25 Febbraio 2024, 08.00
Gavardo
Blog - Maestro John

La forza della vita

di John Comini

Le tante persone che non si rassegnano, i volontari AVG, la RSA La Memoria, un progetto in Bangladesh, le suore in Brasile, due poesie, un compleanno e vari eventi


1) Lo dicevo sempre ai “miei” bambini: «Se tutti diventassimo buoni, il mondo cambierebbe in un minuto». Essere buoni vuol dire tante cose: gentilezza, pazienza, cordialità, affetto, correttezza, sincerità, tenerezza, onestà. Mia mamma mi ha insegnato che è meglio subire il male che farlo.
Il caro don Francesco Zilioli diceva: «Il male è grande, ma il bene è ancora più grande». Quando sembra che il mondo stia andando verso la catastrofe, quando sembra che regnino solo egoismo o indifferenza, dobbiamo ricordare che c’è una marea di persone che si dedica a chi è più fragile o è nel bisogno. Perché ci sono tante persone che combattono una battaglia silenziosa: per gravi problemi di salute o familiari, a livello economico o per un lutto che ti oscura la vita.
Ogni giorno prego per due amici e per le loro famiglie che stanno vivendo giorni davvero difficili. Spesso dimentichiamo che la vita è appesa ad un esile filo e che ogni giorno andrebbe vissuto con intensità e dolcezza. La settimana scorsa ho incontrato una gentile signora: anni fa aveva subìto un gravissimo problema fisico, col rischio di rimanere paralizzata per sempre. Mi ha raccontato che avrebbe potuto abbattersi, cadere nella disperazione. Ma guardandosi allo specchio ha detto a se stessa: «Non posso mollare, devo reagire!». Pian piano, minuto per minuto, ora per ora, giorno dopo giorno, a prezzo di enormi sacrifici, è riuscita a camminare, passo dopo passo. Adesso riesce a girare per strada e persino ad essere utile nelle attività della parrocchia, sempre col sorriso sulle labbra. Che persona meravigliosa!

“Quando toccherai
il fondo con le dita
a un tratto sentirai
la forza della vita
che ti trascinerà con sé
che sussurra intenerita
Guarda ancora quanta vita c’è!” (Paolo Vallesi)

Come dimenticare i bambini a cui l’infanzia serena è negata? Ed i bambini con problemi di disabilità? Ricordo lo spettacolo  “La bolla” (liberamente tratto dal libro “Autismo, pensieri e parole”, a cura di Federica Belleri) che sarà replicato venerdì 15 marzo alle ore 20.30 nell’Aula Magna dell’Istituto Perlasca di Idro e il sabato successivo alle ore 9 per gli studenti.
Fra gli interpreti ci sono gli amici Paola Bettini, Manuela Bonacina e Roberto Rizza, oltre a Rosanna Castelnuovo, Chiara Costa, Dolores Crescini, Annamaria Della Patrona, Flavia Gasparini, Stefano Pellegrini, Maria Vogelezang. Come ha detto la regista Francesca Martinelli, “le famiglie delle persone autistiche vivono spesso all’interno di una bolla, creata a volte dall’ottusità della burocrazia, a volte dai pregiudizi delle persone che non conoscono questa condizione e perciò la temono e se ne tengono a distanza. Proprio per cercare di eliminare questo vuoto abbiamo voluto raccontare l’autismo e come lo vivono le famiglie di persone con questa diagnosi, nella convinzione che questo possa aiutare sia chi è dentro sia chi è fuori dalla bolla ad affrontarlo meglio. La conoscenza abbatte le barriere e può far scoppiare le bolle”.

E come dimenticare i tanti anziani che hanno bisogno di tutto? Loro che hanno vissuto una vita fatta di sacrifici e di rinunce per la famiglia, adesso sono esseri fragili, e spesso si sentono soli.

“I vecchi soli come i pali della luce
e dover vivere fino alla morte che fatica” (Baglioni)

Penso che tutti, anziani e bambini, abbiano diritto alla felicità. Non ringrazierò mai abbastanza le persone che si dedicano a loro con infinita pazienza ed amore.

