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lunedì, 16 dicembre 2013 Aggiornato alle 07:09Non solo nonni

Passerini, nuovo ingresso

di Ubaldo Vallini
Sono stati inaugurati ieri, con Primo Zambelli a tagliare il nastro augurale, i lavori di sistemazione della nuova facciata della Fondazione Passerini di Nozza
 
Due festeggiamenti in uno, ieri alla Fondazione Passerini di Nozza: la Festa dei Nonni, col pranzo preparato per trecento che ha offerto anche l’occasione per il tradizionale scambio di auguri natalizi da una parte, la presentazione ufficiale del rifacimento della nuova facciata dall’altra.
 
Con don Battista a dare la sua benedizione, fra gli altri, si sono ritrovati il presidente della Fondazione Emanuele Corli, quello della Comunità montana Gianmaria Flocchini ed il sindaco di Vestone Giovanni Zambelli.
E’ toccato a Primo Zambelli, alpino 91enne di Nikolajewka, il taglio del nastro.

«Interventi leggeri, che definirei di riqualifica “semantica”» ci ha detto l’architetto Paolo Greppi, chiamato a reinterpretare il nuovo ingresso in accordo con la Sovrintendenza.
Dopo aver orientato la bussola di ingresso in direzione del vialetto che si percorre per arrivarci, è stato scelto l’acciaio “corten”, per i manufatti più visibili, quelli che hanno il compito di fornire il segno distintivo all’operazione.
 
Così per la struttura “ad origami”, che arricchisce di chiaroscuri la facciata, così per il corrimano che separa la breve scalinata dall’ampio passaggio dedicato a chi i gradini non li può affrontare.
 
Poi il linguaggio delle analogie.
“Il pomeriggio conosce cose che il mattino neppure sospettava”, si legge in tondo sul soffitto della bussola, frase mutuata da un proverbio svedese.
Sul corrimano esterno una massima di Eraclito: “La via in salita e la via in discesa sono un’unica via”.
 
L’operazione è costata circa 200 mila euro, alla sua realizzazione hanno contribuito anche l’ing. Flavio Buonopane e, per la parte strutturale e l’illuminazione, lo studio Protec engineering srl di Antonio Albasi.
Una spesa che fa parte degli interventi strutturali realizzati negli ultimi quattro anni e mezzo, sostenuti investendo circa 700mila euro «senza accendere mututi e senza aumentare le rette» ha precisato Emanuele Corli, che si trova a presiedere una delle poche Fondazioni che pur occupandosi della Terza età può vantare un bilancio in attivo.