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venerdì, 15 dicembre 2006 Aggiornato alle 00:00Lago

Intesa col Trentino, le Pro loco frenano

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Dovrebbe essere stato firmato ieri, giovedì, un accordo di programma fra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Lombardia che individua i prossimi passi da compiere in direzione di una soluzione per il lago d’Idro. Perplesse le Pro loco.
Dovrebbe essere stato firmato ieri, giovedì, un accordo di programma fra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Lombardia che individua i prossimi passi da compiere in direzione di una soluzione per il lago d’Idro.
La notizia, che ha colto un po’ di sorpresa, lascia i più perplessi e mentre qualcuno è ottimista e spera si tratti di un buon inizio, il Coordinamento delle Pro loco ha immediatamente scritto una lettera a Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, perché non ponga la sua firma in calce al documento.

La parte trentina del lago, fino ad ora ha sempre rappresentato una sorta di «ancora di salvezza» per il lago d’Idro, soprattutto dopo che il Consiglio della Provincia di Treno ha approvato all’unanimità una mozione che individuava la quota minima del lago a 368 metri slm, ovvero il sogno dei rivieraschi.
Per questo ancora una volta il Coordinamento si rivolge al Trentino (che con lo Stato detiene la titolarità demaniale sul lago), perché non si sottoscrivano «accordi incompleti che mancano di aspetti fondamentali che sono la determinazione dell’elemento costitutivo principale del trinomio: massa liquida, alveo e spiagge».

Secondo quanto previsto dall’accordo, Regione Lombardia e Provincia autonoma di Trento dovrebbero raccordarsi su procedure, controlli, mantenimento dei livelli, fino a giungere, entro un anno, all’individuazione del futuro ente gestore, e all’individuazione del disciplinare di concessione, ovvero risolvere le due questioni che dal 1987 tengono in ostaggio il lago d’Idro.
Gli amministratori della Comunità montana vanno cauti: «L’accordo di programma fra i due enti ci pare un buon inizio – spiega Matteo Rovatti, assessore all’ambiente della Comunità montana di Valle Sabbia – anche se rimangono molte perplessità sulle modalità della nomina dei rappresentanti degli enti locali nel Comitato di coordinamento che dovrebbe dare impulso all’accordo».

Il Comitato in questione dovrebbe essere composto da un rappresentante della Regione Lombardia e uno delle Provincia di Trento, da due rappresentanti dei Comuni rivieraschi trentini del lago e del bacino del Chiese, nominati d’intesa dai Comuni medesimi, e da due nominati dai Comuni lombardi.

Più ottimista il sindaco di Idro Augusta Salvaterra che incalza: «Noi siamo favorevoli alla firma dell’accordo di programma, ci pare sia stata intrapresa la strada giusta, come Comune saremo dentro e poi la Regione Lombardia dovrà attenersi alla normativa».
A spaventare il Coordinamento della Pro loco invece è proprio il ruolo predominante che continuerebbe ad avere la Regione Lombardia che secondo l’articolo 14 dello stesso accordo prevede che la Regione stessa possa realizzare e progettare nuove opere, e qui torna da aleggiare lo spettro della tanto osteggiata terza galleria di svaso.

Mila Rovatti
da Bresciaoggi