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venerdì, 29 dicembre 2023 Aggiornato alle 10:08Eco del Perlasca

Mr. Hyde, Leopardi e Billy Milligan

di Sofia Albertini
«Quando la letteratura e la realtà si fondono»

Il poeta italiano Giacomo Leopardi sosteneva la sua teoria secondo cui la realtà è intrinsecamente deludente e che l'unica via per raggiungere la felicità è cercare rifugio nell'immaginazione.
Questa affermazione introdurrà il nostro viaggio attraverso le affascinanti storie di Billy Milligan, il – famigerato Dottor Jekyll e Mr. Hyde -  e le teorie di Leopardi, in cui libri e poesie sembrano prendere spaventosamente vita.

Billy Milligan, all’anagrafe William Stanley Morrison, è stato un noto criminale statunitense realmente esistito.
Nato nel 1955 e morto nel 2014, la vita di Billy è stata segnata da profonde tragedie e abusi fin dalla sua giovane età, incarnando in modo straordinario la lotta tra la realtà cruda e l'immaginazione come meccanismo di sopravvivenza.

Già dall’età di nove anni Billy dovette affrontare il suicidio del padre e gli abusi fisici inflitti dal compagno della madre. In un gesto di difesa, la sua mente sviluppò un meccanismo di sopravvivenza unico: la creazione di numerose personalità.
Ogni personalità aveva il compito di assorbire e spartirsi gli orrori subiti da Billy, proteggendolo da una realtà insopportabile.

Alcune personalità
erano dedicate alla conservazione dei ricordi traumatici, mentre altre potevano manifestare comportamenti vendicativi.
Queste personalità prendevano il controllo della sua mente e del suo corpo, trascinando Billy in uno stato di amnesia quando ritornava alla coscienza.
Tutto ciò culminò in un periodo di sette anni in cui le personalità presero il sopravvento, portando Billy a commettere gravi crimini, quali stupri e probabili omicidi, di cui lui stesso non era consapevole.

Questa vicenda ricorda inevitabilmente il celebre caso del "Dottor Jekyll e Mr. Hyde".
Per coloro che non conoscono la storia, il dottor Jekyll rappresenta un uomo rispettabile e benevolo che, purtroppo, scopre una formula che gli consente di trasformarsi completamente in un'altra personalità, Mr. Hyde, il malefico alter ego, la cui spiacevole presenza si riflette anche nell'aspetto fisico, dando un senso di ripugnanza inspiegabile a chiunque avesse la sfortuna di interfacciarsi con lui.

Nonostante Jekyll e Hyde siano due lati della stessa persona, nessuno riesce a identificarli come tali, e Hyde, gradualmente prendendo il sopravvento su Jekyll, compie atti criminali orribili.
La storia culmina nel suicidio di Jekyll, incapace di sopportare più a lungo questa duplice esistenza.

Le similitudini tra queste storie sono sorprendenti
.
Mentre Jekyll nel libro doveva affrontare solo due personalità, Billy doveva convivere con ben ventiquattro di esse. Sebbene la trasformazione fisica di Billy non fosse evidente come quella di Hyde, il suo cambiamento interno era altrettanto tangibile.
Alcune delle sue personalità erano mancine, mentre altre no; alcune erano bambini, altre adulti.
Una personalità addirittura parlava fluentemente serbo-croato, una lingua che Billy non aveva mai studiato.

Purtroppo, l’ennesima similitudine riguarda i numerosi tentati suicidi di Billy, bloccati però dalle sue personalità che non lo ritenevano in grado di controllare il suo corpo.

La storia di Billy è affascinante
e getta luce sulle devastanti conseguenze degli abusi infantili sulla vita di una persona.
Allo stesso modo la storia di Jekyll ci dice che quei cambi di personalità erano un modo per evadere dal conformismo borghese in età vittoriana. Inoltre, entrambe sottolineano la complessità straordinaria del cervello umano e la sua capacità di proteggere sé stesso attraverso l'immaginazione, anche se ciò può comportare gravi conseguenze.

Ma cosa ha a che fare Leopardi con questa storia?

La teoria del piacere di Leopardi si basa sull'infelicità intrinseca dell'uomo. Effettivamente, nemmeno lui ha avuto un’infanzia molto felice.
Proveniente da un paesino sotto il controllo dello stato pontificio e da genitori estremamente credenti e bigotti che l’opprimevano, passa la giovinezza ad aspirare a un ambiente più ampio e la vecchiaia a ricordare la giovinezza passata e mai pienamente sfruttata.

La sua via di fuga era lo studio, iniziano così i “sette anni di studio matto e disperatissimo” nella biblioteca del padre che lo porteranno a sviluppare deformità spinali e malattie, caratteristica che si collega stranamente bene con Hyde.
L’argomento di cui tratta con più frequenza è il rifugio nell’immaginazione, strumento usato enormemente da lui in primis proprio per scappare da quella realtà opprimente e raggiungere una felicità che sapeva non avrebbe mai trovato realmente, perché l’Uomo, in quanto essere limitato, non ha accesso all’appagamento completo.

L'infanzia di Billy può essere paragonata all'arido vero di cui parlava il poeta: una realtà cruda e difficile da accettare.
Le numerose personalità di Billy rappresentano invece il suo unico mezzo per raggiungere un qualche tipo di felicità, anche se limitata, creando mondi e identità alternative che gli consentono di sopravvivere alle sue difficoltà.

Queste storie ci invitano a riflettere sul potere dell'immaginazione come meccanismo di difesa del cervello contro le avversità della realtà e sulla complessità della mente umana. La teoria leopardiana del piacere prende una nuova dimensione quando si osserva come individui come Billy Milligan possano cercare la loro piccola oasi di felicità nell'immaginazione, cercando di superare le sfide più oscure della vita.

Sofia Albertini, 5B Informatica


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