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giovedì, 4 aprile 2024 Aggiornato alle 06:49Lettere

Inspiegabile lo stop al superbonus per le Onlus

di Ernesto Cadenelli
Lo schema di decreto legge del Governo sul superbonus del 26 marzo scorso mette in croce le Onlus e...

... se non cambierà, ci sarà il  blocco sul nascere dei progetti di tanti enti.
Sono lavori mirati a offrire spazi più accoglienti ad anziani e persone con disabilità e a ridurre i costi energetici.

L’esigenza di limitare il debito pubblico non può scaricarsi su un settore come quello dell’assistenza, già fortemente in difficoltà per la scarsità di risorse pubbliche destinate al terzo settore.

Gli Enti no-profit gestiscono un buon 50% dei posti letto per anziani e fragili, in questi anni i problemi legati al Covid, l’aumento delle bollette, la scarsa considerazione che hanno visto nel Pnrr, hanno messo a dura prova la gestione dei conti, tant’è che molte strutture sono in passivo.

In molti casi le stesse Aziende sanitarie chiedono ai fini dell’accreditamento regionale interventi di messa a norma delle strutture sovente vetuste.

Senza gli incentivi del superbonus è pressochè impossibile ottemperare con risorse proprie alle direttive che vengono sollecitate.
L’unica alternative che si prospetta è l’ulteriore indebitamento delle strutture o l’aumento costante delle rette pagate dalle famiglie.

Servirebbe troppo spazio per una disamina puntuale di questa assurda situazione.
Basti ricordare che l’estensione a tutto il 2025 del beneficio edilizio del 110 era stato voluto dallo stesso Governo Meloni pochi mesi fa, lo stesso che oggi vorrebbe cancellarlo.

Analogo ragionamento sarebbe da fare sui ritardi nel finanziamento e nella legge sulla non autosufficienza, votata ma non ancora finanziata.
La stessa Regione Lombardia, nel suo bilancio ha sacrificato questo capitolo, privilegiando in maniera esagerata altre voci di spesa, spesso prebende distribuite a pioggia.

Sarebbe auspicabile che non fosse lasciato solo all’opposizione il compito di opporsi a questo colpo d’accetta sulle onlus che gestiscono l’assistenza.
Non dimentichiamo mai la costante crescita della popolazione anziana e di conseguenza la domanda di assistenza socio-sanitaria.

Molti amministratori locali (Sindaci), la stessa Regione si rifanno al Governo Nazionale.
Sarebbe bene che facessero sentire la loro voce, così come hanno fatto i Sindaci del cratere del terremoto per far cambiare idea rispetto ad una stretta che potrebbe essere attuata in altre forme, per esempio contrastando l’evasione fiscale e abolendo i condoni.

Ma tant’è i problemi dei più fragili non sono tra le priorità di chi ci governa.

Vobarno aprile 2024
Ernesto Cadenelli