18 Aprile 2024, 08.38
Eco del Perlasca

Erasmus ad Hannover

di Alice Pampuri

A febbraio io e altri nove ragazzi dell’Istituto Perlasca di Vobarno siamo partiti per una mobilità breve di una settimana ad Hannover, insieme alla professoressa Roner e alla preside


Dopo un lungo viaggio di otto ore in totale, siamo arrivati alla stazione centrale di Hannover, dove ci hanno accolto il professor Haarmann e le famiglie ospitanti, le quali ci hanno poi accompagnato nelle loro case.
La famiglia in cui mi sono trovata è stata subito molto accogliente, gentile e ospitale. I suoi membri si sono rivelati veramente simpatici ed era semplice comunicare, poiché all’interno della famiglia tutti sapevano l’inglese, e anche molto bene.

Il giorno dopo l'arrivo, il lunedì, con il tram siamo andati alla scuola che ci avrebbe ospitato per la settimana, la Gymnasium Goetheschule, che si trova appena fuori dal centro della città di Hannover.
Ci siamo ritrovati nell’atrio della scuola con gli altri exchange students, tedeschi e italiani, e i vari professori. In Germania, come in Italia, ogni anno festeggiano il Carnevale (da loro chiamato “Karnival”) proprio nel periodo in cui siamo andati, contemporaneamente a quello italiano; a mio parere in Germania è molto più sentito rispetto a qui, fanno una vera e propria festa, mentre in Italia, soprattutto nell’ultimo decennio, lo si celebra molto meno (ovviamente ad eccezione di Venezia, Bagolino, ecc..).

Non hanno le vacanze di Carnevale come noi, però il primo giorno in cui siamo andati a scuola, il giorno dopo la domenica di Carnevale, molti studenti erano travestiti, in particolare i bambini. Una scena comica che ho visto mentre eravamo nell’atrio della scuola è stata vedere entrare dalla porta d’ingresso un t-rex e un orso polare (dei travestimenti gonfiabili).

In prima mattinata ci hanno fatto fare un giro della scuola: è stata ristrutturata nel 2020, quindi ha una struttura moderna e molto spaziosa.
La scuola comprende primaria, secondaria di primo e di secondo grado. Inoltre il loro sistema scolastico funziona in modo diverso da quello italiano: per i primi 5 anni di scuola, ovvero le elementari, hanno tutti le stesse materie, come in Italia, ma il quinto anno devi scegliere una materia tra teatro, informatica o orchestra.
Nell’undicesimo grado di scuola (ovvero in terza superiore) puoi scegliere una lingua oltre all’inglese, tra cui francese, cinese, latino, russo o polacco. Ogni studente può decidere tre materie principali su cui vuole concentrarsi di più, in base ai propri interessi.

La scuola è molto grande: è sviluppata su due piani, ha un’ampia palestra, aule di chimica, di informatica e di arte, una sala per il teatro e la musica, una caffetteria e una mensa nella quale cucinano al momento (e il prezzo è di 4€ al pasto); inoltre, esternamente è dotata di un giardino abbastanza spazioso, un parco giochi, una pista di atletica leggera, campi da pallavolo, da beach volley, da basket e da tennis.

Finito il giro della scuola, abbiamo parlato un po’ tra noi studenti con i professori (tutto in Inglese); dopodiché, in vista dei giri che avremmo dovuto fare in seguito, ci hanno dato un pranzo al sacco: due panini al formaggio, una banana, una barretta, un uovo sodo e una bottiglietta d’acqua.

Così, siamo andati alla fermata del tram vicino alla scuola, per poi andare in centro città ad Hannover; i mezzi pubblici infatti sono molto efficienti, oltre ai pullman c’è una rete estesa di tram che passano ogni 5 minuti, quindi è facile spostarsi da una parte all’altra della città.

