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lunedì, 18 settembre 2006 Aggiornato alle 00:00Devozione

la Madonna dei bagossi

di Val.
A Bagolino è il momento della devozione, quello atteso per cinque lunghi anni e che impegnerà i fedeli in un lungo fine settimana all’insegna dell’adorazione per la Madonna di San Luca.
A Bagolino è il momento della devozione, quello atteso per cinque lunghi anni e che impegnerà i fedeli in un lungo fine settimana all’insegna dell’adorazione per la Madonna di San Luca.

La Madre è rappresentata su un icona, opera di un “madonnaro” che la dipinse fra il XV e il XVI secolo, che viene custodita nel 3° “nicchione” di sinistra della Parrocchiale dedicata a San Giorgio.
La tavola, che rivede la luce per un breve periodo solo ogni cinque anni, facendo ogni volta rivivere ai bagossi una profonda devozione, verrà estratta dalla sua nicchia questo giovedì sera 21 settembre durante una funzione religiosa che inizierà alle 19 e che vedrà la partecipazione di monsignor Beschi e quella del coro Cantores ad Nives.

Sarà il prevosto don Arturo Viani con una cerimonia definita nei minimi particolari, issandosi sul piccolo altare e aprendo le cinque serrature che proteggono la preziosa icona, a dare il via alla manifestazione.

Il calendario prevede per venerdì 22 la messa con mons. Olmi alle 10:30, il rosario alle 15 e la “Via lucis” (la prima processione) con i ragazzi ed il Piccolo Coro di Bagolino per le 20.
Sabato il programma annuncia fitte le occasioni liturgiche, che inizieranno alle 10:30 con la messa alla quale parteciperà il vescovo mons. Sanguineti, proseguiranno con la consacrazione dei bambini alla Madonna, e si concluderanno alle 21 con una veglia di preghera dei giovani e la processione con la Madonna nelle frazioni Osnà e Cavril.

Domenica la giornata conclusiva, con la messa solenne alle 11 e la processione per le vie del centro storico che prenderà il via dopo quella delle 18.
E’ questo di solito il momento più toccante dell’intera settimana, con i bagossi che a centinaia in preghiera seguono l’icona della “loro” Madonna dalla Parrocchiale fino a San Rocco e ritorno, avendo occhi solo per lei, abbandonandola solo dopo che don Arturo l’avrà riposta in quella nicchia dove nessuno potrà vederla per altri cinque anni.