2) Tra le molte associazioni che donano speranza, ecco l’AVG Associazione Volontari Gavardesi, che ha festeggiato vent’anni di prezioso servizio alla comunità. Leggete questi numeri: circa 100 soci, nel 2023 sono stati portati a termine 21 mila servizi per ben 70 mila ore di impegno complessivo, 2793 viaggi per visite o terapie non solo in Lombardia. Ore dedicate al trasporto di anziani, disabili e persone in difficoltà per visite ambulatoriali e ospedaliere, alla consegna di pasti a domicilio, al ritiro delle ricette dall’ambulatorio medico di Bostone per le tre farmacie gavardesi ed alle attività presso la casa di riposo “La Memoria” di Gavardo.
Una nuova vettura si è aggiunta ai 4 mezzi del sodalizio, un Fiat Doblò attrezzato ad hoc e messo a disposizione grazie ai fondi raccolti dal Progetto Mobilità Garantita (società che si occupa di convogliare le donazioni di imprenditori e aziende per l’acquisto di mezzi e supporti per le associazioni di volontariato) e finanziato col contributo di 30 aziende.
Il giorno della consegna del nuovo mezzo, alla presenza del Sindaco, dell’assessore ai Servizi sociali Caterina Manelli e con la benedizione del parroco don Italo Gorni (da bravo cappellano degli alpini lui c’è sempre!), il mitico presidente Ernani Cortini ha detto: «Siamo pronti a un’infinità di nuove sfide: i volontari sono attivi tutti i giorni, non si stancano mai, e arrivati a sera ci accorgiamo che è più quello che si riceve di quello che si dà. Sono tante le persone che necessitano di un aiuto solidale e di un’accoglienza disinteressata. Cerchiamo nuovi volontari (alcuni si sono iscritti in questi giorni): gli interessati possono telefonare allo 0365 34167 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11, è lo stesso numero da chiamare per richiedere servizi o assistenza».
Caro Ernani, sarai presidente dell’AVG fino al 2026, non so se potrai effettuare il terzo mandato, eh eh eh! Beh dai, ti consolerai con la tua Inter…

3) I volontari dell’AVG distribuiscono a domicilio una settantina di pasti preparati
presso la RSA La Memoria di Gavardo, presieduta da Fabrizio Mora. Anche qui il bilancio è positivo: 75 gli ospiti, a cui vanno aggiunti i 18 frequentanti il Centro Diurno. Ben collaudato il C-Dom, il servizio di cure sanitarie a domicilio, come pure il pacchetto di prestazioni garantite da RSA Aperta che si occupa gratuitamente a domicilio della dimensione sociale dell’assistenza, anche come supporto ai familiari dell’anziano. Oltre all’intensa attività di animazione degli ospiti, ai corsi di ginnastica, ai laboratori, ai progetti realizzati in sinergia con il Centro Sociale e via discorrendo, c’è anche la pet-therapy, l’iniziativa promossa con il contributo del distretto Brescia Sud Est-Montichiari del Rotaract Club, con la presenza settimanale di cani docili ed affettuosissimi, attesi con gioia dagli anziani. Se fossi un ospite, con la paura che ho dei cani, in quel frangente me ne starei chiuso in cucina con le belle cuoche a svolgere il ruolo di assaggiatore…

4) Un’altra buona notizia. Il dott. Giuliano Maffetti (per anni primario di Ginecologia dell’Ospedale di Gavardo) e una équipe di medici e infermieri sono in partenza per il Bangladesh per operare gratuitamente nell’ospedale gestito dai Padri Saveriani. Ci vanno da 15 anni: ma perché proprio laggiù?

Tutto è nato dall’amicizia col padre saveriano Riccardo Tobanelli, nativo di Muscoline, mancato tre anni fa e da anni missionario in Bangladesh. Nel 1996 il dott. Maffetti fece un viaggio nel paese asiatico in visita all’amico missionario: ed è lì che ha toccato con mano la situazione di profonda povertà in cui vive la gran parte della popolazione. Qui ha conosciuto anche l’ospedale S. Maria di Khulna, la terza città bengalese, di proprietà della diocesi locale e gestito dai Padri Saveriani e dalle suore di Maria Bambina. Nel 2004 ha compiuto un secondo viaggio per conoscere meglio la realtà e capire come poter aiutare concretamente quella popolazione.

