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venerdì, 13 marzo 2009 Aggiornato alle 00:00Viabilità

Il punto

di Ubaldo Vallini
Da Gavardo al Gaver, dalle “Coste” di Sant’Eusebio a Provaglio Valsabbia, sconfinando poi verso Lodrino e su su fino a Capovalle. Il tema viabilità in Valle Sabbia non resta mai a corto di argomentazioni.
Da Gavardo al Gaver, dalle “Coste” di Sant’Eusebio a Provaglio Valsabbia, sconfinando poi verso Lodrino e su su fino a Capovalle.
Il tema viabilità in Valle Sabbia, fra polemiche, passi avanti, lungaggini e cronica insufficienza di fondi per gli interventi che si vorrebbero, non resta mai a corto di argomentazioni.
E ce n’è per tutti, dai Comuni all’Anas, passando per lo Ster regionale se c’è in ballo l’incolumità pubblica, la Comunità montana che per la verità ha poche competenze dirette sulle strade e la Provincia che invece è l’ente che più di altri viene chiamato in causa quando si tratta di sistemare asfalti, crepe e muri che faticano a trattenere sassi.

Le opere in ballo
La madre di tutte le opere viarie valsabbine, però, è la strada di fondovalle. Mai esente da problemi, anche se ce n’è solo un pezzetto, anzi due.
Conclusi, già da un paio di settimane almeno, e per fortuna, i lunghi lavori sul ponte che a Gavardo permette alla 45Bis di superare il Chiese, restano le nelle gallerie sotto lo svincolo della “Fibbia” croniche infiltrazioni d’acqua, più calcarea del previsto, visto che un anno si e l’altro pure finisce con l’intasare il sistema di drenaggio.

Finalmente i lavori
Fin qui è Anas ad occuparsene, anche sull’altro pezzo che è quello fra Sabbio e Barghe: stesso pelo stessa rogna, verrebbe da dire, visto che nelle scorse settimane ci pioveva dentro a più non posso.
Resta la speranza che possa andare meglio lungo il tratto fra Pompegnino e Sabbio, quello che permetterà finalmente a Vobarno di tornare a vivere. Intanto qui i lavori stanno procedendo a meraviglia. In una sua recente visita valsabbina, ospite dell’Amministrazione comunale di Barghe, l’Assessore provinciale Prolini aveva detto addirittura che il cantiere è più avanti del previsto, che se l’impresa va avanti con questo ritmo finisce ben prima della fine di quest’anno.
Ai valsabbini che passano di lì si apre il cuore, anche perché da quelle parti è tutto un brulicare di caschi gialli, ruspe, camion e rulli compressori. Ci stanno dando dentro e si vede.
Quando è così si sopporta anche l’eventuale ritardo, figuriamoci con l’anticipo.

Dopo l'Anas la Provincia
Poi l’Anas finisce. La prossima tocca alla Provincia di Brescia che ha già preparato un signor progetto e 75 milioni di euro a metà con i colleghi di Trento per unire Ponte Re di Barghe a Idro.
Qui per i chilometri di gallerie che saranno necessari si utilizzerà il criterio della “doppia canna”, l’appalto sarà “integrato”, vale a dire che la ditta aggiudicataria dovrà arrangiarsi anche col progetto esecutivo e si sa: chi fa da sé fa per tre.
Qui Parolini spinge. In questo caso, e sarebbe un bel paradosso, a frenare sarebbero i valsabbini, tanto che dei Comuni interessati al passaggio dell’opera solo quello di Barghe avrebbe deliberato la conformità urbanistica: “Stiamo trovando resistenze addirittura con i pemessi per fare i carotaggi” conferma l’assessore.
Da parte di chi? “Stiamo sollecitando” si limita a dire.

Avanti con le rotonde
Poi le rotonde, che sono il suo forte: “Dal punto di vista della sicurezza ci stanno dando risultati notevolissimi – ci dice -. Le prossime in Valsabbia saranno quella di Vestone (ne parliamo a parte ndr), quella che governerà l’incrocio con la Sp 669 che porta a Bagolino e, se troveremo i fondi, quella all’uscita dalla tangenziale a Villanuova".

. nella foto il cantiere fra Sabbio e Vobarno