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sabato, 27 aprile 2024 Aggiornato alle 07:26Eco del Perlasca

Una recente “rivoluzione” su Selene

di Anna Fusco
Un allunaggio è acclamato dovunque nel Globo: che conseguenze avrà nell’ambito della scoperta di nuovi mondi?

Di recente il Giappone ha debuttato nella scena aerospaziale mondiale, riuscendo ad allunare la sonda SLIM (Smart Lander for Investigating Moon) con successo e divenendo la quinta nazione a compiere l’impresa di far giungere un ordigno artificiale sulla Luna, preceduta solo dall’Unione Sovietica (Luna 9, 3 febbraio, 1966), dagli Stati Uniti (Programma Apollo, 20 luglio, 1969), dalla Cina (Chang’e-5, 14 dicembre, 2013) e dall’India (Chandrayaan-3, 23 agosto, 2023).

Alle ore italiane 16:00 del 19 gennaio, la JAXA, ovvero la Japan Aerospace Exploration Agency, ha conseguito con riuscita (in un primo momento parziale) una manovra di atterraggio per lo SLIM col fine di toccare il suolo lunare.

La missione, a bordo della H-IIA Launch Vehicle No. 47 (H-IIA F47), era al seguito de The X-Ray Imaging and Spectroscopy Mission (XRISM), una spedizione in cui è presente anche la collaborazione della National Aeronautics and Space Administration (NASA) e partecipazione della European Space Agency (ESA) il cui scopo è scattare fotografie a specifiche frequenze per osservare cose che, altrimenti, non sarebbero ispezionabili.
Queste sonde erano in orbita sin dal 7 settembre, 2023, ed erano partiti dal Tanegashima Space Center, nell’isola Nippon.  

La rivoluzione che ha comportato questo piccolo “aggeggio” non è solo architettonica, con un notevole alleggerimento della struttura, né dovuta unicamente a come è stato preservato il carburante nel periodo orbitante, ma, ha speciale importanza, il modo in cui è riuscito a orientarsi sul suolo selenico e a dimostrare l’esistenza di una tecnologia capace di atterrare con immensa precisione, dimostrando un'accuratezza entro i 10 metri, mentre il raggio era stato stabilito entro i 100.

Questo è un evidente progresso rispetto alle navicelle precedenti, che potevano allontanarsi decine e centinaia di chilometri rispetto al luogo di atterraggio prestabilito al momento della spedizione.
Tutto ciò è stato reso praticabile con delle funzionalità di guida basate sulla visione e il controllo della direzione in tempo reale.
SLIM non è stata mandata sul terreno selenitico soltanto per testare questo nuovo modo di orientarsi, bensì finanche per aumentare gli interscambi extra-planetari e missioni in questo ambito, data la presenza di un sistema a propulsione chimico ad alte prestazioni e la riduzione del peso interno grazie all’alleggerimento di alcune componenti essenziali per altre sonde, quali gli elaboratori elettronici e sistema di ricarica.

La SLIM, dopo aver raggiunto lo Spazio in sicurezza, usò il proprio sistema a propulsione soltanto per apportare le dovute correzioni alla sua traiettoria verso la Luna, ottimizzando il consumo di carburante, sfruttando la forza gravitazionale esercitata dai due corpi celesti per avanzare verso il suo obiettivo, sebbene allungando i tempi d’attesa.

Giunta nelle vicinanze del Satellite, iniziò la discesa verso la landa e si apprestò a riconoscere autonomamente la zona in cui era situata, usando camere per il riconoscimento visivo (compiendo un totale di 2 fotografie in ogni area contrassegnata, per un totale di 14 immagini), affrettandosi ad avvicinarsi al luogo scelto.

Durante il tragitto compì periodicamente delle analisi focalizzate per capire l’altitudine e la tipologia di roccia che la sonda stava monitorando. Pervenuta vicino al sito di atterraggio, il cratere soprannominato SHIOLI nella regione nota col nome “Sea of Nectar” dove il suolo è inclinato di circa 15 gradi, ha iniziato a riconoscere, grazie all’intelligenza artificiale, la zona più adatta a una discesa sicura.
A causa della conformazione del terreno, il modo in cui si è poggiato lo SLIM non è il classico: esso si è spinto in avanti e, con l’aiuto di apposite componenti, “disteso” sul suolo.

Nonostante tutto il processo descritto precedentemente fosse stato svolto con successo, ci si è accorti che la navicella non stesse producendo energia dell’impianto a luce solare. Per preservare la carica rimanente, ovvero 12%, la sonda è stata spenta il prima possibile e, anche se alla fine è riuscita a esser parzialmente caricata, data l’esposizione al Sole, non riuscirà a sopravvivere alle basse temperature della notte lunare, quindi avrà vita breve.
Prima di essere spenta è riuscita a fotografare per 15 minuti (si calcolava di farlo per 35) i dintorni, riuscendo a prendere ritratti parziali del luogo.
 
Vorrei usare anche alcune righe qui in conclusione in memoria di Ingenuity, un robottino di proprietà della Nasa, primo a compiere voli su un corpo celeste differente dalla Terra. In particolare, le aspettative su questo progetto erano bassissime: si temeva che non sarebbe sopravvissuto al suo primo volo. E invece, eccolo dopo tre anni compiere il suo settantaduesimo volo sulla superficie mamertina, aiutando il rover Perseverance a scegliere i percorsi meno rischiosi.
Purtroppo, durante l’atterraggio del 18 gennaio, una delle eliche è stata danneggiata e Ingenuity non sarà più in grado di volare.  

\Lo storico viaggio di Ingenuity, il primo aereo su un altro pianeta, è giunto alla fine\, ha detto l'amministratore della NASA Bill Nelson. \Quell'elicottero straordinario volò sempre più in alto di quanto immaginassimo e aiutò la NASA a fare ciò che sappiamo fare meglio - rendere l'impossibile, possibile.
Attraverso missioni come Ingenuity, la NASA sta aprendo la strada per il futuro volo nel nostro sistema solare e più intelligente, più sicura esplorazione umana su Marte e oltre\.  

Anna Fusco, 1B Liceo Scientifico

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