Ape e storie: tecnici del suono in Valle

Primo incontro del mese per il ciclo Ape e Storie; questo venerdì sono stati ospiti dell’ex Centrale due figure professionali del mondo acustico: Matteo Nolli e Gabriele Ponticello.La serata è stata appunto aperta dall’esperienza di quest’ultimo: \Sono un Audio Engineer, semplicemente uno che smanetta e opera con l’audio, che conosce, che ha imparato a conoscere e gestire dei sistemi. Mi adatto a vari scenari e condizioni e cerco di farlo al meglio che posso, nel mio caso in ambiente musicale – e, raccontando la genesi della sua carriera, continua - Il momento in cui ho ipotizzato il mio interesse per questa cosa è stato intorno ai 25 anni: ero all'università e ho deciso di lasciarla, è stata una decisione di cui sono convinto tutt'oggi. Nel momento in cui mi sono deciso ho cominciato a chiedermi “Che lavoratore voglio essere? Cosa voglio fare?” Era estate, ero un \musicista\ e suonavo la chitarra a Pordenone, nel Friuli, una città che ha una discreta tradizione musicale. Ho trovato la pubblicità di una scuola che dal ‘96/97 avrebbe aperto sede a Milano. Una scuola nuova e che, a detta loro, aveva l'obbiettivo di formare delle figure professionali in grado di operare nel campo degli studi di registrazione. Ora mi occupo più del campo “Audio TV”, lavoro per delle ditte che forniscono attrezzatura e materiale per produzioni televisive, nella maggioranza dei casi relative a sport e calcio”.Matteo Nolli interviene per sottolineare, in ambito formativo, un grande vantaggio dei tempi che corrono: “Oggi abbiamo questa fortuna che in una settimana di impegno un ragazzo va su YouTube e trova un sacco di video che insegnano il mestiere, è cambiato totalmente l'approccio. Addirittura non c'è più bisogno dei musicisti oggi, senza sapere suonare si riesce a costruire la propria canzone”. Ponticello conclude: “Chi fa questo lavoro deve mettersi in testa che è un lavoro di servizio, se davanti a te non c'è un artista tu non esisti, tu sei li perché c'è qualcun altro”. Continua Matteo Nolli sul suo percorso: \Io nella musica ci sono arrivato un po' per caso un po' per gioco, ho sempre fatto il decoratore di interni e non ho nessuna preparazione a livello musicale; ho sempre fatto la vita dell’ascoltatore e un giorno un amico di Vobarno, che aveva già l'attrezzatura e ci metteva la testa, mi ha fatto vedere sto software abbastanza basilare e io sono rimasto folgorato. Dopo aver risparmiato un po’ di soldi con la pittura, mi sono comprato un computer e ho cominciato con dei programmi a fare le prime canzoni utilizzando solo una tastiera controller. Mi sono fatto i primi 4/5 anni in stanza da solo, senza internet praticamente, per capire come funzionava questo software e pian piano ho conosciuto gente che mi ha insegnato. A una certa ho trovato a un bar il mio amico Michele e mi ha presentato Mario Quintale che, dopo avere ascoltato le mie canzoni, mi ha rivelato che 2 gli erano piaciute. Abbiamo trovato qualcosa di concreto su cui lavorare e da lì è uscito il primo disco nel quale apparivo come autore. Io arrivo da una formazione che è simile a quella dei ragazzi di oggi, prendere un computer e veder di fare uscire qualcosa che suoni giusto. La tecnologia e le varie manopole che giravano attorno alla musica mi hanno acceso le curiosità e quindi non ho intrapreso una strada da musicista o cantante; a me piacciono gli attrezzi, gli strumenti e sono diventato un super tecnico – e continua - Nel tempo ho cominciato a prendere l’attrezzatura e ho fatto un paio di dischi con i fratelli quintale, avendo anche la fortuna di registrare molti artisti che hanno fatto successo poi in futuro”.L’intervento ha fine con un consiglio settoriale rivolto ai giovani: “Ai ragazzi che vogliono fare musica dico: investite tutto quello che potete nell'ascolto; se senti male prendi delle decisioni sbagliate, bisogno leggere nel miglior modo possibile la musica. Io ho lavorato i primi 3 anni con delle casse che andavano male e andavo negli altri studi per capire gli errori. Ti fanno capire dove mettere le mani per aggiustare il suono”. Un incontro particolarmente interessante su un ruolo necessario in varie produzioni ma che, molte volte, viene sottovalutato; incontro concluso inoltre con il consueto aperitivo offerto dalla Centrale e dalla presenza straordinaria di un DJ set. Uno sprone quindi ai ragazzi per tuffarsi nel mondo della musica, che ormai ospita anche chi ha un budget molto basso, e per seguire anche gli altri eventi organizzati da Orientarsi 2.0.

Ape e storie: tecnici del suono in Valle

Hai già un account?

Scegli un abbonamento per continuare a leggere: