Ogni paese ha personaggi caratteristici e Cesare Goffi ne ha fotografati molti. Poi i ricordi musicali di Maurizio Martini, eventi, 3 compleanni e un addio
In ogni paese ci sono persone caratteristiche, che hanno lasciato traccia nella memoria di ciascuno di noi, veri e propri “personaggi” che tutti conoscono, magari con un soprannome.
Ci sono molti soprannomi gavardesi, che hanno radici antiche:
la Sanchina, èl Michilì, el Pì Fasöl, el Bigio Bűsela, la Gösaga, la Raisina, ‘l Pinela, el Tone Gösac, el Parulitì, i Masulì, èl Balòta, la Ciucina, èl Cavrina, i Filise, èl Titóla…
Antonio Abastanotti, nel libro “Il ciliegio proibito” scrive alcuni soprannomi di famiglie gavardesi: Bresciani Paolo,
el Paulì della Pace, gestore dell’omonima Trattoria. In via Molino i Bresciani
Grà de Ris, tappezzieri. I Cavalleri
i Càaler. I Goffi,
Gross, trasportatori di sabbia e contadini. I Goffi
Gudù, raccoglitori di stracci e ferramenta. Le famiglie Codenotti
Gösach, oriundi da Gussago. Leggerini Giuseppe
el Carabinier, un fratello
el Mago. Massolini
de Ruch e de Marsina dalle località di provenienza. I Poletti
del Mentore del vicolo omonimo.
I Cargnoni detti i Segrestà, uno dei fratelli, Bortolo (Burtulì), era sagrista, ma venivano appellati tutti con questo soprannome, anche il fratello Carlo falegname e Andrea calzolaio. I Bussi distinti in
el Büsì e
el Büsù, forse per l’altezza.
Sandro Dusi el Pelone, fin da giovane senza capelli: impiegato comunale, bravo attore della compagnia teatrale “La Concordia” e ottimo calciatore nell’A. C. Gavardo. Ismaele Giacobinelli
el Gipù, idraulico e chitarrista nell’orchestra di Umberto Re, prima e dopo la guerra 1940/45, cugino del Generale Giacobinelli.
Famiglia Grazioli I Parolocc (il nonno era stagnaro). La famiglia Lazzaroni
Saöla costruiva mastelli di legno, in via Quarena. Nella stessa via, le sorelle Zilioli, che gestivano una forneria, chiamate le Molenerine o Clementine (dal nome di una di loro). Rivetta
Campaner e le donne della famiglia
Campanere.
Mabellini el Dieci, contadino (papà del grande Mario). Mabellini detto
el Galo dipendente Comunale. Orioli
el Formaì. Un Susio di S. Biagio el Caruso, con voce di tenore. Bettinazzi
el Molener, gestori del Molino. Le sorelle Manenti
le Culumbine, morte sotto il bombardamento. Lazzarini Gino,
el Canèla (papà del mio amico e coscritto dottor Giusy). Zanoni Pietro
el Piereto gelataio. I Mora di via Molino e via A. Gosa
i Murì…e molti altri.
Quelli “giovani” come me hanno un ricordo indelebile della “Paléra”, l’ambulante friulana che di cognome faceva Corona e che girava per i paesi carica della sua mercanzia. Margherita Bergomi Paterlini le aveva dedicato una poesia arrivata 3^ al concorso di poesia dialettale “Rime e ricordi” dell’Associazione “Borgo del Quadrel” dedicato al caro Cesare Cavagnini.
“La vignìa de lontà
piö che óter per me che sire ‘na pütina
e nae apena a Guiù col tram.
Go mia ‘n ment
quate olte la riàa,
ma,
quan che la stagiù la se dervìa,
presapóc ‘na olta al més
ne la me éra la capitàa.
La riàa coi so pè strac,
en dò scarpe scalcagnade
per èl tròp caminà:
on fasöl söi cavèi gris
e ‘n lensöl ligàt sö le spale.
Déter la gh’aìa
töta la sò poèra mercansìa:
sügamà, calsècc, fasöi, camize de òm…
e la me mama
la troàa semper vergóta de comprà.