Là non esiste un servizio di sanità pubblica per la popolazione: per avere prestazioni mediche le persone devono pagare. Ma molti non se lo possono permettere, in una società dove esistono ancora le caste, e i “fuori casta” sono considerati immondi, i più poveri fra i poveri, come diceva Madre Teresa di Calcutta; per loro è già tanto riuscire a procurarsi il cibo per vivere. Così nel 2006, su invito dei Padri Saveriani, il dott. Maffetti ha creato un gruppo di medici e infermieri per operare gratuitamente nell’ospedale bengalese proprio le persone che altrimenti non potrebbero sottoporsi a interventi chirurgici. E da allora ogni anno (a parte i due anni del Covid) il dott. Maffetti e la sua équipe (che varia di volta in volta) si recano in Bangladesh: «Presso questo ospedale da ottobre a marzo si alternano cinque équipe di vari specialisti per poter operare presso la struttura dei Saveriani: chirurghi maxillofacciali, chirurghi pediatri, ortopedici, chirurghi generali, urologi e ginecologi. Le sale operatorie negli anni sono state ben attrezzate e sono al livello dei nostri ospedali». Il gruppo in partenza è formato da 16 operatori sanitari: 5 ginecologi, 5 anestesisti, un urologo, un chirurgo generale, e 4 infermiere di sala operatoria, tutte persone di grande esperienza. I medici provengono da vari ospedali italiani (Roma, Varese, Isola d’Elba) e un primario italiano che lavora in Francia (Briançon). Tre le infermiere di sala operatoria della Valle Sabbia: Antonella Ziliani di Villanuova sul Clisi (alla sua quinta missione), Denise Bontempi di Sabbio Chiese e la gavardese Eleonora Casari (Leo per gli amici del gruppo ciclistico dell’AVIS) all’undicesima missione.

Il dott. Maffetti ripete una frase che sento sempre dalla bocca delle persone che si mettono al servizio degli altri: «Ogni volta, quello che ricevo è molto di più quello che riesco a dare».
Chi volesse contribuire può farlo direttamente con le persone coinvolte oppure mandando le offerte al conto della Banca BTL (Giuliano Maffetti Pro Bangladesh) - Iban: IT 92 K 08735 77130 058000501658; oppure alla Onlus di cui fanno parte “Sonar Bangla” via De Grassi 24 – 24126 Bergamo – C.F. 95118910165 – Banca della Bergamasca – Iban: IT 51 L 08940 11100 000000122723 – Bic: ICRAITRRQ40.

5) La settimana scorsa ho ricordato il teatrino di Suor Anna. Le Umili serve del Signore di Casa San Giuseppe dopo lo scoppio della guerra hanno accolto persone rifugiate ucraine ed il seme della carità di madre Elisa Baldo si è sparso anche in Brasile.

Nel 2011 gli amici Antenore e Giovanni Taraborelli con Giuseppe Maioli erano volati in Brasile, a Fortaleza, dove le Suore avevano creato un Progetto di accoglienza per centinaia di bambini. Al ritorno si realizzò la mostra fotografica “Gli occhi della speranza”. Raccontava lo juventino Giovanni: «Fortaleza richiama alla mente immagini di spiagge lunghe e bianche, di grattaceli affacciati sull’oceano, di tramonti meravigliosi a bordo piscina con lo sguardo rivolto al mare. La nostra Fortaleza è molto diversa da tutto questo. È la città che si sviluppa lontana dalle spiagge ed è popolata da centinaia di migliaia di persone che vivono all’ombra di quegli edifici lussuosi e imponenti. Noi abbiamo avuto la fortuna di trascorre una decina di giorni nel giugno scorso presso la struttura delle suore, le quali lì hanno costruito una scuola e un punto di riferimento importante per famiglie abbandonate a se stesse. Abbiamo conosciuto la solidarietà vera, l’opera attenta delle suore di Madre Elisa Baldo che si impegnano ogni giorno a far diventare quei sorrisi un solido progetto per il futuro».

