Secondo Marco Saverio Bobbio, notaio, personaggio di una famosa novella di Pirandello, non c'era niente che "poteva meglio disporre allo studio della filosofia, che il mal di denti"...
Non ho letto la novella di Pirandello, ma il "vanga e frusta" dei nostri discorsi fa il paio col mal di denti. Il ritornare tra i mortali fa bene non solo ai filosofi, farebbe meglio ai politici e ai banchieri che ci hanno messo sul lastrico, ma mantengono dentature luccicanti da esibire in video, tutte le sere, e gli consentono quotidiane abbuffate a sbafo.
ma torniamo al Fango della Logica, in fondo logica o logos non significa altro che raccogliere a sé e null'altro. Tu dici:"Montaigne al capitolo XXVII dimostra che "c'est folie de rapporter le vrai et le faux à notre suffisance", è follia mettere in rapporto il vero e il falso secondo il nostro volere o il nostro bisogno." Ecco a me piace pensare ad un Montaigne filosofo e un filosofo quando dice queste cose le dice con ragione se le dimostra e con filosofia appunto se le mostra. ciòè lui dice che non è follia il vero e non è follia il falso se non che il vero e il falso del nostro "volere" è folle.Ma il vero e il falso che non sia voluto è la verità.
tu scrivi: "Tale conclusione ci fa riflettere sulla sua ironica validità: nonostante la scienza di oggi si sia dichiarata popperianamente "ipotetica", nonostante essa abbia abdicato al suo ruolo di guida della società della tecnica, c'è ancora chi, in nome di una filosofia senza dubbi, pensa di camminare in mezzo agli uomini con in mano la verità." Qui sta il punto, vero è che la scienza guida la tecnica e non ha abdicato che alla verità e non al dominio. Comunque, detta la verità che uccide, il resto del tuo racconto è qualche cosa che sfiora e per bellezza e per poesia appunto la verità.
la scienza non ha abdicato che al ruolo di verità definitiva e incontrovertibile, questo per consentire alla sua azione ( la tecnica al dunque) , un vero dominio sulle cose. Le cose diventando fluide, (l'ipotesi scientifica è a questo che porta, al fatto che una cosa può essere come non essere, e non è detto che sia sempre così), sono dalla mano della tecnica manipolabili. Figurativamente ( e anche metaforicamente perchè no) vedila come il microscopio che vede il microbo e lo ispeziona con lo scienziato che scruta nel suo microscopio e dietro di lui ci sta il mondo ( la verità incontrovertibile, il tutto tondo) in cui lo scienziato ha strappato il microbo per dominarlo sotto la sua lente d'ingrandimento ( la tecnica appunto). Lo scienziato crede ( ecco qui la fede indicata da Severino di questa nuova scienza) di poter prescindere da quel mondo per vedere il tutto di quel microbo. Questo suo credere non si discosta dal credere di un
cristiano o di un buddista, al dunque è fede. quella fede che è violenza o volontà nel diventare altro : Se la violenza è la volontà che vuole l'impossibile, e se la volontà è essenzialmente un volere che qualcosa divenga altro da sé, allora - poiché il diventare altro da sé è qualcosa di impossibile (giacché l'impossibile è innanzitutto l'essere altro da sé) - la volontà è, in quanto tale, il volere l'impossibile, e cioè la volontà è, in quanto tale, violenza. La devastazione dell'uomo e della terra è la forma visibile della violenza; la carità, l'amore, la tolleranza sono forme nascoste della violenza."
tra tanti commenti edotti, direi che l'unico per cui il mal di denti e' salvifico e' il dentista!
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ID32248 - 23/05/2013 08:06:50 - (Dru) - io ho sempre riflettuto su questo caro Leretico
se penso di avere in mano la verità sono salvo, ma quella mi uccide... se penso di non avere la verità in mano sono dannato ma questo mi salva... ti ho solo letto nella conclusione, vedrò di approfondire stasera-ciao-