Dèle olte ghe dàem en piat de minestra
e ‘n bicér de vì.
On bèl dé l’o piö vista.
Dopo ‘n pó de agn l’o troàda
söl manifest dei morcc.
La riàa dal Friuli,
la se ciamàa Adriana.”
Della “Paléra” c’è una bella foto nel libro del caro Cesare Goffi “1966-1986 Vent’anni di vita gavardese” (Grafo). Nel prezioso libro trovi i vari luoghi e le occasioni di incontro. Le facce compunte ai funerali, dove solo i bambini sorridono sereni. Il lunghissimo corteo del memorabile funerale di mons. Ferretti. Le processioni, con il baldacchino e le facce intonate alla sacralità del rito. Il mercato in piazza De Medici. La festa degli alberi sul Monticello con il maestro Simoni.
C’è lo splendido ritratto di Battista Zanella, il mitico “Zanèla” con il caratteristico cappello e l’immancabile sigaro (il Coro La Faita lo metterà sulla copertina del primo disco con le struggenti storie di Bepi De Marzi). Ci sono Monsignor Luigi Ferretti (il mitico “Monsignór”), il dottor Giuseppe Rossini e Isidoro Codenotti “Doro”, colonna portante della banda, della fanfara e degli alpini. E poi le autorità della vita politico-amministrative, le inaugurazioni della Fiera, le majorettes, il comizio delle sinistre, il tavolo pro consultorio familiare, la raccolta di firme contro la vivisezione. Ma Cesare è attento anche al paesaggio urbano che cambia con stupefacente celerità. Scorci campestri che in pochi anni sono diventati grandi arterie di traffico o aree attrezzate per lo sport, le profonde trasformazioni subite dal lavoro, della vecchia realtà contadina-artigianale (buoi al giogo, il carro di fieno trainato dal cavallo, il maniscalco all’opera) rimangono poche testimonianze.
Le immagini dei tanti giorni di lotta al Lanificio che poi tristemente chiuderà, delle fabbriche locali che chiuderanno una dopo l’altra: la Distilleria De Luca, la fornace Ferretti, il mobilificio Manenti, il calzaturificio. Non mancano i carbonai al lavoro sul monte Tesio, il pescivendolo ambulante Bepi Rivetta, il Placido Poletti col suo cavallo ed il carro che passa per strada. Le memorabili piene del Chiese (quelle del 1966 e del 1976), l’allagamento di Via Fontana e di Via Mulino. Gli incidenti stradali, come il camion fuori strada sul ponte nel 1973. Le molte edizioni della “Caminada söl Cés”, le domeniche senza auto del 1973 con la gente che gira a cavallo o in bici sulle strade deserte. Le serate di cineforum al Salone Pio XI, le partite di calcio femminile (c’è anche Terry, figlia del grande Gudù, con il signor Codurri) e le corse ciclistiche, le gare di pesca, il Palio dei Borghi, gli spettacoli del Teatro Poetico Gavardo e del Gruppo teatrale Gavardese, i concerti del coro La Faita e della Banda Musicale Viribus Unitis. Cesare generosamente aggiunge che “l’autore è ben lieto di concedere a chiunque la facoltà di riprodurre in qualsiasi modo e forma il materiale qui pubblicato.” Grande Cesare!
Ho avuto la fortuna di conoscere lui, la moglie Luisa e le due figlie Donata (che recita nel Gruppo Teatrale Gavardese) ed Emilia.
Cesare è nato a Gavardo il 13 agosto 1938 da Emilio e Giulia Bontempi. Dotato di vivace intelligenza, sin da piccolo fu sempre interessato alla scuola ed allo studio, spinto dalla curiosità di sapere ed alla ricerca di nuove conoscenze. Frequentò la Scuola di Avviamento Professionale, al termine della quale trovò lavoro come tornitore presso la ditta Rivani. Scuole e corsi professionali gli fornirono l’opportunità di diventare impiegato presso la “OM” di Brescia.
