e Prassede Gnecchi, il “Ponte di libri” in Fiera, “L’avaro” replica a Vestone, la nascita di una bambina, tre addii e vari eventi

1) Quand’ero bambino avevo visto al cinema “Gli avventurieri dell’uranio”, poi in televisione a “Carosello” c’era la pubblicità dei salami Negroni, con le avventure del cavaliere della valle solitaria e lo slogan “Le stelle sono tante milioni di milioni, la stella di Negroni vuol dire qualità”. Più tardi ho scoperto che il regista era Angio Zane di Salò, autore di documentari, film e pubblicità di Carosello, alcune rimaste nella memoria collettiva di una generazione, come quello della stella Negroni o della cedrata Tassoni con Mina e tanti attori come Johnny Dorelli e Raimondo Vianello. Angio viveva nella casa affiancata dagli ex teatri di posa OndaStudios che aveva trasformato nel “Museo archivio audiovisivo gardesano”, con apparecchi cinematografici e molte fotografie che raccontavano una vicenda professionale straordinaria. È lì che io e l’amico Andrea Giustacchini l’abbiamo incontrato nel 2005, poiché stavamo preparando “L’ultimo inverno” sui partigiani della nostra valle. Infatti Angio da giovane fu protagonista della lotta partigiana nelle Fiamme Verdi della “Brigata Perlasca”, e scrisse lo struggente libro “Guerrigliero” da cui avevo tratto ampi brani interpretati dal Teatro Poetico Gavardo. Nella rappresentazione, con la “colonna sonora” del coro La Faita diretto dal M.° Valerio Bertolotti e le melodie del violinista di Cesare Maffei, erano raccontati anche la morte di Emiliano Rinaldini, l’eccidio di Provaglio Valsabbia e la liberazione di un partigiano all’Ospedale di Salò.

I miei nonni ed i miei genitori, essendo salodiani, hanno conosciuto bene la famiglia di Angio. La mamma Elisa (sorella di Gisella, che spesso veniva a Gavardo a salutare la mia famiglia e mons. Ferretti) con il marito Francesco Zane dal 1933 divennero proprietari dell’azienda dolciaria “Cedrinca”. Angio visse in una famiglia improntata agli ideali di solidarietà e di impegno sociale: i genitori furono sempre generosi con le persone bisognose e non mancava giorno che qualcuno bussasse alla loro casa per chiedere un aiuto in quei tempi difficili. Il nonno materno, Giuseppe, era un rinomato fotografo e da lui si recavano molte persone dalla Riviera e dalla Valle per ritratti di battesimi, comunioni e matrimoni. Angio (primo di otto figli) era affascinato dal nonno che gli fu sapiente maestro, rivelandogli le tecniche ed i segreti di quel mondo magico. Nel fatidico 8 settembre del 1943, a 18 anni, Angio si unì ai partigiani delle Fiamme Verdi di Valle Sabbia. Per convincere altri suoi coetanei a desistere dal reclutamento della Repubblica Sociale Italiana scrisse un volantino ciclostilato che affisse nottetempo. Fece parte della Brigata Perlasca, nome di battaglia Diego, schierandosi “dalla parte di quei tapini che pensavano di essere nel giusto facendo qualcosa che andava fatto”. Una scelta tutt’altro che semplice a Salò: “ribelle” proprio nella tana del lupo! La fame, il freddo, le lunghe scarpinate tra i monti per sfuggire alle retate, l’attesa dei lanci degli alleati, il terrore delle spie, l’arma che s’inceppa, la morte dell’amico più caro, tramutarono lo spirito d’avventura in una drammatica presa di coscienza.

Il 25 aprile del ’45 Angio venne congedato col grado di tenente e decorato.

E allora tutti nelle strade, a sventolare il tricolore! E gli abbracci, e la gioia, e i balli americani... Si vedeva il mondo bello, si immaginava un mondo magnifico, si credeva che avrebbe trionfato la giustizia, che gli onesti sarebbero stati a capo di tutto, che quella guerra sarebbe stata l’ultima... Ma Angio dopo la Liberazione scrisse parole amare: «Disgusto è dire poco e niente. Consegnati gli ultimi prigionieri tedeschi agli alleati, ecco l’esercito di “quelli del dopo” presente al gran completo, uscito nelle strade a proclamarsi vincitore. Ci sono tutti: dai voltagabbana che si sono strappati le mostrine della RSI agli opportunisti del “forse” e dei “ma”, dai borsari neri agli spudorati, dai leccapiedi di tutte le risme a braccetto con i “fazzolettari della libertà”, la mano chiusa a pugno, quella mano che il giorno avanti era drizzata stesa...». L’esperienza partigiana rimarrà indelebile per il resto della sua vita. Nessun vanto pubblico. Tornando con la macchina da presa sui luoghi di battaglia, Angio ricostruirà parte degli episodi di allora nel lungometraggio “Ribelli Brigata Perlasca” (1986), un emozionante documentario dedicato alle Fiamme Verdi che operarono tra Lemprato e Livemmo negli anni 1945-45. Documenterà anche la resistenza dei militari italiani prigionieri dopo l’armistizio nel film “Resistere, stellette d’onore” basato sugli studi storici del Ministero della Difesa.