Il sottoscritto ebbe l’onore di introdurre così la mostra:
“Ci sono impressioni difficili da dimenticare, come quando Giovanni e Antenore sono atterrati nella notte brasiliana, in una città enorme, fra milioni di luci riflesse dai lussuosi grattaceli che si affacciano sull’oceano e che via via, man mano che lo sguardo va verso l’entroterra, si affievoliscono fino a spegnersi.
Ma dove sembra non ci sia più luce, si sviluppa la città di Fortaleza, colma di vita, di angoscia e di speranza.
Ci sono odori strani che si colgono quando si aprono le porte dell’aeroporto, che ti proteggevano dal caldo e l’umidità dell’esterno con aria condizionata. Subito si sente un forte odore difficile da descrivere, un odore che potrebbe essere definito anche puzza, se non fosse che se ne ha un dolce ricordo.
Ci sono immagini impossibili da scordare, come quelle del quartiere di Serrinha, abitato da bambini, uomini e donne che vivono in case composte per la maggior parte da 2 stanze ed un cortile dove buttano i loro rifiuti ed espletano i propri bisogni, dove le fogne non esistono ed il caldo amplifica gli odori.
Ci sono sensazioni di squallore e di minaccia che ti avvolgono nelle notte, appena giunti dal lungo viaggio, ma che al risveglio si trasformano in un mattino di luce, di voci, di colori.
Ci sono frammenti di vita nei quali si ha la fortuna di conoscere persone disponibili e accoglienti, che ti fanno sentire a casa, come le suore di Madre Elisa Baldo, grazie alle quali è possibile conoscere la gente in modo speciale.
Ci sono persone, come queste nostre sorelle, che con la loro presenza nelle esplorazioni dei vicoli e case assicurano un’accoglienza sempre calorosa ed ospitale.
Ci sono momenti in cui è difficile spiegare l’affetto che si prova quando si incontrano persone sconosciute, che non parlando nemmeno la tua lingua ma ti abbracciano e sorridono continuamente.
Ci sono i bambini, questi meravigliosi bambini che sgusciano dappertutto e ti corrono incontro festanti.
Ci sono conoscenze che ti fanno star male, come lo scoprire che spesso l’entusiasmo dei bambini nei confronti dei visitatori stranieri è dovuto al fatto che siano uomini, e che pochissimi di questi bambini hanno un padre in famiglia.
Ci sono scoperte tragiche, angoscianti, sapere ad esempio che la maggior parte dei bambini ha 3 o 4 fratellastri e papà diversi che li hanno abbandonati.
Ci sono dati agghiaccianti: in Brasile c’è povertà soprattutto perché il 90% della ricchezza è in mano al 10% della popolazione, l’economia è incentrata sullo sfruttamento intensivo del latifondo e della monocoltura industriale.
Ci sono cose che ti fanno salire in gola la rabbia, sapere ad esempio che nel 1850 il Brasile ha abolito il commercio degli schiavi ma sapere anche che è accettata ancora come normalità l’enorme disparità fra ricchezza e povertà.
Allora capisci con tristezza che le molestie sono ancora molto diffuse in un paese di tradizionale cultura maschilista.
Allora ascolti storie di ragazze che non si limitano a sognare la vita dei ricchi alla tv, ma che lavorano duro per conquistarsi il futuro, prendendo ogni mattina l’autobus che in un'ora la porta al lavoro dalla sua casa di periferia.
Ci sono momenti in cui ti prende la disperazione, sapere che il furto è all’ordine del giorno, a causa dell’enorme disparità economica, e ti rendi conto che è un circolo vizioso, ad una ingiustizia si risponde con l’illegalità, con la diffusione della droga e quindi della malavita organizzata.
Ci sono momenti in cui capisci che l’istruzione è il vero mezzo attraverso cui si realizza l'uguaglianza sociale e il luogo strategico di formazione di cittadini davvero coscienti di essere artefici della propria vita.
Ci sono momenti in cui ti rendi conto che l’istruzione è un veicolo eccezionale per responsabilizzare le persone e per farle riconquistare la dignità di uomini e donne.
Ci sono progetti che danno speranza,  come quello delle Umili serve del Signore che operano direttamente sul territorio e promuovono le adozioni a distanza, strumento indispensabile per la loro attività.
Ci sono allora emozioni di forte empatia con quei bambini, momenti nei quali l’affetto viene nel modo più naturale di quanto si possa immaginare.
Ci sono volti di bambini che ti sorridono anche se hanno visto il buio della paura.
Ci sono espressioni di bambini in cui traspare un raggio di sole in un ambiente dove regna la notte e il fango.
Ci sono immagini di bambini che ti sanno donare la gioia di vivere, e la speranza è  che possano diventare adulti diversi con una vita diversa.
Affinché il futuro di oggi sia migliore di quello di ieri.”

6) Ringrazio la gentile Maria Grazia Debalin
i per le gentili parole e per il prezioso ricordo della sua adolescenza riguardante Don Enrico Tosi, ora ospite a Casa San Giuseppe. L’amico Renato Massolini, persona incredibilmente simpatica e generosa, mi ha informato che nel 2022 al Concorso “Brescia Fabbrica Poesia” un componimento della signora Maria Grazia fu segnalato come “Migliore poesia in linea con i valori della Valle Sabbia”.

Sono felice di trascriverla:
“Ti ho cercato
tra i piccoli, i grandi, i mezzani,
tra i berretti e le ruvide giacchette.
Seri bambini fagotti
consegnati al tempo senza nome
per chi non sa.
Ti ho trovato giovanotto,
in divisa,
tenero, sgrammaticato, sorridente.
Ti ho pensato in trincea,
prigioniero ragazzo,
ferito.
E poi sei quasi guarito.
Quasi,
solo il fiato di qualche amore per te
e il tempo delle pagelle per me
e non ti ho visto più.
Dove le tue carezze, i tuoi sguardi adoranti
e i tuoi rarissimi, appropriati rimproveri?
Papà, qui la pandemia infuria.
Mi addormento e mi sveglio
nell’incubo del non so.
Non manca il pane nella mia trincea,
scavo ogni giorno nella folla delle mie paure
alla ricerca di un po’ di coraggio,
quel tanto che basta per arrivare a domani.
Il tuo dolore non è stato vano,
il tuo amore mi riscalda e protegge.
La mia divisa è bianca
ed il cuore trepida,
ma ce la faremo,
lo sconfiggeremo.
Non ricordo baci della buonanotte,
solo affettuosi risvegli.
Ora è finita la notte
e nel cantiere macerie,
ma nel prato vicino
genzianelle per te.
Ti ho ritrovato.
Ti voglio bene papà.”

La signora Maria Grazia
aggiungeva queste emozionanti parole: “La radice di tutto è nell’amore che i miei genitori hanno avuto per me e mi ha permesso di cogliere il senso della vita e di gioire di quanto mi offre il giorno. A questo devo aggiungere la meravigliosa bellezza dei luoghi in cui sono cresciuta. Tutto ciò ha costituito un tesoro a cui attingere nel dolore e nelle difficoltà per andare oltre e proseguire il cammino.” Grazie di cuore, signora Maria Grazia!

7) Fra chi ha vissuto “la forza della vita” c’è una persona che mi ha fatto piangere. Si chiama Mbengue Nybilo Crepin detto Pato, 30 anni, un ragazzo originario del Camerun che nei mesi scorsi ha perso la moglie Matyla e la piccola Marie di 6 anni, abbandonate e lasciate morire nel deserto dove erano state respinte dalla polizia tunisina dopo che erano riusciti a lasciare la Libia. Pato ha raggiunto Lampedusa a bordo di un barcone, dopo essere stato soccorso dalla Guardia costiera italiana. Papa Francesco l’ha voluto accogliere ed abbracciandolo come un figlio gli ha detto: «Ho pregato tanto per tua moglie e tua figlia, ho pianto per quella foto nel deserto».