Negli anni ’50 cominciò ad occuparsi di fotografia: non disdegnò lo sguardo verso la natura paesaggistica, ma il suo interesse fu prevalentemente rivolto a testimoniare ed a combattere il degrado ambientale e architettonico.
Era un grande appassionato di bicicletta, che gli offrila l’opportunità di raccogliere un’infinità di immagini che debitamente conservava e catalogava. La sua formazione cattolica giovanile era improntata ad uno spirito di solidarietà e di vicinanza con le classi più umili o emarginate. Fu tra i promotori del Centro di Lettura gavardese e si impegnò nel promuovere la cultura e l’istruzione a livello popolare. Ottenne la nomina a consigliere comunale,
Negli anni ’60 fu addetto culturale della sezione AVIS di Gavardo, promuovendo ed animando tavole rotonde ed affollatissimi dibattiti relativi alla salute dei cittadini. Collaborò con il quotidiano cittadino “Brescia Oggi” tenendo due rubriche in cui illustrava le diverse tecniche fotografiche ed i nuovi percorsi ciclistici da lui scoperti nella provincia. Collaborò a diverse pubblicazioni fra cui il bellissimo “Gavardo da salvare”, per una reale coscienza civica ed una maggior consapevolezza del rispetto dell’ambiente. Partecipò a diverse mostre fotografiche in Italia ed all’estero ottenendo riconoscimenti ovunque. La fotografia divenne occasione per parlare della “sua” Vallesabbia, del lavoro valligiano, degli aspetti folcloristici, storici e sociali, incorniciati in immagini che immortalavano scorci rurali e artistici alcuni dei quali destinati purtroppo a scomparire nel tempo. Era il 12 aprile 1990 quando giunse la tragica notizia che Cesare era stato travolto in una galleria nei pressi di S. Giovanni in Fiore, in Calabria. Era sulla sua adorata bicicletta e con la macchina fotografica era andato a cercare immagini delle funzioni della Settimana Santa. Aveva 52 anni e tutti lo abbiamo pianto, anche chi aveva idee diverse dalle sue.
L’indimenticabile Renato Paganelli lo ricordava così: “…Cesare s’era fatto con la forza della volontà una profonda cultura. Lui precorreva i tempi, perché attento all’evoluzione sociale e culturale del paese e per questo non sempre era stato da noi compreso, e ciò era per lui motivo di amarezze e insoddisfazioni. Certamente, come tutte le persone di forte carattere e di vivida intelligenza, anche Cesare era intransigente e non facile alla mediazione. Difendeva le sue idee e le sue proposte con caparbietà, alle volte con irruenza, perché credeva sinceramente alla giustezza dei suoi propositi, perciò non era facile per lui sottomettersi alla volontà degli altri. Per questo era giudicato “uomo scomodo” da chi non lo conosceva bene e ciò gli procurava delusione. Cesare aderì alla sezione gavardese dell’Avis nel 1968; al successivo rinnovo delle cariche sociali fu eletto nel Consiglio direttivo assumendo l’incarico di responsabile culturale. A lui va ascritto il merito di aver dato all’attività sezionale quella impronta culturale che qualificò la Sezione come una delle migliori della provincia bresciana e non solo. Infatti il primo ciclo di tavole rotonde lo organizzò verso la fine del 1971. Successivamente compose l’audiovisivo sul “Dono del Sangue”, prima vera documentazione (in Lombardia) sull’educazione alla donazione. E poi ancora tante tavole rotonde, delle quali si impegnò a trascriverne i sunti, dando origine a quei libretti presto conosciuti da tutte le sezioni della provincia.
A lui non mancavano le idee; la sua fervida fantasia ci propose la prima festa in Monte Magno, le passeggiate ciclistiche e ultima sua fatica il numero unico del quale lui non vide la stampa, datato marzo 1990. Ma soprattutto l’ultima sua proposta, che portammo poi ad attuazione con il suo nome, proprio come atto di memoria per i meriti acquisiti in tanti anni di attività associativa, fu la borsa di studio per una ricerca scientifica o per una pubblicazione sulla donazione di sangue. Per me rimane una perdita incolmabile.”
