Le vacanze dei genitori separati con i figli

Capita spesso però che questa situazione inneschi tensioni e scontri tra i partner, soprattutto in quelle coppie che mantengono un’alta conflittualità.

Spesso è un’esperienza difficile che rischia di riempirsi di veleni tossici per tutti. Quel periodo allora va preparato con cura per non scatenare emozioni negative e mettere in evidenza nel genitore che rimane a casa, sentimenti di esclusione e di abbandono o acute gelosie e per i figli stati laceranti di conflitto.

Non è raro che negli adulti affiorino paure relative al rischio che i figli possano stare male con il partner non affidatario e la sua nuova famiglia o che il “bimbo” (così chiamato anche da adolescente) sperimenti modalità educative diverse e scorrette. Ansie legittime ma eccessive e alimentate, di solito, dai risentimenti ancora in circolo nella coppia impegnata a distruggersi.

Questi stati d’animo si manifestano in forma di lamentele o rimproveri di inaffidabilità nei confronti del partner che vengono caricati sulle spalle dei figli e sono accuse soprattutto per quanto concerne lo stile di vita o l’alimentazione e la loro sicurezza. Ma spesso sono pretesti che alimentano il conflitto irrisolto e in fondo colpiscono più di tutto i figli, che vivono con sensi di colpa gli scontri genitoriali.

I più piccoli ad esempio si attribuiscono la responsabilità della guerra dei genitori. Alcuni invertono i ruoli e tentano di trovare soluzioni al posto dei grandi. Gli adolescenti in vacanza non raccontano al genitore distante come vanno le cose, anzi spesso mentono dicendo il contrario di quello che avviene, per paura di ferire il genitore lontano.

Così le vacanze dei figli dei separati spesso sono complicate, quando invece dovrebbero essere un tempo positivo e piacevole o, meglio, l’occasione per genitori e figli di fare un’esperienza costruttiva. Perché questo avvenga, però, è necessario che la coppia genitoriale sappia costruire un clima relazionale sufficiente in grado di contenere i vecchi rancori se non provare a superarli.

Se c’è autentico interesse a promuovere un periodo piacevole da far passare ai figli, servirà che il genitore affidatario si sforzi di non giudicare negativamente l’esperienza con l’ex partner e men che meno la consideri pericolosa. Dall’altra sarà importante che il genitore non affidatario eviti di svalorizzare il partner o contraddirlo vistosamente sulle questioni educative che ha affrontato da solo. Servirà invece che entrambi i siano capaci di sostenere i figli in questa esperienza.

Ovviamente è utile che il genitore in vacanza con i figli, si assuma a pieno titolo la funzione educativa e fornisca loro limiti chiari e regole precise di convivenza anche se è necessario tener conto che si tratterà pur sempre di un tempo di relax e divertimento.

Una tale esperienza vissuta in questo modo, potrà servire a trasmettere l’intenzione che i genitori hanno di ridurre la conflittualità per il bene die figli e riuscire a ripristinare una comunicazione civile dopo tanta guerra. Cosa non da poco!

Giuseppe Maiolo
Psicoanalista
Università di Trento

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