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venerdì, 25 marzo 2011 Aggiornato alle 12:00Storia

La lapide del garibaldino

di val.
Verrà recuperata, sistemata e riposizionata la lapide che lungo la Sp 669 in territorio di Bagolino ricorda il sacrificio di un giovane garibaldino .
L'occasione del 150° dell'Unità d'Italia sarà quella buona per restaurare la lapide che in territorio bagosso ricorda una delle tante vicende eroiche, ma soprattutto umane, legate alla Guerra d'Indipendenza.
 
Lui si chiamava Antonio Ponzetti ed aveva solo 21 anni quando venne colpito da una palla di piombo che l'uccise, lungo la strada che da Sant'Antonio sale verso Bagolino.
Alcuni elementi raccolti dagli studiosi fanno pensare che forse l'episodio avvenne qualche giorno prima, ad ogni modo lo si fa risalire alla battaglia del 3 luglio 1866, durante la quale lo stesso Garibaldi fu ferito ad una gamba da fuoco amico.
 
Ponzetti era un giovane studente di Soresina, nel Cremonese, figlio unico di madre vedova.
La sua sepoltura venne cercata qualche tempo dopo da Francesco Genala, suo amico e concittadino, pure lui garibaldino, che più tardi sarà ministro dei Lavori Pubblici nei governi Depretis e Giolitti.
La lapide che lo ricorda è posta 500 metri dopo il cippo che rammenta il ferimento del generale e «rappresenta la commuovente testimonianza di una madre che non dimentica suo figlio» per dirla con le parole di Alberto Previ, appassionato cremonese di storia locale.
 
Ad occuparsi del restauro sarà una cordata costituita dalle Amministrazioni comunali di Bagolino e Soresina, Soprintendenza e Provincia, con la regia dell'associazione culturale bagossa «Habitar in sta terra» presieduta da Luca Ferremi.
L'idea è di concludere le operazioni di recupero in tempo per inaugurarle il 3 luglio prossimo, a 145 anni esatti da quella eroica battaglia.
 
«Nelle prossime settimane - spiega Ferremi - la pietra verrà prelevata e due restauratrici milanesi di provata esperienza avranno modo di recuperarla per bene.
Verrà poi riposizionata nello stesso luogo, ma leggermente più a monte: fuori dalla portata dei decespugliatori meccanici utilizzati per pulire i lati della strada e protetta da un argine che possa fermare il pietrisco che ad ogni disgelo le rotola addosso».