Mi piace ricordare che il mitico Cèco Maioli raccontò che nel novembre-dicembre 1961 Angio realizzò un documentario del titolo “L’orso delle caverne” e il nostro Cèco ha dormito nella grotta, come guardiano di tutto il materiale, soprattutto per evitare che venisse rubato il generatore di corrente. Io sarei morto di paura… Angio è stato il degno erede di una meravigliosa famiglia. Il papà Francesco, bersagliere nella Grande Guerra, impegnato nell’Azione Cattolica e aderente al Partito Popolare di don Luigi Sturzo, militò attivamente nella Resistenza con le formazioni delle Fiamme Verdi operanti in Valle Sabbia. Il 25 marzo 1945, dopo il “colpo all’ospedale”, casa Zane fu sorvegliata e, durante una perquisizione a causa di una soffiata, i fascisti trovarono una radio ricetrasmittente realizzata in modo amatoriale dal figlio Pippo. Questi, insieme al padre ed alla zia Maria, venne arrestato e rinchiuso nelle carceri di villa Caprera a Maderno, con l’accusa di alto tradimento. Per fortuna il caro parroco monsignor Luigi Ferretti perorò la loro causa presso il comando militare tedesco e li salvò. Dopo la Liberazione papà Francesco s’iscrisse alla Democrazia Cristiana, venne eletto Senatore della Repubblica per le prime quattro legislature dal 1948 al 1968 e divenne sindaco a Limone del Garda, a Sirmione ed a Salò dal 1960 al 1970. La moglie Elisa scriverà un avvincente libro, “Partigiani in casa mia”. Pippo si interessò di scoutismo e nel ‘45, con una quindicina di ragazzi, insieme al fratello Piergiorgio, organizzò un campo ispirato agli ideali scout in Val Dorizzo e nel ‘47 fondò il Gruppo Scout Salò.

Ricordo che il caro Paolo Canipari ed il Circolo Arci di Salò chiesero di dedicare una piazzetta ad Angio Zane. Vorrei concludere con le parole che il direttore Ubaldo Vallini gli dedicò quando lasciò questo mondo, il 27 gennaio 2010: «Angio sapeva che prima o poi gli sarebbe toccato di “andare avanti”, ma conservava quel vizio di affrontare il destino allo stesso modo di quand’era sulle montagne valsabbine, con Giacomo Perlasca, a fare il ribelle per amore. Arrivederci, maestro.»