Nel 2010 il gruppo Avis, grazie alla sensibilità del Presidente Arturo Tebaldini e di Antenore Taraborelli (appassionato di fotografia e degno erede di Cesare), aveva indetto un concorso fotografico dedicato a Cesare Goffi.
Il suo patrimonio fotografico, con circa 10.000 negativi e 40.000 diapositive, fu donato –grazie alla sensibilità della famiglia - al Museo di Gavardo e quindi è da considerare dono e ricchezza per tutta la comunità. Spero tanto che un giorno si realizzi una mostra dedicata a Cesare Goffi, magari con musiche, teatro e testimonianze. Sarebbe una cosa bella e giusta.
In questi giorni sono stato con la mia attuale moglie al mare a Cinquale, vicino a Forte dei Marmi, insieme agli amici Anna Martini ed Antenore Taraborelli (che bello sentirli cantare insieme!). Abbiamo incontrato, insieme al marito Massimo, la sempre entusiasta e simpatica Marina Melzani, che canta con i bravi coristi di Bagolino. Con noi per alcuni giorni c’erano la bella Manuela ed il fratello di Anna, Maurizio, che fa parte della band dei Km0: ha una voce profonda e ricca di pathos, canta e suona con una straordinaria energia, che arriva allo spettatore toccando le corde del cuore.
“Mauri” mi ha raccontato la sua passione per la musica dalle origini. Nato il 28 gennaio 1960, il suo debutto musicale fu nel 1976, quando con i Tiki-Tiki ha cantato con il grande Giorgio Bazoli allo Zecchino d’Oro nel teatro gremito di Sopraponte. Durante lo spettacolo, presentato dal Mago Pascal, c’erano i comicissimi sketch del caro Gaetano Mora e di Peppino Coscarelli, la signorina Mimì era addetta agli straordinari costumi. La prima canzone di “Mauri” cantata in pubblico è stata la straordinaria “Margherita” di Cocciante (l’ha ricantata davanti a me al mare, con una tale intensità che mi sono commosso).
Maurizio ricorda che a 16 anni, dopo la bella esperienza del campo scuola a Vigo di Fassa con don Eugenio Panelli, con alcuni amici ha messo insieme un gruppo di “pastorelli”. C’erano tra gli altri Antonio Polvara, Roberto Losi (il caro figlio del mitico signor Danilo) e Massimo Cappa. I pastorelli, col nome di “Quelli della Faita”, la notte di Natale suonarono in alcune abitazioni, a Limone dalla famiglia Zambelli ed a Gavardo dal Gaetano Mora e da suo fratello Cesare. Poi col tempo il gruppo prese il nome di “Fà i pastur”: indossando mantelli neri di lana pesante, cappelloni da pastori, calzoni di velluto pesante, camicia, maglione, calzettoni di lana e scarponi, si aggiunsero altri musicanti, tra i quali Carlo Mora, Beppe Leni, i miei nipoti Gianpietro e Bruno Avanzi, Antonello Salvini, Umberto Averoldi, il dottor Ferretti Carlo (specialista in cardiologia e ottimo chitarrista), Enrico Giustacchini (ora scrittore di successo), Luigi Grumi, Gianangelo Bettinzoli, Marcello Podavini, Guido Lani e l’attuale presidente Avis Arturo Tebaldini.
