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sabato, 20 settembre 2014 Aggiornato alle 08:44Amministrazioni

Provaglio VS, la Forestale ferma i lavori del Comune

di Ubaldo Vallini
Lo stop ai lavori di sistemazione di una strada nel bosco è arrivato mercoledì, col sequestro di un escavatore preso a noleggio dall'Amministrazione. No comment al Comando della Forestale: «Ci stiamo lavorando»
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Alberi secolari divelti o abbattuti, roccioni erratici demoliti a colpi di martello pneumatico, antichi muretti a secco sbriciolati. Un finimondo a Provaglio Valsabbia.

Ad effettuare i lavori l’operaio del Comune
, coadiuvato da una squadra di volontari fra i quali, ci dicono, anche qualche amministratore.
A qualcuno però non va giù e chiama le Guardie forestali.
Sembra che siano intervenute una prima volta al lunedì chiedendo la sospensione dei lavori, che però al martedì sono proseguiti regolarmente.

Al mercoledì il blitz, con tanto di sequestro di un escavatore preso in affitto dall’amministrazione comunale, per essere certi che il cantiere non andasse avanti.

«Ci pareva di fare una cosa bella per tutti quanti. Poi come al solito qualcuno non è d’accordo e chiama le Guardie forestali» è il commento del sindaco Marco Venturini, al quale chiediamo maggiori informazioni sul progetto in atto.

«Lì c’era una strada, c’è sempre stata e col tempo era diventata poco più di un sentiero. Semplicemente l’abbiamo voluta riportare alle misure consone di tre metri di larghezza, credo non ci voglia alcun progetto fare questa cosa. Tanto più che avevamo l’intenzione di realizzare anche un percorso vita: cosa c’è di meglio che poterci arrivare vicino in automobile?».

E quanto vi costerà questa cosa? Dove avete trovato i fondi?
«Le spese riguardano soprattutto l’affitto della ruspa, il resto lo facciamo tutto noi, roba da poco» ci risponde.

La strada in questione è in mezzo al bosco e inizia poco dopo il santuario delle Cornelle: una “variante” si dirige verso Ludrio, l’altra sale fino a Sereno e poi prosegue fino ad Arveaco.
L’intervento in atto la riguarda per circa un chilometro.

Altra domanda: però noi abbiamo sentito i privati che si sono ritrovati gli alberi sradicati, buttati giù insieme ai massi nei prati, dicono che non ne sapevano nulla.
«Abbiamo emesso regolare ordinanza più di un mese fa» ci dice Venturini.

E’ la numero 11 del 7 agosto: dice che le piante, al di fuori dal centro abitato, devono state almeno a sei metri dalla strada e le siepi a non meno di un metro.
«Molti si sono adeguati e hanno tagliato, agli altri abbiamo detto che avremmo dato loro una mano, se serviva – ha concluso il sindaco -. Invece qualcuno ha voluto fare il furbo e ci ha bloccato i lavori. Poi si sa, la Forestale quando arriva prima ferma tutto, poi guarda se le cose sono a posto. Spero che potremo rimetterci presto al lavoro».

Con lo stesso sistema, qualche tempo fa ad Arveaco erano state tagliate decine di “storiche” amarene, insieme ad alcuni alberi rari e secolari.

E c’è anche una nuova ordinanza, la numero 15 del 16 settembre 2014, che minaccia siepi e piante vicine alla strada per il Monte Colmo, in località Dase.
I provagliesi sono avvisati.

Dal Corpo forestale dello Stato un sostanziale “no comment”.
«Siamo stati a Provaglio Valsabbia e stiamo conducendo una serie di accertamenti» è l’unica conferma da parte del Commissario Nascè.

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