Martedì, 30 aprile 2024


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


Breaking News
 

martedì, 22 luglio 2008 Aggiornato alle 00:00Allarme grano

Nei magazzini scorte per sette mesi

di red.
È allarme scorte per pane e pasta, nonostante l’aumento consistente della produzione nazionale di grano. L’onda lunga dell’emergenza cibo mondiale si fa sentire anche sull’Italia. A lanciare l’avvertimento è uno studio della Coldiretti.

E' allarme scorte per pane e pasta, nonostante l'aumento consistente della produzione nazionale di grano. L'onda lunga dell'emergenza cibo mondiale si fa sentire anche sull'Italia con il rischio che nei 'magazzini' vi siano approvvigionamenti solo 7 mesi. A lanciare l'avvertimento è uno studio della Coldiretti diffuso in occasione dell'Assemblea nazionale. Una diagnosi ben circostanziata che mette in correlazione, da una parte, la disponibilità limitata di scorte e, dall'altra, la chiusura delle frontiere e le limitazioni dell'export da parte di molti Paesi produttori pronti così a combattere il rischio fame. Un mix esplosivo, così come quello delle speculazioni sui cereali "costato al sistema Paese, nell'ultimo anno, circa 400 milioni di euro", come ricorda, nel suo intervento, il presidente della Coldiretti, Sergio Marini che poi, nel rivolgersi ai 1.500 imprenditori presenti al meeting, fa proprio un richiamo sul "ruolo strategico" che assume, soprattutto oggi, la gestione delle scorte".

Nella sua relazione Marini sottolinea anche come "la causa, forse più importante del rialzo dei prezzi", sia "da ricercare anche nei tanti anni, troppi, di prezzi eccessivamente bassi per i prodotti agricoli" tanto che "in termini reali - rileva - il prezzo dei cereali e semi oleosi ha subito, negli ultimi tre decenni, un costante decremento". Temi caldi subito raccolti dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che in prima fila ascolta e poi, una volta sul palco, ringrazia la Coldiretti e il suo presidente ("é un grande acquisto, spero che anche Ronaldinho sia grande come lui") poi assicura che il governo sosterrà, le imprese agricole in modo da "accorciare e razionalizzare la filiera per contenere l'aumento dei prezzi".

Dal premier arriva anche un impegno sulle agevolazioni fiscali ed una promessa a discuterme subito dopo l'estate. L'assemblea della Coldiretti è, però, anche l'occasione per fare il punto sullo stato dell'agroalimentare italiano. Tanto che, nel prendere la parola, il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia non manca di ricordare il successo negoziale ottenuto con il summit a Venezia sulla pesca. "Una presa di posizione molto netta che ha portato allo stanziamento di 600 milioni di euro (di cui 60 milioni destinati al nostro Paese) per nuovi finanziamenti tesi a mitigare le conseguenze del caro gasolio nel settore". Dal ministro arriva anche l'appello all'Europa a smettere "di pagare gli agricoltori per non produrre" e il monito a riportare la produzione al centro della politica agricola ("che ha fallito nella concezione di fondo"). Zaia non risparmia poi una stoccata al precedente esecutivo: "nei primi 67 giorni di governo ci siamo occupati di questioni che potevano essere evitate, togliendo tempo ad altri problemi".

Su tutti cita il caso del Brunello di Montalcino, per il quale "abbiamo avuto un incidente diplomatico con gli Stati Uniti di non poco conto: ci avevano chiesto informazioni il 4 aprile scorso - dice - e nessuno aveva dato risposte". Ma il meeting della Coldiretti rilancia, in tempi di caro-benzina, anche l'importanza dei prodotti tipici e di quelli locali acquistati, oggi, con regolarità da due italiani su tre. Un'occasione che non deve sfuggire a Roma, che è il più grande comune agricolo d'Europa, tanto che, nel suo intervento, il sindaco, Gianni Alemanno rilancia l'idea "di un grande laboratorio" del cibo a Km zero per garantire ai cittadini la qualità e la tipicità dei prodotti agroalimentari".