Lunedì, 29 aprile 2024


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


Breaking News
 

martedì, 4 dicembre 2007 Aggiornato alle 00:00Eridio

Ancora no alla terza galleria

di
Trascorsa l’estate rimangono caldi, nonostante le rigide temperature invernali, gli animi della popolazione del lago d’Idro, risoluta nel sostenere il rifiuto alla realizzazione di una terza galleria di svaso per lo specchio d’acqua valsabbino.
Trascorsa oramai l’estate rimangono caldi, nonostante le rigide temperature invernali, gli animi della popolazione del lago d’Idro, risoluta nel sostenere il suo rifiuto alla realizzazione di una terza galleria di svaso dallo specchio d’acqua valsabbino. Se ne è avuta conferma domenica pomeriggio all’istituto «Perlasca» di Idro, dove si è svolta la prima assemblea pubblica del rinnovato «Coordinamento delle Pro loco del lago d’Idro».
Il coordinamento, ricostituito nei suoi organi ed ora con sede ad Anfo, ha mantenuto immutata la direzione intrapresa originariamente e da sempre volta alla tutela dell’Eridio. Un concetto, quello delle invariate linee guida, subito puntualizzato dal nuovo portavoce Aldo Armani, che domenica ha enumerato gli obiettivi della nuova associazione fondata sulla preziosa collaborazione tra tutte le Pro loco del lago.

«I punti su cui continueremo ad insistere - ha sottolineato Armani - sono la netta contrarietà alla terza galleria, la garanzia del deflusso minimo vitale e di un ente gestore paritario, una nuova regola con dislivello di 368-369 metri sul livello del mare e la definizione degli elementi costitutivi: massa liquida, alveo, spiaggia». Molte le voci, tra cui quella di Franco Rovatti, che hanno espresso giudizi negativi all’esecuzione del terzo condotto di scarico, progettato dalla Regione per motivi di sicurezza ma inefficace - secondo gli esponenti del Coordinamento - per scansare definitivamente il rischio di smottamenti d’una ipotetica paleofrana.
Stando alle informazioni esposte all’assemblea, secondo un preventivo ottimistico la realizzazione della terza galleria verrebbe a costare 28 milioni di euro, a cui vanno sommati 4 milioni per una nuova traversa. Una spesa non irrilevante - è stato detto - che non risolverebbe il problema della paleofrana e non metterebbe in sicurezza la viabilità stradale della provinciale nelle vicinanze della presunta area franosa.

La terza galleria avrebbe poi un forte impatto ambientale ed inciderebbe inoltre il perimetro del lago nella sua natura a causa di un arretramento delle paratoie. L’aspetto che tuttavia lascia maggior spazio a dubbi è la quota d’imbocco, fissata, nel progetto della Regione, a 360 metri s.l.m. Se la quota ideale per garantire il deflusso minimo vitale è, alla superficie, circa 368 metri ed il rischio di esondazione è a livello 371, il Coordinamento si interroga sulla ragione per cui la quota di presa è fissata così bassa. Di nuovo è stato sottolineato a Idro che vi sono progetti alternativi studiati minuziosamente dal Comune di Idro e dalla Comunità montana di Valle Sabbia.
Le proposte presentate domenica pomeriggio ci sono; l’avvocato Franco Mellaia, portando l’esempio del lago di Molveno, sceso anche di 43 metri, ha avanzato la possibilità di un ricorso al Tribunale superiore delle acque pubbliche a Roma e Gianluca Bordiga dell’associazione «Amici della terra lago d’Idro e Valle Sabbia» ha suggerito una nuova raccolta di firme per dire no alla terza galleria.

Michele Avigo dal Giornale di Brescia