Degna di nota l’iniziativa di Maurizio che, nel ‘97/’98, fece entrare nei pastorelli anche alcune ragazze (Simona Chiodi, Gabriella Vincenzi, Laura Goffi, Valeria Paterlini…) suscitando perplessità in alcune persone: ma penso che, quando Gesù nacque, non venne accolto solo da pastori maschi…
La voglia di musica di Maurizio non si limitava alla pastorella: quando aveva un attimo di tempo imbracciava la sua chitarra cantando le melodie dei suoi autori preferiti, soprattutto cantautori. Dopo varie esperienze (ricordo l’innovativa “comunità” a San Carlo, insieme all’amico Gabriele Devoti e ad altri giovani che ricercavano un umanesimo autentico ed un diverso stile di vita) e vari lavori (come il bar vicino al Battisti di Salò) per un periodo Maurizio ha aperto una ditta di Cartongesso, in cui lavorava anche Carlo Mora: il magazzino era presso il Busì in piazzetta San Bernardino e impiegata era Simona Chiodi. Poi finalmente Maurizio, nel 1997/’98 ha avuto l’idea e il coraggio di aprire un locale nell’incanto di Limone. A quel tempo c’era il maneggio gestito da simpatici uruguayani, e Maurizio con i soci Gianangelo Bettinzoli, Antonello Salvini, Ferruccio Cavalleri e Ricky Viviani ha creato il “Circolo Il Morso” (successivamente divenuto Circolo Arci): vi si accedeva con una tessera ed era aperto solo il sabato e la domenica. Fu un successo travolgente: un po’ per la caratteristica del luogo, un po’ per la simpatia dei gestori, un po’ perché non c’erano limiti di orario, un po’ perché si poteva cantare con il nostro Maurizio e col karaoke di Bonizzardi (Maurizio pure lui), la novità fece accorrere frotte di giovani e meno giovani, che apprezzavano anche i sorsi di birra e di “anima nera.” Nel ’99 con Simona fu possibile rilevare il maneggio; in quel periodo giunse anche il caro Giacomo Tagliani. Nel 2001 ci fu la ristrutturazione del locale, divenuto agriturismo “El Corral”. E così giungiamo al 2011. Ad una cena all’agriturismo si incontrarono alcuni dei “vecchi” pastorelli, che tra una birra e un piatto di affettati si chiesero: “Perché non formiamo un gruppo musicale?”
C’era un’occasione da non perdere: Simonetta Tebaldini aveva scritto un libro straordinario, “Raccontami Limone” (liberedizioni), basato sui ricordi della giovinezza di mamma Giuseppina, e con le associazioni “Clisis” e “Rebus” aveva creato in giugno un evento di tre giorni, con giochi per bimbi e spettacoli nella suggestiva cornice del borgo, oltre naturalmente allo stand gastronomico all’agriturismo “El Corral” in cui era possibile visitare la bella mostra fotografica “Limone: i suoi luoghi e i suoi abitanti”. Ecco allora i nostri musicisti presentarsi al festoso pubblico e riscuotere un meritato successo.
Ma sarà il 20 giugno del 2018 che suoneranno per la prima volta i “Km0” (nome creato dalla solare Manuela, pare tratto dall’etichetta di una birra…). Maurizio si presenterà, sempre a Limone, con Gianni Podavini (chitarra e voce), Carlo Ferretti (chitarra solista), Marcello Podavini (basso), Arturo Tebaldini (armonica) e il mitico Marco Franzini alla batteria e con le bacchette luminose (successivamente entrerà anche come chitarrista il grande atleta Sergio Podavini). Subito fioccarono le richieste: al Campeggio Bar Sereno di Manerba, chiamati dal simpatico Agostino Ziglioli (ora gestisce un bar a Salò), poi a Collebeato (ho avuto l’onore di essere presente con la mia attuale moglie) e dopo il lockdown all’Isolo di Gavardo, su richiesta dell’Assessorato alla Cultura, che fu il trampolino di lancio per una serie di concerti, sempre graditi dal pubblico. Il passaparola fece aumentare sempre di più il numero degli spettatori, che accompagnano i vari pezzi del repertorio italiano cantando e ballando. Il concerto del 2 giugno di quest’anno ha visto una folla strabocchevole a Limone, ed è stata una vera festa di musica. Tra le prossime date del tour di quest’anno, segnalo in luglio martedì 4 all’Isolo, giovedì 13 alla Trattoria Alle Trote di Soprazocco, venerdì 14 a Bagolino e giovedì 20 a Villanuova. Poi Marco Franzini mi aggiornerà su altre date. W i Km0, W la musica!
