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sabato, 7 settembre 2013 Aggiornato alle 07:20Madonna della Rocca

Memoria e devozione

di Ubaldo Vallini
Interessanti davvero e particolarmente coinvolgenti, le proposte serali organizzate a Vobarno nell'ambito delle festività per la Madonna della Rocca

Un degno inizio è stato dato mercoledì, quando sul palco del teatro tenda fissato negli spazi dell'oratorio Oasi, in memoria di Raffaele Bertelli, sono saliti ben quattro gruppi musicali con "pezzi" anni Sessanta che ancora scorrono scoppiettando nelle vene.
Ex ragazzi animati per  l'occasione da Luciano e Bruno, Imerio e Rinaldo, che con il Bertelli hanno imparato a suonare, e che si sono "tirati dietro" Enrico, Nicola alla pianola, il Beppe con la sua voce e gli altri, con l'inossidabile Adriano Bigoloni nel ruolo di tuttofare, come al solito quando c'è da darci dentro ad organizzare qualche cosa per la comunità.
 
E il ricordo di Raffaele, scomparso meno di un anno fa all'età di 74 anni, ne valeva proprio la pena: «Uno di quelli che parlava poco e faceva tanto» così lo ricordano tutti quanti.
Un Alpino di quelli veri: schietto, generoso, altruista. Più di trenta i ragazzi che hanno imparato da lui a suonare, ma anche e soprattutto ad essere sempre a disposizione del prossimo.
 
Giovedì è stata la serata di Ezio Gamberini, dei suoi testi e della sua voglia di cantare, accompagnato da Roberto Maggi.
La voce profonda e ben cadenzata del maestro, ha magnificamente interpretato i passaggi ironici, umoristici e a volte un anche po' malinconici, degli scritti di Ezio, che più volte abbiamo ospitato ed ospiteremo ancora su queste pagine.
Al bravissimo Ezio, che certo non si è risparmiato l'ugola, le coronarie non sono saltate nemmeno questa volta, e per fortuna, nonostante l'impegno, la potenza delle esecuzioni e l'emozione che per un paio d'ore l'ha tenuto sollevato sul palco di un paio di centimetri, almeno.
 
Ieri sera, venerdì, è stato il tempo del concerto-testimonanza di Roberto Bignoli, uno al quale la vita ha insegnato tutto.
 
Questa sera, sabato, dopo la giornata di digiuno e preghiera, a grande richiesta, torna “Madre Teresa, il musical”, di Michele Paulicelli (autore, fra l’altro, del famoso “Forza venite gente”).
Sul palco una sessantina di persone, giovani e meno giovani, dell’oratorio di Vobarno, che sotto la regia di Giuseppe Valdini riporteranno in scena la storia di Madre Teresa di Calcutta, la santa “dei poveri fra i poveri”.
 
La "prima" risale a un anno fa, quando ricorreva il 15° anniversario della morte della suora fondatrice delle Missionarie della Carità, premio Nobel per la Pace nel 1979, proclamata beata nel 2003 da papa Giovanni Paolo II.
E' stato un successo, confermato ad ogni replica.
 
Lo spettacolo prevede momenti corali, parte recitate, coreografie.
Il lavoro di Beppe Valdini nel ruolo di regista è una garanzia. Dopo “Forza venite gente” e “Il sogno di Giuseppe”, questa è la sua terza fatica di questo tipo nell'ambiente dell'oratorio.
 
L'ha condivisa con i tanti attori e con quanti hanno collaborato all’allestimento.
Con Giuliano Galvani addetto alle scenografie, con l'immancabile Adriano Bigoloni per la logistica, con la maestra del coro Sandra Bertoletti, che proprio in quei giorni ha tragicamente perso il suo Antonio, col quale si sarebbe sposata un mese dopo.
 
Vita, morte, passione e rinascita.
E' l'intreccio della vita.
Anche all'ombra della Maadonna della Rocca di Vobarno.
 
 
In foto:
- lo spettacolo di Maggi e Gamberini

- il musical "Madre Teresa"