05 Dicembre 2021, 09.25
Blog - Maestro John

I bei giorni

di John Comini

Fra tanti giorni tristi, ci sono anche giorni belli. Come quattro compleanni, due mostre e uno spettacolo (dove reciterò anch’io, ahi John!)


Giovedì scorso ha compiuto 91 anni la signora Osanna, mamma della mia bella e simpatica amica Irma Forlani Gorni. Osanna è una persona dal carattere dolce e sensibile.

La sua casa è sempre stata accogliente: nei giorni di festa, dopo pranzo, si stava tutti attorno alla tavola a conversare, e se arrivava qualcuno la moka del caffè era sempre pronta.

In quella casa, piena di amici e di allegria, si sentivano sempre le musiche diffuse da un giradischi. Osanna non desiderava muoversi dal paese, le piaceva starsene a casa, tra gli affetti più cari. Lavorò per molti anni nella cucina delle Acli, la sera, aiutando i genitori dopo il lavoro al Lanificio. Irma ha ereditato il gran cuore della mamma ed il suo amore per la vita. Auguri, signora Osanna!

Dal 3 dicembre (Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità) al 10 dicembre, all’Auditorium Cecilia Zane c’è la mostra interattiva “Esprimi un desiderio... mmh fatto” allestita da Il Carrozzone degli Artisti, un viaggio tra parole ed emozioni.

“Ci sono uomini con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono” (Ezio Bosso). Una mamma ha scritto: “Le famiglie si sobbarcano la ricerca della strada migliore, spesso il costo ma soprattutto sopportano il peso di un futuro sempre più incerto. Le famiglie sono la base, possono fare la differenza se aiutate, indirizzate e non demolite. E credetemi, certe battaglie corrodono lo stomaco, la mente e i rapporti umani. L’unica grande, infinita forza sono i nostri ‘tesori’, i nostri figli speciali che fanno tirar fuori risorse impensabili, ma pur sempre esauribili”.

Lunedì è il compleanno di Marcello Zane, attuale Presidente del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Pietro Simoni che sovrintende al Museo Archeologico. Marcello con ‘liberedizioni’ pubblica libri di saggistica, narrativa e poesia, ed è apprezzato autore di molte opere: quando gli chiedo cosa stia scrivendo, mi nomina anche tre libri diversi!

Martedì compie gli anni il mio amico Beppe Leni. Figlio della signora Trotti Gina e di Nino Leni (mitico allenatore dell’AC Gavardo), il grande Beppe è stato un “gnaro” dell’oratorio, partecipando a ben 25 Campi Emmaus! Da sempre appassionato di radio e di collegamenti via etere, al tempo di don Francesco Zilioli con altri volontari aveva dato vita alla radio parrocchiale.
In pensione dopo il lavoro all’ENEL, si è iscritto al Gruppo Protezione Civile. Quando lo incontro, ha sempre la battuta pronta: dice di essere un  rompiscatole di natura. Magari i rompiscatole fossero come lui!

Sempre martedì alle ore 18 presso la Sala espositiva del Museo Archeologico della Valle Sabbia ci sarà l’inaugurazione di uno straordinario progetto “natalizio”, la mostra personale creata da Claudio Andreassi (per gli amici “Caio”). S’intitola “Natale da salvare, venti scorci (presepi) di Gavardo imbiancati” e si potrà ammirare dal 7 al 19 dicembre (feriali ore 15-19 e sabato-domenica-festivi ore 10-12 e 15-19).

Caio, diploma di perito meccanico presso l’ITIS di Brescia, tra le numerose attività è stato insegnante presso il Cfp SCAR di Roè Volciano, ha  fatto parte del comitato organizzativo Ente Fiera e del Consiglio dell’A. C. Gavardo. Mi piace ricordare che quando abbiamo rappresentato nelle varie piazze “Cenerentola” con gli amici del Gruppo Teatrale Gavardese, Caio aveva realizzato gratuitamente la struttura della scenografia (dipinta dall’amica Cristina Ranesi).

Caio è da decenni progettista e collaboratore del fantastico presepio del Borgo del Quadrel, tra i più noti e visitati della provincia per le grandi dimensioni e per le suggestive ambientazioni. E adesso venti scorci innevati di Gavardo: sono proprio curioso di vederli!

E tanti auguri a don Cesare Polvara, che compie 70 anni, essendo nato a Gavardo l’8 dicembre 1951. Don Cece è giunto al 45° anniversario di ordinazione sacerdotale.
A don Cesare dedicai una filastrocca nella festa creata dai suoi coscritti per il 40° di sacerdozio: eccone alcuni stralci…

“Narra la leggenda che sin da bambino
mentre tuo padre con maestria suonava il mandolino
tu scorrazzavi per i prati con la bici
sempre circondato dall’affetto dei tuoi e degli amici.

Narrano le cronache, e non l’ho inventato,
che alle festine da Mora Aristide eri invitato
alla taverna si ballavano musiche più o meno  caste
ma tu non ballavi e portavi le paste.

