18 Gennaio 2012, 12.00
Pillole di Psicologia

Scendiamo dall'altalena

di Sandra Vincenzi

Prendersi cura del proprio senso dell'equilibrio ci permette di scendere da quell'altalena che è la nostra vita, che ci porta nelle vette più alte e nei più profondi abissi, e che ci fa credere che potremmo fermarci per sempre nell'uno o nell'altro stato, nell'esaltazione o nel dolore più profondo.

E' il senso dell'equilibrio che ci dà la possibilità di staccarci dalla fisicità delle emozioni, dalle  leggi della natura,  per innalzarci e guardare il panorama dall'alto, avere una nuova visione di noi, dei nostri problemi, della nostra vita.
E' ancora il senso dell'equilibrio che, in un processo di maturazione che è proprio dell'uomo e gli attribuisce quella sovranità alla quale ognuno ambisce,  fa la differenza tra l'agire di un uomo e quello di un altro.
 
Nel contributo precedente abbiamo parlato del senso dell'equilibrio ritornando al bambino che con un atto di trionfo, riesce a stare in piedi e camminare per la prima volta. Orientato all'equilibrio è tutto il nostro organismo, non solo l'aspetto motorio e muscolare. Le nostre emozioni seguono delle leggi naturali di riequilibrio: il pianto chiede una consolazione, la rabbia reclama la comprensione, la delusione cerca soddisfazione e così via altaleniamo continuamente.
Che senso ha il nostro altalenare? Il gioco dell'altalena ha solo uno scopo: farci sperimentare uno stato e poi un altro ed al susseguirsi delle cose dovremmo essere grati, perché ci permette di non cadere nell'illusione che possa sempre essere tutto bello, o brutto, buono o cattivo, bianco o nero. Perché le leggi della natura e della psiche ci portano a credere che quello che stiamo vivendo in un certo momento, il qui ed ora, sarà per sempre. E così a volte viviamo nell'idealizzazione, quando sperimentiamo delle buone cose e non vogliamo perderle; altre volte viviamo nella disperazione, quando abbiamo paura di non uscire da una certa situazione relazionale o lavorativa, quando si vede tutto nero, quando il futuro fa rima con muro, non si vede niente al di là. Il singolo momento presente ha solo questo scopo: fare l'esperienza per diventarne  più ricchi in umanità e  conoscenza.
 
E' d'obbligo il passo successivo: staccarci da queste emozioni, scioglierci da certi pensieri e abbandonarli per andare oltre, perché la vita è un fiume che non si ferma. Anche nel più profondo abisso la vita offre delle svolte nuove, i fiori continuano a sbocciare, il sole a splendere e le persone a sorridere. Anche nella più grande esaltazione arriva il limite: ad una società del benessere che pensava di essere superman, è bastata una crisi finanziaria per mettere sottosopra;  le vacanze hanno sempre una fine e poi si ritorna alla quotidianità; in un attimo un terremoto o un'altra catastrofe ambientale possono rivoltare il nostro benessere come un guanto.
 
Come facciamo a scendere dall'altalena? Prima di tutto rendiamocene conto della nostra altalena, perché questa consapevolezza rappresenta un distacco dalla vita fisica che è già un atto di equilibrio, un innalzarci e guardare da sopra la nostra quotidianità, la nostra vita e la nostra Storia. Poi, in qualsiasi fase noi ci ritrovassimo (bella o brutta per semplificare) lavoriamo per portare a termine quello che stiamo vivendo, non per rimanerci dentro sempre. E' così che possiamo curare il nostro senso dell'equilibrio. Se ci incaponiamo a voler restare al sole, perché non vogliamo l'ombra; oppure siamo al buio ma ci arrendiamo alla vita e ci accontentiamo di piccoli pensieri che non sappiano spiegarla meglio, il nostro equilibrio è messo a dura prova e prima o poi si ribella.
 
La prova che il nostro senso dell'equilibrio soffre è quando ci sentiamo frammentati, disorientati, abbiamo perso la veduta dall'alto sulla nostra vita e siamo talmente immersi nelle cose che facciamo che non alziamo più la testa, siamo spesso arrabbiati, abbiamo perso il senso della gratitudine per ciò che funziona e ciò che abbiamo. E' allora che abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti a riequilibrare il nostro modo di vedere le cose: pensieri nuovi,  un amico, il nostro partner, i nostri figli, un professionista, che ci rimandino l'altra metà del cielo che non vediamo più.
L'equilibrio reclama una qualità che è particolarmente curativa: il sentimento di giustizia. Intendo sentimento di giustizia non tanto dal punto di vista giuridico, o normativo, che punisce o premia. Si intende il rendere giustizia. E' un rispetto e qualcosa di più: è il riconoscimento delle condizioni e delle  capacità nostre e degli altri.
 
Nelle culture arcaiche questa funzione apparteneva ai saggi che operavano per questa pacificazione. Il sentimento di giustizia ci riappacifica col mondo e con noi stessi per restituirci una calma interiore, un recinto all'interno del quale sentirci sicuri. Questo è scendere dall'altalena, mettere i piedi per terra e dirsi: qui sono al sicuro. Sul piano morale il senso di giustizia rappresenta l'impegno interiore di intervenire laddove un destino umano contasse troppo poco rispetto ad un altro, e di aggiungere un peso sulla bilancia a suo favore per ricreare il giusto equilibrio. E' di questa opera di pacificazione che abbiamo estremo bisogno, che ha in sé la denuncia e anche il mettere a posto le cose, in ordine, nel rispetto della dignità umana.
 
Per questo nell'evoluzione della nostra società civile oggi nascono sovente e con grande energia iniziative volte al recupero della giustizia, della dignità umana: associazioni che lottano per i diritti degli uomini, del pianeta, degli animali; associazioni per il diritto delle donne, dei detenuti, dei bambini, degli stranieri, dei senza tetto........ e la fila si allunga.
Abbiamo bisogno che questo sentimento di giustizia si faccia strada nella nostra società e questo sta già avvenendo: nazioni che si ribellano, richieste di una politica diversa, indignazione riguardo alle ingiustizie,  allo strapotere di pochi su molti. Questo è il primo passo per raggiungere un equilibrio nuovo, migliore.
 
Per ottenere pacificazione è necessario correggere le cose che non vanno, non bastano le parole, è necessario rimettere o togliere dalla bilancia quei pesi che favoriscono qualcuno e soffocano altri. Siamo all'inizio di questo rimescolamento necessario, che ridia dignità a tutti gli uomini, al nostro pianeta, alla nostra storia ed è normale che assistiamo a ribaltoni che mai avremmo immaginato prima: la primavera Araba, il nostro governo attuale, la crisi economica. E' l'equilibrio che spinge per essere ripristinato perché è arrivato il momento di raggiungere un equilibrio migliore: che lo vogliamo o no.
 
Dott.ssa Sandra Vincenzi
PSICOLOGA PEDAGOGISTA
e-mail vincenzisandra@gmail.com
 

 



Aggiungi commento:

Vedi anche
15/04/2021 14:43

Cura di sè Quanto è importante imparare a prendersi cura di sé e cosa ci blocca nel prendersi cura sia della propria mente che del proprio corpo? Scopriamolo insieme

27/05/2017 13:49

Cade dall'altalena e finisce in ospedale L'incidente è capitato ad un bambino che abita a Degagna di Vobarno. L'intervento dell'ambulanza prima e dell'elicottero poi, ha causato la sospensione della prova speciale in programma per il Rally 1000Miglia. Aggiornamento

05/01/2012 09:00

Equilibristi per natura Siamo abituati a pensare all'equilibrio come un esercizio di disciplina intellettuale. Vorrei sottrarmi a questo cliché per parlarvi di una facoltà dell'uomo che è veramente una sorpresa e una meraviglia: il senso dell'equilibrio.

15/05/2021 07:05

Un gioco, una vita Alcuni attimi segnano la nostra vita per sempre, ma ci sono alcuni giochi la cui trama resterà per sempre dentro di noi. E proprio oggi, 15 maggio, un gioco ritorna nell’Olimpo

09/11/2014 07:00

Il Potere Metabolico dell'Integratore C – Consapevolezza La Consapevolezza ha un profondo impatto sul corpo umano




Altre da Pillole di Psicologia
27/02/2024

Ansia di crescere

Secondo una ricerca  recente, uno studente bresciano su tre, delle scuole superiori, ha utilizzato medicinali o sostanze per combattere l’ansia

06/02/2024

L'inclusione è solo un principio?

Accade talvolta, che arrivino in studio da me, mamme preoccupate, più raramente papà, per questo tipo di istanze, che mi riferiscono di atti scoordinati nelle prassi scolastiche...

28/01/2024

Dall'orientamento alla formazione

“Non so a che scuola iscriverlo?†,“Ma come si fa, oggi, ad aiutare i figli a scegliere un percorso formativo adatto a loro?â€

07/01/2024

Solitudine

L’isolamento si manifesta nel trascorrere del tempo in solitudine, mentre la solitudine è trovare tale condizione sgradevole

31/12/2023

Amare se stessi

Ai giorni nostri non è difficile sentir parlare del concetto di autostima, ma tutti sanno quanto sia importante nella vita?

20/04/2023

I compiti a casa

Il problema dei “compiti a casaâ€, ogni anno, da qualche anno a questa parte, torna “in augeâ€. La psicologa e psicoterapeuta Marzia Sellini prova ad analizzare il fenomeno da diversi punti di vista

10/12/2022

What is a woman?

 “Cos’è una donna?â€. Un documentarista, tale Matt Wals, in un suo recente filmato, che sta facendo scalpore in America, ha posto la domanda ad intellettuali e scienziati...

13/11/2022

Baby gang? I nostri figli arrabbiati!

C’è una paura crescente che circola tra di noi e non di rado diventa angoscia e terrore per la violenza giovanile...

17/10/2022

La risata che fa bene alla mente

“Di questi tempi non c’è proprio niente da ridere!†è una frase che capita di sentire sempre più associata sempre ai disagi della vita e alla carenza di prospettive. Invece...

16/10/2022

Ansia generalizzata

“La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi. L’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansiaâ€