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lunedì, 1 febbraio 2010 Aggiornato alle 18:31Carburanti

Chi controlla il Gpl?

di red.
L’uso del GPL si sta diffondendo - dichiara Paolo Landi Segretario generale Adiconsum - ed i nodi vengono al pettine.
"Le Case automobilistiche - afferma Pietro Giordano, segretario nazionale Adiconsum - alla disperata ricerca di argomenti per convincere il Consumatore a cambiare l’auto, hanno colto al volo la sponda “green”, supportata da provvedimenti restrittivi del traffico improvvisati e vessatori, per proporre affrettate trasformazioni di veicoli progettati ed omologati a benzina, lasciando che il Consumatore scopra in proprio la realtà dopo la vendita".
"L’automobilista - continua Giordano - così va incontro a problemi enormi di manutenzione ordinaria con costi aggiuntivi, conseguenti all’alimentazione a GPL su veicoli progettati per l’alimentazione a benzina, e ai rischi di gravi guasti al motore. A tutto ciò si aggiunge la variabilità della qualità del GPL erogato da distributori diversi, e anche dallo stesso impianto, in diversi periodi di rifornimento".
Secondo Adiconsum sono ormai acclarate le differenze di consumo dello stesso veicolo, nelle stesse condizioni di guida, anche del 70-80% dopo rifornimenti in distributori diversi.
Così come sono frequenti guasti seri al sottosistema di alimentazione del veicolo, spesso causati da impurità e comunque collegati alla qualità del GPL.
Adiconsum chiede che sia definito un parametro univoco del potere calorifico di ogni carico di GPL consegnato al distributore, e che siano esercitati seri controlli all’origine e alla consegna del prodotto, perché il Consumatore cessi di trovarsi alla mercé di circostanze, totalmente fuori controllo, che vanificano le attese di risparmio energetico ed economico, tanto pubblicizzate per convincerlo all’acquisto, magari allettato da incentivi solo apparenti, che si rivelano un vantaggio reale solo per la filiera del GPL, alimentata dal denaro del Consumatore.
"Non è possibile, inoltre, - continua Giordano - che con una mano le case automobilistiche prendono i soldi pubblici per gli eco-incentivi e con l’altra firmano le lettere di licenziamento di migliaia di lavoratori metalmeccanici".
Adiconsum chiede all’industria del Gas più rispetto per il Consumatore che ha diritto a un’informazione completa, chiara e trasparente, e al Governo ed all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato maggiori e severi controlli.
Fonte: comunicato stampa