2) Vorrei ricordare un’altra meravigliosa persona, Prassede Gnecchi di Muscoline. Incontro talvolta il marito Renzo Bregoli a casa di Franco Delbono e di Dina Lauro, sua cugina, al compleanno di Angelica figlia di Giulio e di mia nipote Barbara. Prassede aveva frequentato le scuole medie insieme a mia moglie ed era grande amica di Marisa Perini che poi, divenuta maestra, insegnò a Livemmo. Durante gli anni cosiddetti della contestazione (1968/69), Prassede fu entusiasta allieva dell’ex comandante partigiano Emilio Arduino all’Istituto “Gambara” di Brescia. Il professor Emilio fu attento alle esigenze di partecipazione alla vita scolastica degli studenti: le sue furono lezioni di democrazia, con la lettura in classe della Costituzione durante le ore di educazione civica. Dieci anni dopo fu giudice popolare durante il primo processo per la strage di piazza della Loggia. Prassede scrisse di lui: «Nel novembre del 2009 moriva il professore Emilio Arduino. Era stato mio insegnante di Italiano e Storia nell’allora quarta G dell’Istituto Magistrale Veronica Gambara. La sua scomparsa fece ritrovare un gruppo di noi ex alunni. Persona colta, di alto spessore morale, schiva e riservata, scoprimmo solo dopo la sua scomparsa che era stato partigiano della Brigata Perlasca in Valle Sabbia, comandante del distaccamento T3 e che, nel lontano ‘46, aveva dato alle stampe un insolito e antiretorico libro sulla resistenza bresciana, “Brigata Perlasca”. Nel 2009 insegnavo italiano, latino e storia al Liceo Fermi di Salò e feci leggere il libro ai miei studenti della quarta A. Da lì nacque l’interesse mio, di alcuni ex studenti della vecchia quarta G e dei miei alunni liceali, ad approfondire l’argomento. Conoscemmo così la nipote del prof, Giordana Miani, che ci mise a disposizione altri testi di Arduino ispirati alla sua esperienza partigiana. Grazie all’ospitalità di don Angelo Chiappa, nostro ex insegnante di religione, riuscii a far incontrare i partigiani superstiti del gruppo di Arduino con i miei studenti: conoscemmo così Ennio Doregatti, il comandante “Toni”, il dottor Passega. Le Fiamme Verdi ci invitarono ad un incontro a Brescia nella loro sede; qui venimmo accolti da Agape Nulli e Aldo Giacomini, recentemente scomparso, che ci fece conoscere il suo libro sui sentieri della Resistenza, “Sui monti Ventosi”. È stata un’esperienza che ci ha arricchito, ha fatto da collante tra studenti molto diversi tra loro, li ha resi capaci di ascoltare, ha creato legami tra generazioni diverse. Da allora è passato un bel po’ di tempo: Passega, Doregatti, Prete, Mombelli e Giacomini sono scomparsi; la maggior parte degli studenti si è laureata o si accinge a concludere il proprio percorso universitario…È bello pensare che i “racconti partigiani” dei compagni di Emilio Arduino possano essere fruiti da chi è interessato a questi temi e a queste testimonianze; erano ragazzi quelli che erano saliti in Corna Blacca a ‘fare i monelli per un ghiribizzo di libertà’, ed erano ragazzi quelli che ne hanno registrato i ricordi.» Prassede insegnò per tanti anni in diverse scuole bresciane donando agli studenti la sua competenza ed una grande passione verso la storia e l’impegno civile. La sua ultima tappa prima della pensione fu al liceo Enrico Fermi di Salò, dove con gli studenti fece ricerche sui partigiani locali e curò la digitalizzazione di “Brigata Perlasca”.

Raccogliendo l’eredità del suo “vecchio maestro”, fu artefice di decine di ricerche storiografiche, collaborando a più riprese con l’Associazione Nazionale Ex Deportati dei campi nazisti e con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
È stata per una vita intera messaggera dei valori dell’antifascismo: è a lei che si devono le “pietre d’inciampo” posate nella zona del Garda e della Valtenesi. Membro della commissione scuola dell’Anpi, ha realizzato serate sulla resistenza, sulla Grande Guerra e sulle biografie di ebrei residenti a Brescia deportati durante la RSI. Fra i suoi ultimi scritti spiccano il saggio “Primavere di libertà. Donne e uomini che fecero e scrissero la Resistenza”.

Ricordo con emozione la struggente serata a lei dedicata ad un anno dalla sua scomparsa. Era intitolata “Prassede Gnecchi: la bellezza dei ricordi, il dovere della memoria” presso la biblioteca di Muscoline, organizzata dagli “amici di Prassede” tra i quali figuravano l’Anpi di Brescia, la Commissione Scuola ANPI “Dolores Abbiati”, l’Associazione nazionale ex deportati di Brescia ed il Comune di Muscoline. Vi si alternavano “i ricordi di chi ne aveva incrociato il cammino, alcuni brani tratti dalle sue ricerche, qualche canzone che anche lei conosceva e un pizzico di poesia.” C’era tantissima gente, segno di una grande stima e riconoscenza verso una grande donna. È stata una serata inaspettata, toccante. Ricordo le testimonianze e i ricordi dell’amico maestro Fabrizio Landi, di Mariagrazia, Luciano, degli ex studenti, di Silvia, di Giusi, di Frida Muratori, di Mara, di Gian Battista, le struggenti canzoni di Ramona e del “menestrello” Luca Rassu, la cui canzone finale “L’indifferente” faceva molto riflettere ed è sempre più attuale. Tra i molti che hanno letto pensieri profondi, sinceri, anche due ex colleghe di scuola. Michela ha detto: “Ho imparato tanto da te ed il tutto mi arrivava nel modo più naturale e semplice possibile, perché la tua profonda cultura, che tanto mi affascinava, non si manifestava con i colori sgargianti dell’ostentazione, ma sempre velata dalla modestia e dalla spontaneità che ti appartenevano. Mi piaceva sentirti parlare di come guidavi i tuoi alunni alla personale scoperta dei testi ed io, allora insegnante alle prime armi, accoglievo ed imparavo.

