Mercoledì, 8 maggio 2024


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domenica, 17 aprile 2022 Aggiornato alle 09:00Blog - Maestro John

Uova e ovetti

di John Comini
In tempi di amarezze, si possono gustare dolci notizie che ci tirano su il morale.

1) La comunità di Vallio Terme, che in una splendida gara di solidarietà ha accolto 27 profughi ucraini, 10 mamme e 17 minori. Parrocchia, Pro Loco, associazioni varie, la sindaca che ha seguito le pratiche burocratiche per l’accoglienza, signore moldave e ucraine del paese ed hanno dato un prezioso aiuto per comunicare con i profughi, tutti gli abitanti hanno davvero creato un miracolo di accoglienza e generosità.

2) Sonny Colbrelli che racconta nel libro “Con il cuore nel fango” (Rizzoli Lizard) il suo trionfo nel fango della Parigi-Roubaix, la regina delle classiche. Ha alzato la sua bici al cielo: “La mostro: se ho vinto io, ha vinto anche lei. Abbiamo vinto insieme. Io e lei… Perché la felicità è aver dato tutto, più di tutto, oltre il tutto.”
La gara più difficile di tutte per Sonny Colbrelli è iniziata sul traguardo del Giro di Catalogna, per un improvviso attacco cardiaco. Oggi sta bene: “È una salita tosta, ma proverò a scalarla”.
Forza “Cobra”, tutti gli amanti dello sport fanno il tifo per te!
Leggo che il ciclista bresciano ha messo all'asta il casco che avrebbe dovuto usare nella Classica Monumento, il ricavato verrà totalmente devoluto a TinCoraggio, associazione che sostiene le terapie intensive neonatali del Civile di Brescia. Grande!

3) Il compleanno di mio fratello Dino, che il 19 aprile compie 80 anni. Fin da ragazzo, nel tempo libero, si è dedicato alle molteplici attività dell’Oratorio di Gavardo: USO, CSI, arbitro nei micidiali tornei notturni (una sera si è trovato l’orologio rotto), atleta delle campestri (ma racconta che quando arrivava avevano già tolto lo striscione del traguardo). Ancora adesso, quando cammino per Gavardo e Villanuova, alcuni mi dicono: “Salüdem el tò fradèl Dino!” Lavorava nel negozio di calzature di mio zio Fausto, a Desenzano: ci andava su una Vespa con dietro un cassone di legno pieno di scarpe, con la scritta “W Juve”. Dopo aver fatto l’alpino a Merano, dal ‘65 ha lavorato nel negozio di Salò in via San Carlo (mio fratello Franco, che ha un anno più di lui, era in quello di Gavardo). A Salò Dino ha fatto parte del Gruppo alpini, della Società di Mutuo Soccorso, della Croce Rossa, ed è stato donatore e consigliere dell’Avis. Nel 1968 Dino si sposa con Camilla Smalsi, proveniente da Rezzato e seconda di cinque sorelle. Dopo il primogenito Marco (che ora gestisce il negozio), arrivano Alberto (bancario, che ha sposato Battani Giovanna con la quale ha avuto Francesco e Nicola), Mariangela (insegnante di Lettere, che ha sposato Colombo Giuseppe ed ha avuto il figlio Giacomo) e Paolo (bancario, che con la moglie Scioli Sara ha avuto Caterina, Giovanni e Celeste). Il nipote Francesco, studente della media “D’Annunzio”, è stato eletto primo cittadino nel Consiglio Comunale dei ragazzi, progetto per avvicinare i giovanissimi alla vita civica.

4) Questa settimana compie 40 anni il mio grande nipote Marcello Maruelli, juventino di razza, esperto nelle cose finanziarie ed appassionato di Indiana Jones. È figlio dei miei cognati Bruna e Guido e vive con la bella Asia. Mi sembra ieri che veniva nel cortile di casa mia a giocare, insieme a mio figlio Andrea ed a mia nipote Barbara Barovelli, sotto il dolce sguardo di nonna Virginia. Ricordo che durante la Fiera era salito sulle automobiline della “Casa della streghina”, tra urla di scheletri e fiamme infernali. Quando è uscito gli ho chiesto: ‘Hai avuto paura?’ ‘No, tenevo chiusi gli occhi!’ Marcello, con mio figlio Andrea, ha fatto il padrino al battesimo di Angelica, la bella bambina di mia nipote Barbara e di Giulio Del Bono. Auguri, Marci!

5) Chiara Abastanotti, figlia dei miei amici Beatrice e Mauro, ha raccontato con Ilaria Ferramosca nella graphic novel “Lucille degli Acholi” (Editrice il Castoro) la straordinaria e sconosciuta vita della chirurga Lucille Teasdale. La ‘chirurga’ classe 1929 era divenuta medico in un’epoca in cui la professione medica era prerogativa quasi esclusivamente maschile. Dopo l’incontro con quello che sarebbe diventato suo marito, il pediatra italiano Piero Corti, Lucille Teasdale si trasferì con lui in Uganda e trasformò un piccolo ospedale in quello che, ancora oggi, è uno dei maggiori centri sanitari no profit dell’Africa equatoriale, dedicando tutta la vita ai suoi pazienti e a rendere le cure mediche un diritto per tutti. Di lei Rita Levi Montalcini disse: “Lucille rimane il più fulgido esempio di dedizione all’attività medica svolta con eroismo sino alla fine del suo percorso”. Brava Chiara, attendo il 28 aprile quando uscirà il libro!