A maggio si sono ricordati i 100 anni dalla nascita di don Mario Pasini, storico direttore e vulcano di iniziative e progetti, ed i 135 della rivista “Madre”. Mia nonna Margherita, quando abitava a Brescia, ha conosciuto la signora Marietta Bianchini, fondatrice della rivista. Nel 1974, dopo il servizio militare e prima di diventare maestro, ho collaborato per alcuni mesi alla rivista nella redazione di Brescia: avevo scritto alcuni articoli che conservo gelosamente. In redazione erano tutti gentili con me, come i cari Angelo Onger (ha lavorato alla Voce del popolo, Radio Voce, Battaglie Sociali e Radio Raphael), Rosario Rotolo (che seguiva la parte grafica) e Maria Ragnoli detta Gabriella, di Serle, moglie di Giuseppe Bresciani. Don Mario Pasini era un precursore delle comunicazioni a livello ecclesiale; nel 1980 ha fondato l’associazione “Cuore amico”, che grazie alla generosità di molti, che spesso preferiscono l’anonimato, aiutano i missionari che vivono con i poveri del mondo.
Nel 1986, di ritorno dal Santuario della Stella, don Mario fu vittima di un gravissimo incidente stradale (con due persone decedute), perse l’uso delle gambe e fu costretto a stare in carrozzella. Ci ha lasciati il 29 marzo 2002, Venerdì Santo. Don Armando Nolli è stato testimone e continuatore di don Mario.
Alcuni eventi:
* oggi, domenica, a Muscoline nel parco dell’Oratorio saggio della scuola di canto e chitarra degli allievi dei corsi tenuti dal maestro Diego Seminario, ci sarà anche l’amico Maurizio Abastanotti che mi ha inviato la scaletta della serata:
Com’è profondo il mare (Dalla) Who knew (Pink) Above the Water (Avril Lavigne) Le vent nous portera (Noir Desire) Supereroi (Mister Rain) Non abbiam bisogno di parole. (Ron) Ogni Volta ( Vasco) Canzone contro la paura (Brunori Sas) Romeo’s Swing (Aristogatti) Jolene ( Dolly Parton) Sono solo parole (Vasco) That’s the way it is (Celibe Dior) Ci vorrebbe il mare ( Marco Masini)Black (Pearl Jam) Eccetera eccetera. (Zucchero ) Amore di plastica (Carmen Consoli) Strong enough (Cher) I drink wine (Adele) MEDLEY dei chitarristi e finale con Viva la Vida (Coldplay)
* oggi a Bione alla Festa dell’asilo concerto degli StaghenOut con il grande Pizeta
* oggi a Villanuova s/C “Tra circo e circo”, in Oratorio ore 18 “Tessuti aerei” di Zvjezdana Dervic e ore 18.30 “Tra le scatole” spettacolo di circo contemporaneo, giocoleria e clownerie con Giulio Lanzafame e ore 20 “Corda aerea” di Zvjezdana Dervic, in Piazza Roma ore 21.15 “Sic Transit” spettacolo di circo contemporaneo di MagdaClan Circo
* oggi a Gavardo Triduo in onore della Venerabile Madre Elisa Baldo (salita in cielo il 4 luglio 1926)
* alla Rocca d’Anfo tutti i giorni visite guidate
* oggi a Villanuova pomeriggi danzanti al Circolo ACLI
* a Idro in Oratorio di S. Michele torneo di calcio (si conclude il 22 luglio)
* a Gavardo al Museo Archeologico Valle Sabbia a Gavardo in piazzetta S. Bernardino mostra archeologica “Sotto lo stesso sole. Europa 2500-1800 a.C.” (fino al 30 settembre)
* a Serle in biblioteca “Il mondo della cava” mostra fotografica sulla vita in cava di generazioni di serlesi (fino al 31 ottobre negli orari della biblioteca) e mostra permanete delle sculture marmoree di Dante Colosio
* a Gavardo in Oratorio 14° Torneo dell’Amicizia: calcetto a 5, volley, basket giovanile & adulti, tutte le sere stand gastronomico e bar (fino al 16 luglio)