Volevi che i tuoi studenti ‘comprendessero’ nel senso più profondo del termine. Sentivo il tuo desiderio che la letteratura entrasse in loro, come era entrata in te, che fosse un “incontro” che cambia e rinnova, perché incontrare voci autentiche, quelle che tu più amavi, significa cambiare, crescere, trasformarsi…, non essere più come prima. E in questo cammino hai accompagnato anche me.”

E Aurelia: “Il ricordo di Prassede riaffiora col profumo di ciclamini e cotogne, muschio e terra ‘soca’; ha il colore antico dei fiordalisi ormai scomparsi, quello insolito delle pulsatille che ogni anno rifioriscono là sulla collinetta, risuona nel concerto di rane e rospi al laghetto e nelle fresche acque di ruscelli, cascatelle e del Goi. A seconda della stagione raccoglievamo erbe, fiori, fragole, castagne… e poi, incoraggiandoci a vicenda, le trasformavamo in confetture. Non ho mai superato la maestra. Non ci mancavano mai gli argomenti, chiacchieravamo ininterrottamente, sapeva raccontare ma anche ascoltare e la sua sensibilità e comprensione rendevano semplice e spontaneo parlare di gioie e dolori, delusioni e speranze, festeggiamenti e funerali. Ho avuto il privilegio di seguire, passo passo, nel vero senso della parola, attraverso il suo resoconto in passeggiata, le appassionanti, e appassionate quanto faticose ricerche in archivi, biblioteche e librerie; così, avvenimenti storici come la Resistenza e la Shoah hanno assunto per me una valenza completamente nuova: sono diventati vivi e vitali, attuali grazie alla competenza e all’entusiasmo senza enfasi e retorica di Prassede. Con le sue rigorose indagini in occasione del progetto delle Pietre d’Inciampo ha riportato alla luce le tracce lasciate dalle vittime, cioè ha restituito loro il nome- L’importanza della memoria… avevi ragione Prassede.” Come non emozionarsi nell’ascoltare? Come rimanere indifferenti al fluire dei ricordi? Dopo una giornata di intenso calore, soffiava un fresco venticello, sembrava davvero che Prassede fosse lì, in mezzo a noi. E, in fondo, è rimasta per sempre nell’anima di chi crede ancora nella giustizia e nell’umanità.

3) Arriva la Fiera di Maggio! Giostre e Luna Park saranno presenti da venerdì 26 aprile a domenica 5 maggio, mentre le bancarelle arriveranno domenica 28 e mercoledì 1° maggio.

Dopo il successo dello scorso anno, torna la Rassegna dell’Editoria indipendente “Un ponte di libri”. La casa editrice Liberedizioni, su mandato dell’Amministrazione comunale di Gavardo, da sabato 27 aprile a mercoledì 1° maggio propone nel Palafiera uno spazio espositivo e di vendita dedicato a case editrici non solo lombarde, arricchito da incontri con autori di indiscussa fama come lo scrittore Stefano Massini, che presenterà il suo nuovissimo libro “Mein Kampf” alle 19 di domenica 28 aprile.

Per inaugurare la Rassegna “Un ponte di libri”, oltre ai rappresentanti della Giunta, ci saranno i gavardesi Sara Maioli, Erik Tonni e Roberto Tottoli che rappresentano un esempio di quanti sono riusciti a realizzare le proprie passioni con tenacia e impegno. Grande rilievo è stato riservato ai giovani: un Concorso letterario per le classi 5e delle scuole Primarie di Gavardo, un progetto grafico per le classi 3e della Scuola di I° grado per la realizzazione di “tessere” che formeranno i pannelli esposti per tutta la durata dell’evento, un giudizio di lettura per gruppi a cui hanno aderito 120 studenti delle classi 3e/4e del Liceo Fermi di Salò e dell’Istituto Perlasca di Vobarno, un corso gratuito sul fumetto per ragazze/i dai 13 ai 17 anni che la celebre fumettista ed illustratrice Chiara Abastanotti terrà lunedì 29 aprile dalle 16.30 alle 18.30 (max 20 partecipanti, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio Cultura della Biblioteca di Gavardo 0365 377462).

Ci saranno anche tre mostre: “Gavardo Medioevale” al MAVS con le tavole di Michele Avigo, la Mostra fotografica dell’Aeronautica Militare per i 100 anni (+ 1) di fondazione e la Mostra Botticino Stone District.