6) A Salò, fino al 30 novembre, al MuSa c’è la mostra “Daniele Lievi. Carte segrete-teatro visioni.” Daniele (1954-1990) era scenografo di fama internazionale, ma anche grafico e pittore, fratello del regista Cesare Lievi (del ’52, come me). Li ho conosciuti quando nei primi anni Ottanta fondarono il “Teatro dell’Acqua” a Gargnano (noi del Teatro Poetico avevamo prestato loro anche dei fari). Di Daniele conservo un bellissimo libro che mi aveva donato, “La forbice e l’Angelo di Hans Christian Andersen”. Ciao, Daniele!

7) Speriamo che il Presidente del Consiglio Mario Draghi risponda alla lettera dei comitati (Gaia, La Roccia, Mamme del Garda, Visano Respira) che lanciano un appello al risparmio anche in riferimento al faraonico progetto del maxi collettore del Garda. Perché nessuno un domani, dinanzi allo scempio ambientale ed al salasso economico dei bresciani, possa dire “ma io non sapevo”.

8) Ho chiesto al mio ex direttore Omero Sala, che mi ha fatto l’onore di essergli amico, di inviarmi alcune poesie che aveva dedicato alla guerra. Riporto la straziante poesia ‘Che resti comune la fossa’. Si riferisce alla Bosnia (anni 90), ma la guerra è orribile, ovunque e in ogni tempo.
“Che resti comune la fossa
dove trenta o trecento disperati
sono stati interrati,
morti e vivi,
dalle pale di una ruspa militare.
Resti comune la fossa
e nessuno riapra la terra
per separare i corpi,
e contarli e ricomporli.
Nessuno,
per spietata pietà,
cerchi segni
per dare a quei brandelli un nome.
Resti comune la fossa che ha inghiottito
la capacità di pianto."

9) Mi scuso del ritardo, ma devo annunciare una meravigliosa notizia, una vera rinascita. Si tratta di Emilio Poli, che avevo apprezzato nel Gruppo Teatrale Gavardese per la sua irresistibile simpatia. Nel 2013, maresciallo dell’Aeronautica, stava percorrendo, in sella alla sua moto, una strada dell’entroterra gardesano, quando un’auto lo ha travolto. Un dramma:  la gamba sinistra amputata, il braccio sinistro privo di mobilità. Ma Emilio non si è abbattuto: pian piano, sostenuto dalla compagna e dal figlio, avendo dovuto rinunciare al lavoro ha deciso di dedicarsi alla sua grande passione, lo sport. Nell’intervista all’amico Enrico Giustacchini (che ringrazio) sul “Giornale di Brescia” ha detto «Già prima dell’incidente praticavo il tiro al piattello, ma solo in modo occasionale. Quando ho scoperto che la Fitav aveva allestito una sezione di Para-trap, specialità riservata ai diversamente abili, mi sono subito iscritto». Dopo allenamenti duri e costanti, ha vinto in nazionale la medaglia d’argento alla Coppa del mondo, disputata in Francia, e, poco dopo, la finale raggiunta ai Campionati del mondo, ospitati dall’Italia, e conclusa con il sesto posto assoluto. E nel recente campionato del mondo Para-Trap, il campione di Gavardo ha vinto l’oro nella classifica PT3, nella terza edizione del Campionato del Mondo di Para-Trap. Ho letto che Emilio si è anche impegnato nell’ambito del programma di «FratellixSport» di Gavardo, un’associazione di famigliari e volontari composta da giovanissimi atleti con disabilità. Ma che bellezza! Grande Emilio! Bravi tutti!

10) Venerdì alle ore 10.30 torna in Biblioteca “Parole in coccole per piccoli lettori”, dolci incontri mensili tra rime, filastrocche e ninne nanne per genitori e bambini 0-12 mesi. Posso venire anch’io, anche se anziano?

11) Venerdì 22 inizia nel mitico Salone Pio XI la Rassegna del Teatro Gavardo, con “Ahi Maria!” della celeberrima Paola Rizzi. Ricordo che si deve prenotare telefonando all’Ufficio cultura (tel. 03650377462) o scrivendo una mail (cultura@comune.gavardo.bs.it), poi l’Ufficio cultura invierà gli estremi per il bonifico. Pare che già molte persone abbiano fatto l’abbonamento. Non ve ne pentirete!

12) Buona Pasqua a chi non è indifferente, a chi riesce a perdonare, a chi è solo, fragile, disorientato, triste, angosciato, a chi semina tenerezza, a chi si impegna a diventare migliore, un passo alla volta, a chi è solidale e dà una mano senza chiedere nulla, a chi è lontano ma è vicino col cuore, a chi vede nero solo quando è buio, a chi crede ancora nei sogni e nella poesia, a chi scappa dalle guerre e dalla fame, a chi non smette di sperare, nonostante tutto…Come ha scritto il poeta Mário Quintana
 “Alla fine scoprirai che le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via
un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l’odore stesso che aveva un giorno il vento”

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese! W gli operatori di pace!

maestro John

Nelle foto:
1) Mio fratello Dino col microfono, speaker alla Caminada söl Cés a Gavart
2) Mio nipote Marcello Maruelli con Asia
3) Chiara Abastanotti (a destra) con la cugina Anita
4) Il mio mitico Direttore Omero Sala (in primo piano l’amico Giorgio Arrighi)