Pato non aveva intenzione di venire in Europa. Lui e la moglie pensavano che in Tunisia si sarebbero potuti sistemare e mandare Marie a scuola. Quando la polizia tunisina li ha bloccati, ha fatto a pezzi i loro telefonini abbandonandoli nel deserto insieme ad altre trenta persone: senza acqua, con temperature vicine ai 50 gradi. Lui non ce la faceva e supplicò la moglie e la figlia di non staccarsi dal resto del gruppo, pensando che insieme ad altri se la sarebbero potuta cavare. Invece sono stati lasciati morire nel deserto mentre Pato è stato soccorso da alcuni nomadi di passaggio.
Ora Pato è in Italia, è arrivato con un barcone insieme ad altre 22 persone, per la maggior parte siriane. Ha provato per cinque volte la traversata: «In mare ha visto tanta gente morire davanti ai miei occhi. Prima di imbarcarmi ho pregato, ho chiesto a Dio di farmi arrivare. Ho pregato mia moglie e mia figlia: sono le loro anime che mi hanno guidato qui in Italia. Noi cerchiamo soltanto un futuro migliore. Non abbiamo fatto niente di male. Nei nostri paesi ci sono condizioni di vita sfavorevoli e vogliamo salvarci. Niente ci può impedire di avere un sogno. Il mio sogno è di fare l’imbianchino».

Pato ha dedicato a sua moglie e a sua figlia questa poesia:
“Mi manchi ancora
mi manchi sempre
Non riesco a essere sempre forte
come ti ho promesso l’altro giorno
La tua assenza oscura il mio destino
Da solo fra gli avvoltoi
ho paura del tuono che rimbomba
Ritorna, ti aspetterò nel cortile”

C’è una resistenza della vita che è più forte dei muri e dell’indifferenza. Perché la vita è più forte anche della morte.

8) Fantastici auguri a Valentina Avanzi, che ho conosciuto nel Gruppo Teatrale Gavardese. Si fece notare per il suo entusiasmo e nella caratterizzazione della perpetua del parroco impersonato dal mitico Tano Mora: anche quando abbiamo ripreso lo spettacolo per il 50° di sacerdozio dell’amico don Dario Guerra, come sempre ha fatto schiattare il pubblico dalle risate. Anche in “All’occhio, Pinocchio!” si è dimostrata attrice versatile, recitando la parte della Volpe accanto al comicissimo Gatto interpretato da Alessio Savoldi. Auguri, Vali, e tieniti pronta a recitare a settembre con “Cenerentola” (tu farai la topolina, immagino…)

