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venerdì, 31 ottobre 2014 Aggiornato alle 09:05Amministrazioni

Gavardo Rsa, polemiche sulle nomine

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La minoranza in Consiglio comunale critica sul nome del direttore scelto, attuale assessore ai Servizi sociali. Il sindaco: «Nomina fatta in autonomia dalla Fondazione»

Fanno discutere le recenti nomine dei componenti del Consiglio di amministrazione della casa di riposo (nomine che, per statuto della Fondazione La Memoria, che gestisce la struttura, competono al sindaco) e, ancor più, quella del nuovo direttore, Alessandro Salvadori, attuale assessore ai Servizi sociali.

«Si tratta di fatti molto gravi - sostiene, in un comunicato, il gruppo di minoranza "Gavardo rinasce". - Basta valutare le ragioni che hanno portato alla nomina in tre anni di tre differenti presidenti e di un numero imprecisato di consiglieri. La scelta che riguarda l'assessore Salvadori, poi, ci appare inqualificabile, se si considera che lo stesso fino a poco tempo fa era in servizio in una società privata e che alla direzione della casa di riporso vi era una dipendente facente funzioni, che è stata ovviamente rimossa da questo incarico.

Ma la cosa ancor più sconcertante - prosegue "Gavardo rinasce" - è che non vi sia stata alcuna comunicazione al Consiglio comunale, neppure a proposito della variazione di alcuni articoli dello statuto relativi alle modalità di nomina del direttore (basti pensare che prima era necessario un titolo di laurea, ora nemmeno un diploma).
Senza entrare nel merito delle figure coinvolte, vogliamo però sottolineare come i nomi sui quali il sindaco Vezzola ha fatto ricadere le sue nomine siano sempre gli stessi, ignorando le minoranze».

«lo statuto della Casa di riposo non ha mai ritenuto di assegnare alla minoranza consiliare l'indicazione di alcun membro del Cda, attribuendo invece solo al sindaco la facoltà di nominare l'intero Consiglio». Secondo Vezzola, «le persone indicate, che provengono da sensibilità e storie politiche assai diverse, esprimono un insieme poliedrico e coeso, che credo sia in grado di affrontare con coraggio le tante sfide che l'ente ha di fronte.

La nomina del direttore, poi - precisa il sindaco -, non è di competenza del Comune, ma rientra nell'esclusiva autonomia gestionale della Fondazione».

«La mia è stata una scelta personale e professionale - è il commento di Salvadori. - Ho lascialo l'incarico di amministratore di una piccola realtà aziendale per accettare la proposta del Cda e del presidente della Fondazione. Per il mio ruolo di assessore, ho veri ficato puntigliosamente l'insussistenza di ogni incompatibilità: la Fondazione La Memoria è un ente privato, non soggetto al controllo dell'amministrazione comunale».

Enrico Giustacchini dal Giornale di Brescia