Annunciasti poi che intendevi andare in seminario,
non in quello diocesano, ma nel PIME missionario.
E finalmente per la Toscana sei partito
e un grande vuoto in tutti hai lasciato.

E così teologia per anni hai studiato
ed nel giugno del 76 prete sei stato ordinato.

All’inizio il Vescovo ti ordinò di fare
a Fiumicello il vice cooperatore
e subito dall’affetto della gente fosti circondato
e da tutto il popolo eri apprezzato.

Ma come si sa tutto il mondo ha bisogno d’amore
e un grande desiderio covavi nel tuo cuore
Gesù aveva detto ai suoi di andar fra la gente
a vivere il Vangelo con il cuore e con la mente.

Allora con sorpresa di tutti l’aereo prendesti
e con don Flavio per l’Uruguay partisti.

Dopo gli anni in cui volevi far l’americano
sei tornato in Italia parroco di Bargnano e Frontignano
ma dopo 3 anni il Vescovo ti ha chiamato
pastore di anime a San Paolo sei stato nominato.

Caldo infernale, campi da arare, mosche da ammazzare,
era meglio fare il missionario nella giungla tropicale!
Poi un anno a Scarpizzolo, poi S. Angela Merici in città
il nostro don Cesare accettava tutto con gran semplicità
finché un bel giorno monsignore fu nominato
e provicario generale del Vescovo fu designato…

Caro don Cece, siamo stati fortunati ad averti conosciuto
il tuo sorriso il viaggio della vita ha illuminato.
Ti ringraziamo tutti per l’amore che ci hai dato
ed è il tesoro più grande che abbiamo conservato.”


Augurissimi, monsignor Cesare (so che ci tieni molto ai titoli onorifici, eh eh eh)!

E infine, vi invito (con tremarella) sabato 11 dicembre al Teatro Paolo VI di Prevalle, a  “E sempre allegri bisogna stare (San Zenù, San Michél, a Guiù i fa festa a vì, polenta, lat e mél…)”. È una serata di dialetto, canzoni e racconti liberamente tratti dalle storie di Paolo Catterina. Interpreti: il mio grande amico e bravo attore Deni Giustacchini, con la strana partecipazione del sottoscritto. Per prenotare inviare una  mail a igiorniprevalle@gmail.com o telefonare a 338.4552551 o 333.6393855.

La serata è organizzata dall’Associazione culturale “I giorni”, un manipolo di ragazze scatenate e piene di entusiasmo: bellissimi i libri “Ricordi Ninetta”, “Mosina, voci e volti della contrada” oltre a “Cara maestra, caro maestro”.

La fregatura mi è giunta dal fatto che mi hanno chiesto di partecipare sia Flavia Gosetti, la mia brava ex segretaria, sia l’amico Paolo Catterina. Paolo, oltre ad essere un informatico di alto livello, pubblica articoli e saggi legati alle vicende della sua comunità.

Mi ha mandato alcune sue piacevoli storie, che utilizzeremo con l’inserto di aneddoti nostri. C’è un particolare: è una vita che non recito! Ho avuto un ottimo riscontro come autore scrivendo spettacoli per Deni e per Paola Rizzi. Ma come attore… Il fatto che io abbia accettato l’invito fa dubitare del mio equilibrio mentale!

Per fortuna mi è venuto in soccorso l’amico Omero Sala, mio grande Direttore a Prevalle. Ho saccheggiato la sua divertente ricerca sul dialetto bresciano intitolata “Da có a pè”, un libro ricco di proverbi, divagazioni, detti popolari, che può essere un simpatico regalo per nonni, zii e parenti vari… Gli spettatori riceveranno in omaggio un piccolo testo dal racconto di Paolo “Lo scherzo di Natale”: ma lo scherzo Paolo l’hai fatto a me, eh eh eh!

La serata parla di mule e di asini. Serviva un asino, hanno chiamato me. Ma io sono sovrappeso! Forse c’era bisogno di un bue… Avviso a chi volesse partecipare alla serata: si prega di portare ortaggi. Magari, piuttosto che lanciarli, portatemeli in cassetta: io amo la verdura!

Il genio della lampada: “Cosa vuoi? Una donna bella o intelligente?”
“Nesena dele dò, basta che la sapes möta!”
Licinio Valseriati, Vulis bé: “El vulis bé l’è miga ardàs en facia, ensiminicc, balùrcc come du lóc. Envece, l’è vardà sèmper ensèma, èser decorde sö chèl che se ved: capis sensa parlàs, sintis sènsa tocàs, e, anche de lontà, èsser visì.”

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John

Nelle foto:
1) Il piccolo Cesare Polvara (il secondo in basso da destra) alle Prime Comunioni delle classi ‘50-’51 (grazie ad Anna Martini per la foto)
2) Beppe Leni con Alketa, volontari della Protezione Civile
3) Claudio Andreassi (in alto a destra) con un gruppo di amici del Borgo del Quadrel
4) La locandina della serata di sabato 11 a Prevalle



Commenti:
ID82793 - 05/12/2021 15:46:17 - (Geppo1950) - beppe

Un grazie da 71 kg (quanti gli anni) all'amicoJohn Auguri anche algi altri 3bye

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