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mercoledì, 5 settembre 2018 Aggiornato alle 12:54Lettere

Gavardo come lo vorrei

di William Donini
Egr. Direttore, sono ormai quattro anni che seguo esternamente le vicende amministrative gavardesi attraverso quotidiani, Vallesabbianews e amici che ogni tanto incontro per il Paese...

Ero consigliere comunale nella passata amministrazione Vezzola ma mi ero dimesso proprio perché non ero d’accordo sul tipo di modalità di gestione del potere all’interno del gruppo stesso come i recenti fatti hanno ormai reso di pubblico dominio.
A seguito delle più recenti vicende relative al progetto della casa di riposo “ La Memoria” e della conferma in appello della condanna del Sindaco per abuso d’ufficio, mi sento di dover dare anche io un piccolo contributo alla riflessione sul futuro che ci attende.

Di fatto il comune di Gavardo, tra i più importanti della provincia,  è stato gestito da una maggioranza che ha vinto per nemmeno cinquanta voti , i numeri non mentono.
Senza alcuna considerazione su quanto espresso dal voto, questa maggioranza ha gestito ogni questione in barba a qualsiasi condivisione con la minoranza con un autoreferenzialismo che non ho mai visto da nessuna parte.

Ho visto prendere decisioni
solo per fare il contrario di quanto suggerito dalla minoranza oppure dire di no a proposte di buon senso solo perché avanzate da una minoranza a dispetto dell’interesse della collettività.
Ma dove stiamo andando ??

La buona amministrazione di una comunità dovrebbe cercare quel “Bene Comune” che tante volte può essere ottenuto mediando le idee o le proposte, senza inseguire per forza l’unanimità che non potrebbe essere sempre ottenuta pena l’ingessamento dell’amministrazione ma coinvolgendo tutte le parti perchè è necessario lasciare a quelli che verranno un paese in pace e ben gestito, cosa che si può ottenere prendendo il meglio da ogni proposta.

E’ necessario che Gavardo ridiventi una Comunità di persone.

Un paese capace di accoglie gli stranieri che lavorano e che vogliano essere parte di una comunità e non solo aiutati e mantenuti.
Un paese che combatte la microcriminalità legata allo spaccio di sostanze stupefacenti
Un paese che aiuta le attività commerciali e produttive ma che faccia rispettare l’ambiente che le circonda per lasciarlo a chi arriverà dopo.
Un paese che favorisce l’edilizia privata che risponda alle esigenze del singolo o famigliari e non quella speculativa che occupa territorio agricolo produttivo che non potrà più essere recuperato
Un paese che favorisca le famiglie, i bambini e gli anziani non con le parole ma con una vicinanza ed una capacita d’ascolto che non ho più visto.

Una comunità, come la immagino io,
di cittadini favorevole all’incontro, all’amicizia e alla convivialità che aiuta le persone più anziane a mantenere uno stile di vita attivo e felice, che aggiunge vita agli anni e che permetta ai giovani di non sentirsi isole in un mare di social.
Il volontariato, le associazioni, e lo sport sono linfa vitale per la comunità e devono essere incoraggiate e ne va favorita la collaborazione e lo sviluppo.

La gestione economica
andrebbe fatta pensando di effettuare i servizi necessari senza aumentare le tassazioni comunali che sono tra le più alte della provincia solo per inaugurare opere la cui utilità è messa spesso in discussione.

In merito alla casa di riposo
, argomento in primo piano negli ultimi mesi, sono convinto che sia opportuno aspettare la prossima amministrazione, e quindi il nuovo CDA della stessa RSA, prima di prendere decisioni importanti e impattanti.
Le cifre che ho sentito sono importanti e se fossi un amministratore non mi assumerei mai la responsabilità di scelte se non condivise con una larga maggioranza e senza le necessarie e rassicuranti coperture economiche

Si tratta di costruire un’opera a servizio di una comunità, non di pavoneggiarsi con i soldi degli altri per una foto davanti ad un tricolore da tagliare.

William Donini