Ma non finisce qui: ci sarà il Convegno Botticino Stone District - Distretto Lapideo Bresciano sul marmo ed un incontro sui 50 anni dalla strage di Piazza Della Loggia con Paolo Corsini, Silvia Guarneri, Andrea Vigani, Flavio Ferri, Manlio Milani che dialogano con C. Alberto Romano prorettore Università di Brescia. Anche quest'anno ci saranno autori d’indiscussa fama internazionale, come Giovanni Grasso, Massimo Franco, Giorgio Lamberti, Bezzon, Rosa Teruzzi. Diverse le iniziative delle Associazioni gavardesi dello Sport, Cultura, Sociale, Volontariato. Alle spalle del Palazzetto saranno attrezzati gli Street food, oltre ai menu alla carta di alcuni ristoranti locali “Gavardo in tavola”: Trattoria Piazza Grande, Ristorante Al Giogo, Trattoria Bussi e Trattoria Al Cacciatore (Monte Magno), Ristorante Pegaso e Ristorante Il Pacchero (Soprazocco), Agriturismo San Carlo di Donini (Località San Carlo), la prenotazione è obbligatoria. Chiuderanno l’evento gli amici del Coro La Faita diretti dal M.° Valerio Bertolotti.

4) Domenica 28 aprile verrà replicata all’Auditorium di Vestone, a grande richiesta, la commedia “L’avaro” di Molière liberamente adattata dal sottoscritto per l’Illustre Teatro, con Guido Assoni (Arpace, avaro, vedovo), Enrica Bertini (Quaresima, sorella di Arpace), Roberto Rizza (Fortunato, figlio di Arpace), la giovane e brava Sofia Farovini (Marianna, innamorata di Fortunato), Gianluigi Bonassi (Merluzzo, ricco pretendente di Quaresima), Lucia Pappalardo (Spazzola, faccendiera che combina matrimoni), Silva Pollini (Zerbinetta, cuoca), Marta Modica (Sofronia, ricca vedova), ed Antonella Pialorsi (Teresa, nonna di Marianna). Alla “prima” il sottoscritto, pur sapendo a memoria il copione, faticava a trattenere le risate, davvero!

5) È nata Cecilia, figlia Francesca Rossi e di Pierpaolo Avanzi: è venuta alla luce il 7 aprile a Londra, ed ha fatto felice il fratellino Ludovico, nato pure lui il 7 aprile di 2 anni fa. Chissà la felicità delle bisnonne Valeria e Caterina, dello zio Filippo e delle zie Martina, Mariavittoria, Anna ed Angela, di tutti i parenti e dei nonni Rosa Scolari e Gianpietro Avanzi. A proposito, quest’ultimo non è nato come avevo scritto il 5 marzo 1960 bensì il 4 marzo, come nella canzone di Lucio Dalla…beh, pazienza, avrà festeggiato per due giorni di seguito eh eh eh! Benvenuta al mondo, Cecilia! “Da dove sono venuta, mamma? Da dove mi hai preso?…Tu eri nascosta nel mio cuore come un desiderio, tesoro mio. Tu eri nelle bambole dei miei giochi di quando ero piccola” (Tagore)

6) Ci ha lasciati Franco Leggerini (2 agosto 1946-14 aprile 2024) una persona conosciutissima in paese. Il padre (detto “Mago”) gestiva il Bar Italia e la mamma al piano di sopra era cuoca del ristorante. Franco lavorava all’Enel ed era un ottimo calciatore della Villanovese e della Falk di Vobarno. La dolce moglie Madda Rivetta è sempre stata impegnata all’Oratorio e nella Caritas, il figlio Stefano (classe 1973) a scuola è sempre stato un eccellente studente ed ora vive a Brescia. La Messa, a cui ha partecipato una folla commossa, è stata celebrata dal parroco, da don Cesare Polvara e da Mons. Carlo Tartari, coscritto di Stefano. Mando un grande abbraccio ai familiari.

Venerdì mi ha scritto l’amico Paolo Catterina: “Con triste emozione ho portato l’estremo, affettuoso saluto alla cara maestra Dea Valloni che ci ha lasciato. Non la vedevo da qualche tempo ma ho sempre mantenuto un grande rapporto di affetto e lei veniva spesso e volentieri da noi. Lettrice indefessa, sempre interessata a tutto e tutti anche molto avanti negli anni. Persino i miei figli Domenico, Elisa e Davide si erano affezionati a lei – la maestra del papà… - che era così gentile, premurosa, con uno stile e un portamento raffinati quanto rari. l turbinio di ricordi di quell’infanzia senza affanni e la tristezza del momento mi hanno fatto venire le lacrime. Insegnante a Prevalle Sotto dal 1969 al 1986, Dea Valloni ha accompagnato generazioni di ragazzi come me. Sul libriccino “Cara Maestra, Caro Maestro” le avevo dedicato una personale ed emozionante lettera. Cara maestra Dea, ricordo ancora con lucidità i giorni della mia scuola elementare e sempre conservo gelosamente i quadernetti che mi fanno rivivere un’infanzia vivace e felice. Per le prime due classi ho avuto la maestra Letizia che passava per essere severissima ma che con me è sempre stata comprensiva e gentile. Tu eri stata insegnante di mia sorella per cinque anni per cui già sapevo che eri una maestra “buona” e gentile.