* lunedì a Gavardo in Biblioteca “La bibliomerenda del lunedì: laboratori con merenda” per bambini 6-10 anni ore 16.30 “Su nel blu parte 2” (obbligo prenotazione Uff. cultura 0365377462)
* martedì a Roè Volciano a “Doss del Fè” alle ore 7 (per 50 minuti) appuntamento settimanale gratuito con le classi di yoga mattutine di Gardayoga Asd (info 328.6757583 oppure infogarda.yoga)
* martedì a Gavardo al villaggio La Meridiana “Pilates al parco” con Cristina Orandi ore 18.45 (portare tappetino e asciugamano o coperta, se piove la lezione si svolge nella palestra della scuola primaria, prenotazione obbligatoria max 20 postihttps://www.eventbrite.it/.../biglietti-pilates-al-parco... 0365 377462)
* martedì a Gavardo per i Concerti dell’Isolo gli amici del Km0 (se piove nuova data)
* mercoledì a Gavardo ore 20.45 Cinema all’aperto: La Fata Combinaguai, piazza De Medici (se piove nuova data)
* mercoledì mattina a Gavardo “Mercoledì da museo” 6 appuntamenti per i più piccoli per imparare divertendosi (fino al 19 luglio)
* mercoledì a Gavardo al parco Baronchelli ore 21 “Wanders. Sulle tracce delle antiche tribù nomadi dell'Asia centrale” con Enrica Senini (per “Wanderlust”, in Auditorium C. Zane se piove)
* mercoledì a Villanuova alla Festa delle Acli Tributo a Lucio Battisti
* giovedì mattina a Gavardo al Bar Cogess dalle 9 alle 11 “I disturbi dell’alimentazione” per “Speaking Cafè”, l’Age invita a 4 chiacchiere di gruppo su temi quotidiani nella relazione genitori-figli, facilita il dialogo la Dott.ssa Silvia Dalò psicologa ed educatrice (non serve iscrizione)
* giovedì all’Oratorio S. Luigi Gonzaga di Soprazocco dalle 14 alle 18 “Pomeriggi in compagnia” (info Pierino 340 3332823)
* giovedì a Gavardo in biblioteca ore 16,30 Il filo dell’amicizia: Impariamo l’uncinetto, laboratorio per bambini 8-10 anni
* dal giovedì al venerdì al Salòttino di Salò “FaunArt” mostra di Cristina Beretta Barbieri , Emanuele Garletti e Simona Paganella (fino a domenica 9 luglio, ore 10-12 e 16-20)
* venerdì a Vesta di Idro Festa in spiaggia con musiche degli StaghenOut
* domenica a Gavardo Festa alpina, Messa in Tesio e pranzo in Monticello
Auguri a mio nipote Stefano, che gestisce il negozio di scarpe a Gavardo: è marito della simpatica Sandra e papà della ingegnosa Sofia.
Auguri a mia nipote Elena Avanzi, figlia di Valeria e del mio caro cognato Giovanni e unica femmina tra 6 fratelli maschi.
E auguri a Laura Rubino, brava maestra e figlia della mia indimenticabile Angela Braga, segretaria della mitica scuola di Prevalle San Zenone. Ho un ricordo luminoso della cara Angela a braccetto col marito, ambedue cordiali e davvero simpatici. Laura ha partecipato a vari spettacoli con il Gruppo Teatrale Gavardese, ora è ballerina scatenata nei musical di Artpoint Academy. Laura è sorella di Alessandra, che spesso incontro col suo ragazzo mentre passeggia tenendo al guinzaglio un grosso cane: dicono sia buonissimo, ma io me ne sto alla larga, eh eh eh!
Ci ha lasciati Aldo Molinari, conosciuto da tutti per essere uno dei gestori della Ditta Moliser, una realtà attiva nel settore dei serramenti in alluminio. Condoglianze alla famiglia.
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
Maestro John
Nelle foto:
1) La “Paléra” fotografata da Cesare Goffi
2) Cesare al mare (foto del suo grande amico Giovanni Lavo)
3) I Km0 in concerto sul lago d’Idro, a Vesta
4) Foto di gruppo al mare
ID83189 - 02/07/2023 10:51:13 - (Geppo1950) - el meio
cario John sei sempre il migliore, godo a leggere le tue considerazion, un saluta alla tua attuale moglie.