Una cosa particolare di Hannover è che c’è un filo rosso, una striscia lunga 4200 metri dipinta sul terreno, che si dipana per le vie del centro cittadino collegando tra loro 36 attrazioni principali.
La prima cosa che siamo andati a visitare è stato il municipio, un edificio dall’architettura affascinante. Alle 11:00 abbiamo avuto un incontro con uno dei sindaci di Hannover, il quale, tramite una traduttrice in italiano, ci ha spiegato come funziona la città, l’istruzione, ecc..; ci ha detto anche che Hannover vanta di avere la foresta urbana più grande della Germania, una delle più grandi d’Europa e quasi il doppio di Central Park.

In seguito abbiamo fatto un giro della città a piedi, dopodiché i professori sono andati via e ci hanno lasciato liberi di girare o tornare a casa.
Con la ragazza che mi ha ospitato, Maria, e altre coppie di exchange students, siamo andati in un posto per pranzare, nella quale ho mangiato un piatto tipico di Berlino, il currywurst, ovvero un wurstel con salsa di pomodoro e curry servito con patatine.

Il martedì abbiamo assistito alle lezioni dei rispettivi partner, ma essendo in Tedesco, non abbiamo capito nulla; generalmente se hanno due ore della stessa materia di seguito fanno una pausa di dieci minuti tra un’ora e l’altra, in più due ricreazioni di 15-20 minuti, nella quale si può comprare del cibo dalla caffetteria; nella seconda ricreazione si può pranzare alla mensa.

Nel pomeriggio insieme a Maria sono andata ai giardini reali di Herrenhausen, un’attrazione molto famosa e oltre tutto vicino a casa sua. Purtroppo, essendo inverno, non erano al massimo del loro splendore e non andavano neanche le fontane, ma nonostante ciò erano comunque molto belli; di fatto l’inverno è la stagione peggiore per andare in Germania, perché il meteo è principalmente nuvoloso o piovoso.

Il mercoledì dopo esserci ritrovati a scuola, ci siamo diretti verso il centro città per andare al Sprengel Museum, un museo d’arte principalmente moderno, nel quale abbiamo visto la mostra “Elementartiele”: c’erano 150 opere del XX secolo e dell'arte contemporanea e un’ampia rassegna di possibilità espressive in pittura, scultura, grafica, fotografia e film. Il pomeriggio siamo andati tutti noi studenti insieme a giocare al bowling.

Giovedì siamo andati a Berlino: ci siamo ritrovati alla stazione centrale di Hannover per poi prendere il treno.
Dopo un’ora e mezza siamo arrivati a destinazione: ci siamo diretti subito al Jewish Museum, nel quale c’era la presentazione di oggetti, installazioni artistiche e postazioni interattive che raccontano in modo molto approfondito il periodo della Shoah.

Finita la visita al museo ci siamo diretti verso il centro di Berlino, notando i particolari semafori che lo caratterizzano, ovvero gli Ampelmännchen, rimasti in uso anche dopo la caduta del muro di Berlino e diventati negli anni un vero e proprio oggetto di culto.
Ci siamo quindi diretti verso la sede del Parlamento tedesco, vicino alla quale c’è una parte rimanente del muro di Berlino e una linea, la quale percorre tutta la città, che segna dove si trovava il muro. Infine, abbiamo visto il Duomo di Berlino e la torre della televisione di Berlino. Tramite la metro ci siamo poi diretti alla stazione centrale per poi prendere il treno per Hannover.

Venerdì a scuola abbiamo fatto un lavoro di cittadinanza, lavorando a gruppi e trattando un argomento a scelta che fosse inerente alla settimana appena trascorsa insieme.
Per la sera gli studenti tedeschi hanno organizzato per noi studenti italiani un “farewell party” (“festa d’addio”), dove c’era cibo, karaoke, giochi da tavolo e tanto divertimento; inoltre, hanno partecipato anche i professori che ci hanno seguito durante la settimana.

Il giorno dopo, infine, ci siamo ritrovati alla stazione centrale di Hannover alle 14:00 per salutarci e per poi prendere il treno per l'aeroporto.
È stata un’esperienza straordinaria, che consiglio a tutti e che mi piacerebbe volentieri rifare.

Alice Pampuri, 4A Grafica





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