Alcuni eventi:
* oggi, domenica, festa del tesseramento degli alpini di Soprazocco, ore 9 ritrovo in sede con rinfresco, ore 10 alzabandiera e sfilata fino alla chiesa parrocchiale con Messa celebrata dal cappellano don Italo, poi sfilata al monumento ai Caduti per la deposizione di una corona d’alloro (presente il presidente della sezione di Salò “Monte Suello” Sergio Poinelli. accompagna la fanfara alpina “Star of Alps” di Villanuova), infine pranzo sociale al Monticello di Gavardo
* stasera a Villanuova ore 20 all’Auditorium Garda Sala “E. Duse” film “Un posto sicuro” per il “Cineforum ECO-VISIONI”, organizza l’Associazione culturale aps “Larosaelapsina” (gratuito, info 334 1405014 / larosaelaspina@gmail.com)
* lunedì e mercoledì a Gavardo in Biblioteca dalle 15 alle 17.30 “Restyling t-shirt” porta la tua t-shirt e un’idea su come personalizzarla (Hub tecnologico per ragazzi 11-17 anni gratis previa iscrizione 0365 377482)
* lunedì a Gavardo in Biblioteca ore 16.30 “Baby drive-in” per bambini 6-10 anni, la biblioteca si trasforma in cinema coi bambini in “auto” (iscrizione obbligatoria 0365 377463 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* lunedì a Gavardo al Teatro Salone Pio XI ore 20.30 “Ospedale di Gavardo: tra presente e futuro” presentazione alla popolazione delle opere infrastrutturali pari a oltre 50 milioni di euro, criticità ed opportunità del presidio ospedaliero e del territorio di afferenza, con: Davide Comaglio sindaco, Giovanmaria Flocchini Presidente Comunità Montana Valle Sabba, Dott.ssa Roberta Chiesa Direttore Generale Asst del Garda, Dr. Pietro Imbrogno Direttore Sanitario, Dott. Paolo Schiavini Direttore Socio Sanitario e Ing. Francesca Notartomaso Dirigente Ufficio tecnico
* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 17.30 l’amico prof. Marcello Zane in “Cultura letteraria di e in Valle Sabbia” per l’Università del Tempo Libero (info 0365 63011)
* mercoledì a Vestone al Consultorio dalle 9.30 Nati per leggere in tour, belle letture e libri di qualità
* mercoledì a Sopraponte di Gavardo in Oratorio dalle 15.30 alle 16.30 laboratorio “Le storie” a cura del sottoscritto con gli amici del Centro Sociale di Sopraponte e di Gavardo (ci sarà da cantare e da raccontare)
* mercoledì a Vestone in Auditorium “10 libri per sopravvivere all’adolescenza: qualche buon titolo per provare a entrare nell’età in cui tutto cambia (e consigliare belle letture)” per “Genitori si cresce” incontri gratuiti di Fondazione Intro Ets e Sassolino-Scuola dell’infanzia Montessori per genitori ed educatori per riflettere sulla cura educativa di bambini e ragazzi
*mercoledì a Sabbio Chiese in Sala Consiliare ore 20 “Sguardi diversi per educare al rispetto”, con le operatrici del Centro Antiviolenza “Chiare Acque” Sabbio Chiese- Salò incontro rivolto a ragazze, ragazzi e genitori (per partecipare compilare il modulo di iscrizione al  link https://forms.gle/HZjQE5hFqWzBZGqp8 oppure inviare  un messaggio su WhatsApp al 311672879)
* giovedì a Soprazocco in Oratorio dalle 14 alle 18 “Pomeriggio in compagnia” (info Pierino 340 3332823)
* giovedì a Barghe nell’ex Centrale elettrica dott. Simone Don e prof. Gian Pietro Brogiolo in “Le genti romane in Valle Sabbia” per l’Università del Tempo Libero (info 0365 63011)
* giovedì sera a Gavardo in Biblioteca per “5 sfumature di giallo” Fulvio Ervas presenta “La giustizia non è una pallottola” modera Laura Marsadri del Festival Giallo Garda letture del Gruppo di Gavardo “La chiave di lettura” (ingresso gratuito, info e prenotazioni Ufficio Cultura  0365 377462 cultura@comune.gavardo.bs.it o segreteria@festivalgiallogarda.it)
* venerdì a Gavardo al Centro Sociale di via Mangano dalle 14.30 alle 16.30
giochiamo a Burraco con la simpatica Mariangela (info 0365/377494)
* venerdì 1 e venerdì 8 marzo a Gavardo nella Sala Civica “Cecilia Zane” ore 20.30 Le manovre “salvavita” pediatriche per gestire l’emergenza nei bambini da 0 a 8 anni, patrocinate dal Comune di Gavardo e con l’aiuto del Nucleo Volontari A.N.C. Valle del Chiese: posti limitati, prenotazione obbligatoria 0365 556095 / 3409299367 (dalle 9 alle 15) formazione@ancvalledelchiese.it
* venerdì a Gavardo al Museo ore 20.30 “Le culture del Paleolitico Superiore nella Penisola italiana” col Dott. Nicolò Fasser (Università di Ferrara) conferenza per celebrare i 70 anni del Gruppo Grotte Gavardo
* sabato a Villanuova all’Auditorium Garda Sala “E. Duse” commedia noir “La vera natura” con Mina Ferrara e Ilaria Pastelli, regia di Francesco Buffoli e Daniele Bottini (info e prenotazioni www.contaminazioni.net )
* domenica a Villanuova ore 20 all’Auditorium Garda Sala “E. Duse” film “La pantera delle nevi” per il “Cineforum ECO-VISIONI”, organizza l’Associazione “Larosaelapsina” (gratuito, info 334 1405014 / larosaelaspina@gmail.com)
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!                                 
                                                                                                         
maestro John

Nelle foto:
1) Il caro don Francesco, le suore e un gruppo di belle persone
2) Un’immagine della mostra fotografica “Gli occhi della speranza” (grazie all’amico Antenore Taraborelli)
3) L’incontro di Papa Francesco con Pato
4) Valentina Avanzi, piccola grande attrice



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