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venerdì, 1 giugno 2012 Aggiornato alle 14:05Centro studi Aib

Produzione industriale significativa flessione in aprile

di red.
La produzione industriale manifatturiera bresciana ha registrato nel mese di aprile un brusco calo, dopo i modesti recuperi sperimentati nelle tre rilevazioni precedenti.

 

L’attività produttiva è infatti diminuita per 55 operatori su 100, con un saldo negativo del 35% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione. I consumi energetici hanno subito una flessione per 49 imprese su cento, con un saldo negativo del 44%.

L’andamento per classi dimensionali denota un deciso decremento della produzione nelle micro, piccole, medio-grandi e grandi imprese; una flessione più contenuta nelle medio-piccole e un aumento dell’attività per quelle di maggiori dimensioni.

L’utilizzo degli impianti riflette l’andamento dell’attività produttiva, con una quota del 49% delle imprese che dichiara di averlo diminuito. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso dal 54% delle aziende.

Le vendite sul mercato nazionale hanno subito una flessione, con un saldo negativo del 39% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE hanno registrato un saldo negativo del 29%, mentre quelle nei Paesi extra UE hanno fatto rilevare un saldo negativo più contenuto (-7%).

Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano sostanzialmente adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per 77% delle aziende ma è diminuita per il 19%.

Le previsioni a breve termine sono ancora negative: per la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è di meno 19%. Le prospettive sull’utilizzo degli impianti risultano in flessione per il 34% delle imprese. La forza lavoro è prevista stabile dal 70% delle aziende, in aumento dal 7% e in diminuzione dal 23%.

Gli ordini dal mercato interno sono attesi in contrazione dal 44% delle aziende, con un saldo negativo del 33% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE presentano un saldo negativo del 16%; quelli dai Paesi extra UE un saldo positivo del 3%.

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.