Ho ancora negli occhi e nel cuore il ricordo di quando arrivavi con la tua macchina bianca, sempre elegante e bellissima, alta, con i capelli biondi. Eri la “mia” maestra, e riempivi di bellezza la scuola. La voce acuta e l’accento umbro mi hanno sempre stregato… Non che ci andassi sempre volentieri… allora il mio mondo era rivolto al calcio, quello giocato e quello seguito come una passione travolgente anche in tutta la mia famiglia. Ma nelle grandi aule della scuola di via De Amicis ho assaporato un gusto profondo per la curiosità, per l’ascolto e per tutte quelle attività fatte insieme agli altri compagni. Le nostre aule erano grandi e luminose, colorate e ricche di attrezzature. Le mattinate trascorrevano veloci e non c’era tempo per annoiarsi. A metà mattina l’aria si riempiva del profumo di caffè dai locali dove la bidella preparava il “rito” della ricreazione. Tutte le maestre si ritrovavano per la breve pausa con quell’atmosfera di amicizia e di famiglia che si respirava  a pieni polmoni assieme al profumo di quel caffè fatto con la moka.

Ho un grande debito di riconoscenza verso di te per avermi fatto appassionare alla conoscenza, per aver reso facile e avvincente come e meglio di un gioco apprendere le nozioni e l’impegno. Hai fatto cogliere a me e ai tanti alunni che hai avuto la bellezza chiusa nei libri e in quelle lezioni che ti vedevano danzare leggiadra scrivendo alla lavagna. Sei stata la “mia” maestra e sempre rimarrai nello scrigno delle cose preziose della mia vita.”

Grazie di cuore, Paolo. Ricordo la maestra Dea nella mitica scuola di Prevalle San Zenone: era una donna dalla elegante gentilezza, sorrideva alle mie battute ed era innamorata dei “suoi” bambini. Una vera maestra! Ciao, Dea! Ci ha lasciati Natalino Maioli, di 85 anni, fratello di Angiolino, del mitico Cèco, di Mario e Giuseppe. Era ospite della casa di riposo La Memoria. Era vedovo da circa 50 anni perché la moglie Luciana era morta per emorragia cerebrale a soli 36 anni, lasciando i tre figli piccoli nello sconforto. Alpino, congedato nel 1961 ha partecipato a diverse Adunate nazionali. Faceva parte del CAI Gavardo ed ha cantato nei cori “La Faita” e “Montesuello”. Le sue grandi passioni nella vita sono state i cori alpini e la montagna (accompagnata da un bel piatto di pastasciutta in compagnia a fine camminata!). Con gli altri fratelli Cecco e Luigi era stato anche a Campei de Sima fra i volontari alpini nel periodo in cui l’ANA aveva realizzato la ristrutturazione del rifugio. Lascia i figli Marco, Mauro e Luca, le nuore Vania, Dana e Stefania ed i nipoti Noemi, Isabella ed Elisabetta. L’amica Manuela, sua nipote, mi ha scritto che oggi, domenica, ci sarà la veglia di preghiera ma non un vero funerale, per espresso desiderio che Natalino aveva comunicato ai figli. Sincere condoglianze alla famiglia.

Alcuni eventi:

* oggi, domenica, a Gavardo ore 15 “Alla scoperta delle nostre radici” passeggiata tra gli alberi storici di Gavardo con la Prof.ssa Nicoli, partenza dalla Biblioteca (obbligo prenotazione Ufficio Cultura 0365 377462 cultura@comune.gavardo.bs.it)

* oggi a Gavardo al Museo “Escape room. Il Mavs: una notte al Museo!" (anche venerdì 26, sabato 27 e domenica 28) prenotazione obbligatoria (info 0365.371474 o info@museoarcheologicogavardo.it)

* oggi a Sabbio Chiese ore 14 “Giornata della Terra e del Verde pulito” ritrovo all’Isola ecologica località “Disa”

