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martedì, 30 aprile 2024 Aggiornato alle 16:52Eco del Perlasca

I giovani uniti nell’ordine

di Sabrina Gerosa

Spesso sui social vediamo immagini che ritraggono i giovani in contesti duri o, addirittura, che navigano nell’illegalità, ma non per questo dobbiamo dimenticarci della parte “buona” dei giovani
 

“Civicamentegiovani" è un progetto dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani (UNSI), che dà la possibilità ai giovani di dimostrare di far parte del “lato buono” della società. In questo progetto, coordinato da Alberto Zambelli, partecipano ragazzi delle superiori e, guidati da istruttori, affrontano lezioni teoriche e pratiche.
 

Nel progetto si ha la possibilità e il privilegio di affrontare un percorso civico con lo scopo di creare persone pronte all’intervento e attente alle emergenze. Esso dura tre mesi ed è organizzato in un incontro a settimana e tre giorni di prove finali, in cui i partecipanti metteranno in pratica ciò che hanno imparato. 

Tra le lezioni sono comprese: primo soccorso, cartografia, equipaggiamento, procedure radio, antincendio boschivo, sopravvivenza, salvataggio cinofilo, etc…
 

Le prove finali riprenderanno le lezioni nella pratica, suddividendole in parti in acqua e parti su terra. I partecipanti dovranno applicare quanto imparato per orientarsi e arrivare al campo di addestramento usando solo una mappa e una bussola. 

Arrivati al campo, dovranno montare la loro tenda, dimostrando le loro capacità di ascolto e apprendimento. Ci saranno anche diverse prove che li terranno occupati in una sana competizione, dove l’obiettivo non è arrivare primi, ma arrivare tutti, perché nonostante i ragazzi siano divisi in più squadre, “Civicamentegiovani” è una squadra unica. 
 

Da questo capiamo che il lavoro di squadra è la prerogativa, nonché un obiettivo, e per questo i giovani vengono allenati a lavorare insieme, sostenendosi tra di loro come una grande famiglia. “Civicamentegiovani” si impegna a creare persone pronte, in grado di reagire nelle emergenze che possono verificarsi nella quotidianità. Il progetto permette la sensibilizzazione dei più giovani sulla legalità e sull’intervento. Insegna come soccorrere chi è in difficoltà, dando un grande contributo agli enti specializzati nel settore. 
 

Saper chiamare un’ambulanza sembra una banalità, ma farlo nel modo giusto fa la differenza. Saper fare un massaggio cardiaco, trattare temporaneamente un ferito o verificarne lo stato in attesa dei soccorsi può salvare una vita. 

Gli organizzatori del progetto si presentano nelle scuole ogni anno, esponendolo e cercando di invogliare i giovani ad intraprendere il percorso. Una volta iniziato tale percorso, i partecipanti vengono coinvolti in stimolanti lezioni e attività, fornendo non solo la possibilità di apprendere cose che a scuola non insegnano, ma anche di creare un gruppo solido sul quale appoggiarsi. 
 

L’obiettivo di questo progetto è quindi quello di creare una comunità più attenta e pronta a reagire, più capace di affrontare situazioni scomode che possono presentarsi nella nostra quotidianità. Negli anni passati alcuni giovani partecipanti, una volta finito il percorso, hanno scelto di prendere parte al volontariato e questo dimostra quanto sia importante per la comunità coinvolgere i giovani in attività costruttive, sia per il soggetto che per chi gli sta intorno.
 

«I campioni non si riconoscono da quante gare vincono, ma da come si rialzano dopo una sconfitta».
Staff civicamente giovani: Zappa Nicola, Zappa Simone, Zanolli Daniele, Bertoli Mario, Musesti Sergio, Ferraina Nicoletta, Ciutti Claudio e Tosoni Valentino (Presidente della Protezione Civile di Roè Volciano – Villanuova sul Clisi).
Ex partecipanti diventati volontari: Aya Amrat, Sofia Leali, Sofia Bosio, Matteo Martinelli e Tommaso Bortolotti. 
 

di Sabrina Gerosa, 3A Informatica

 

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