12 Dicembre 2011, 09.15
I racconti del lunedì

Signore del Muschio

di Ezio Gamberini

Nicolino si chiedeva come mai quell'anno papà non lo avesse ancora condotto a raccogliere il muschio per il presepe...

        
Eppure Natale si avvicinava e nel paese si cominciavano a vedere alberi addobbati e luminarie ad intermittenza. In sala da pranzo era già stato preparato l'angolo per il presepe spostando una poltrona ed un mobiletto, proprio vicino alla presa elettrica.
Un sabato freddo ma luminoso, finalmente, Giorgio e Nicolino partirono con una tale baldanza da far impallidire i più incalliti cercatori d'oro; avrebbero raccolto muschio a sufficienza per tutti i presepi della provincia! In un batter d'occhio raggiunsero il greto del fiume dal quale si diramavano sulla collina, per qualche centinaio di metri, sentieri sassosi ed impervi.
Trascorsa un'ora, delle innumerevoli sporte che riempivano  le tasche dei loro giacconi ne era stata utilizzata soltanto una e neppure era ben piena. Già da qualche minuto Nicolino dubitava che quell'anno si potesse fare il presepe con del muschio fresco ed odoroso, mentre Giorgio si chiedeva come mai nel cuore avesse una tristezza ed una pena così grandi; fece strani pensieri, nel rapportare il desiderio intenso di una così piccola cosa, rispetto alle miserie del mondo .
 
Si girò verso il fiume ed i suoi occhi incontrarono quelli di Nicolino e quegli occhi parlarono...............

Fu quasi nello stesso istante, ma in altro tempo, e forse nello stesso luogo, ma in altro spazio, che un altro Nicolino (per ogni Nicolino vivente in terra ne esistono perlomeno altri mille altrove) sgattaiolando tra una selva di gambe, tirò il lembo della tunica al Signore del Muschio esclamando:

“Ehi, guarda un po' laggiù!â€.

Il consesso dei Signori era convocato per decidere il destino del mondo e già da qualche sovversivo eran giunte proposte e progetti che al Signore dei Signori non erano proprio piaciute:

“Non toccatemi il libero arbitrio altrimenti succede il finimondo!†tuonava. Al Signore degli Scherzi si era data fiducia sessantacinque milioni di anni prima quando, esagerando un po', scagliò contro la terra un meteorite di tali proporzioni da far sparire gran parte degli  esseri viventi, tra cui i dinosauri, ed oscurare il sole per molti anni.

“A me, a me†- ripeteva petulante il Signore delle Acque  - lasciate che ci pensi io. In fondo mi avete dato carta bianca soltanto una volta, in questi ultimi quattro o cinque miliardi di anni!â€.

“Si, si, ma del tuo disastro ne stanno ancora parlando e per fortuna sono riuscito ad avvisare in tempo Noè!†rispose scocciato il Signore dei Signori. Solo il Signore della Guerra, che se ne stava sonnecchiante in un angolino, era lasciato in pace e ci si guardava bene dall'interpellarlo. Nel secolo passato gli era stato chiesto un parere per un paio di volte, e furono guai grossi per tutti.

Si avvicinava il momento della votazione generale ed il destino del mondo era appeso ad un filo poichè si prevedeva il prevalere di una tesi o dell'altra per uno o due voti. Il Signore del Muschio, per tornare al nostro Nicolino, guardando laggiù capì subito la situazione e sospirando benevolmente chiamò seduta stante il Signore dell'Umidità ed il Signore della Clorofilla ed insieme a loro, per qualche istante, si assentò. Non si sa come, ma Giorgio e Nicolino dovettero fare due viaggi per caricare tutto il muschio raccolto e in loro non c'erano sentimenti di gioia sguaiata e cupida, ma una sensazione tenue e delicata di infinito ma compiuto.

Soltanto in seguito si seppe che la votazione ebbe un esito moderato, anzichè catastrofico, per un sol voto: infatti il Signore dell'Umidità ed il Signore della Clorofilla, assenti al momento del voto, non avrebbero potuto esprimersi che col pollice verso, confermando la loro fama di scontrosi attaccabrighe, essendo sempre raffreddato l'uno, e l'altro perennemente verde di rabbia.
   
Fu così che il presepe di Nicolino salvò il mondo, ed è per questo che tutti i bambini dell'universo devono raccogliere il muschio per prepararlo.


Tratto dal volume “Tapascio Bombatus e altre storie†- Ed. Liberedizioni


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