* oggi a Villanuova all’Auditorium Garda Sala Duse ore 17.30 “Cavalli in corsa” omaggio delle Poetenti dell’Ass. Culturale “Larosaelaspina” alla grande poeta Patrizia Cavalli (con Angela Briarava, Rosalia Cerutti, Giovanna Coco, Giusi Galvagni, Eles Lopeboselli, Giusi Nelli, Vanda Parolini, Gianna Righettini, scenografia e costumi di Gabriella Goffi, drammaturgia e regia di Livia Castellini, con la partecipazione straordinaria di Mattia Benedetti al flauto, info 3341405014)

* oggi a Villanuova conclusione della Settimana Eco-Sostenibile ore 15 Visita guidata a Bosco della Falesia con Marco Baioni direttore del MAVS (partenza dal sottopassaggio di Via Carpen)

*a Gavardo al Museo Archeologico mostra “L’età del legno 4000 anni fa al Lucone” manufatti e la porta in legno più antica d’Italia, orari di apertura del Museo (fino al 31 dicembre)

* a Salò al “Salòttino” mostra collettiva “Colore!” (visitabile dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19.30 fino al 12 maggio)

* a Sabbio Chiese presso il Santuario della Rocca mostra “Le stagioni di Armando Tomasi - un pittore valsabbino e il suo mondo” (aperta venerdì, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30 fino al 5 maggio)

* a Bagolino nel Palazzo San Giorgio mostra “Le stagioni di Armando Tomasi – un pittore valsabbino e il suo mondo” (aperta venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 fino al 5 maggio)

* a Vestone presso l’Associazione Via Glisenti 43 ore 16.30 mostra “Le stagioni di Armando Tomasi – un pittore valsabbino e il suo mondo” (aperta venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 fino al 5 maggio)

* lunedì e mercoledì a Gavardo in Biblioteca dalle 15 alle 17.30 “Creiamo poster di velluto” Progettiamo, tagliamo con il plotter e coloriamo (Hub tecnologico per ragazzi 11-17 anni gratis previa iscrizione 0365 377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)

* lunedì a Villanuova al Consultorio familiare (via Bostone 2/1) dalle 10.30 alle 11.30 “Biblioteca in Consultorio” (info biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it 0365 371758)

* lunedì a Villanuova “Sportland: passo dopo passo” partecipa, corri, migliora organizza F.O. Running Team con Sportland e Diadora ritrovo ore 18 inizio allenamento ore 19 per un’ora di corsa

* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 17.30 la dott.ssa Roberta Scudellari in “Come prevenire, riconoscere e curare malattie respiratorie” per l’Università del Tempo Libero (info 0365 63011)

* mercoledì a Sopraponte in Oratorio dalle 14 alle 16 Pomeriggi in compagnia (info Elide 347 8580827)

* mercoledì a Villanuova al Consultorio familiare (via Bostone 2/1) ore 9.30-11.45 “Walking Mama. Passeggiate in gruppo & incontri tematici” per mamme e papà “Nido sì, nido no” con E. Palmieri educatrice professionale ed E. Almici assistente sociale (info e iscrizioni 338 6705845 o astrolabio@areacoop.it)

* mercoledì a Villanuova in Biblioteca “Storie intorno al camino” letture “Nati per Leggere”: dalle 16.30 alle 17 letture per bambini da 0 a 3 anni, dalle 17.15 alle 17.45 letture per bambini da 4 a 8 anni (info biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it 0365 371758)

* mercoledì a Sabbio Chiese all’Auditorium delle scuole medie Federica Molteni in “Bartali eroe silenzioso” (per “Altri sguardi”, ingresso gratuito)

* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 16.30 “Biblio Atelier” laboratorio per bambini da 5 a 10 anni, scopriremo quali sono i fiori preferiti di Teodoro e quali i vostri (prenotazioni fino ad esaurimento posti 0365 377463 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)

* mercoledì sera a Calvagese della Riviera nella sala consiliare ultimo incontro informativo per imparare comportamenti e tecniche di difesa semplici ed efficaci, per affrontare lo stalking e le violenze domestiche (la partecipazione è gratuita)

* giovedì 25 aprile a Prevalle, Villanuova e Gavardo l’ANPI con le amministrazioni comunali organizza la manifestazione unitaria per celebrare il 79° anniversario della Liberazione: a Prevalle ore 9.30 deposizione fiori al Monumento ai Caduti e al Monumento alla Resistenza, interventi vari anche dell’Istituto Comprensivo di Prevalle e della Banda musicale poi trasferimento a Gavardo; a Villanuova ore 9 cerimonia a Prandaglio, ore 9.30 corteo da P.le Roma fino al monumento ai Caduti, interventi vari anche dell’Istituto Comprensivo della Banda musicale “Carlo Zambelli” poi trasferimento a Gavardo; a Gavardo ore 10.30 da Piazza Marconi corteo fino al Monumento ai Caduti della Resistenza presso l’Ospedale “La Memoria”, interventi vari anche dell’Istituto Comprensivo della Banda musicale “Viribus Unitis”, poi pranzo sociale in Monticello (info e prenotazioni Vanda 3341405014, Antonio 3336644681, Donato 0365516702)

* giovedì alla fattoria “La Mirtilla” di Idro zona Crone “Sulle Ali della Libertà”: al mattino yoga dolce con Antonella Lonati, pranzo con polenta macafana (farina, formaggio, cicorie, cipolla e burro), vino, acqua e caffè (10 € bambini, 15 adulti) poi danze con Fabiana Dafne, Roberto Ardau Drugo, Donne InCanto, Inattesi Ospiti Sgraditi e Idrovolanti (i fondi raccolti dallo stand gastronomico andranno a finanziare i progetti della Cooperativa Co.Ge.S.S., il pranzo e le altre attività sono ad offerta libera, il ricavato sarà devoluto all’associazione TV.B., Associazione Volontari Treviso Bresciano, che accompagna al bisogno persone non automunite della Valle Sabbia) info 3404630941

* giovedì a Limone di Gavardo all’ Agriturismo “Morso 46” (338 9341604) concerto dei fantastici Km0, con Maurizio Martini e Gianni Podavini (chitarra e voce), Carlo Ferretti (chitarra solista), Marcello Podavini (basso), Sergio Podavini (chitarra), Arturo Tebaldini (armonica e tastiera) ed il leggendario Marco Franzini alla batteria

* venerdì al Centro Sociale di Gavardo dalle 14.30 alle 16.30 gioco burraco a cura della brava e simpatica Mariangela

* venerdì a Barghe all’ex Centrale idroelettrica ore 18.30 incontro con Valentino Tosoni Presidente Protezione Civile di Roè Volciano insieme all’Associazione Volontari delle Ambulanze Vallesabbia: testimonianze e spiegazioni relative al volontariato in Valle (per “Ape e Storie”, segue rinfresco con aperitivo)

* sabato a Salò al Salòttino dalle 15 alle 18.30 “Una storia in un barattolo” laboratorio di Alice Pasotti, disegno e fantasia per ragazzi dai 9 anni e più (80 € pure per materiali e merenda, info whatsapp 339.7089255 @alice.pasotti.illustration)

* sabato a Gavardo al Palafiera Ziglioli ore 16.30 apertura della 2^ Rassegna “Un ponte di libri” con Davide Comaglio sindaco, Ombretta Scalmana Assessora alla Cultura di Gavardo, Claudio Ferremi Assessore alla Cultura della Comunità Montana, Sara Maioli Prof.ssa Reader of Economics-Newcastle University G.B., Erik Tonni Prof. Fisica Teorica-SISSA (Sc. Internaz. Super. St. Avanz.) Trieste, Roberto Tottoli Rettore Università di Napoli l’Orientale, Rosalba Albano Presidente Liberedizioni, modera Marcella Zane giornalista

* sabato a Gavardo al Museo Archeologico mostra “Gavardo Medioevale” illustrazioni di Michele Avigo ore 10.30-12 e 17.30-19.30, domenica dalle 8.30 alle 11.30 (anche sabato 4 maggio ore 10.30-12 e 17.30-19.30)

* domenica a Gavardo negli spazi interni del Palazzetto dello sport ore 14.30 “Torneo di burraco” 4 turni di gioco da 4 smazzate di cui 3 turni Mitchell e 1 Danese, nessun costo di iscrizione (info Mariangela 3467829964 stop al raggiungimento di 23 tavoli) organizza l’Area Servizi alla persona del Comune col Gruppo Burraco Gavardo

* domenica a Vestone in Auditorium ore 20.30 replica dello spettacolo “L’avaro” da Molière con “l’Illustre teatro” (risate garantite) Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!                                 


maestro John
Nelle foto: 

1) Angio Zane (il ragazzo che scrive) accanto alla mamma, al papà ed altri familiari (foto tratta da “Salò Novecento” di Pierangelo Del Mancino e testi di Flavio Casali)
2) Prassede Gnecchi con la figlia Raffaella, il giorno della laurea
3) Gli attori de “L’avaro” che replicherà a Vestone domenica prossima
4) Sette fratelli Maioli: (da sinistra) Mario, Francesco, Giuseppe, Teresa, Angiolino, Luigi e Natalino Grazie di cuore a Manuela Maioli, a Giusi Zabbialini ed a Mario Lazzaroni


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