Rinviato a giudizio

Lo scorso 13 settembre aveva ucciso la ex moglie, Giuseppina Di Luca, 46 anni, a coltellate. Ieri Paolo Vecchia, il 52enne operaio di Sabbio Chiese, è stato rinviato a giudizio e comparirà in Corte d’Assise il 6 luglio.

I reati contestati sono l'omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dal vincolo di parentela con la vittima.
La violenza era esplosa dall’incapacità dell’uomo - reo confesso - di accettare la separazione decisa dalla madre delle sue 2 figlie di 21 e 24 anni, con la quale era stato sposato 26 anni.

Giusy, così la chiamavano tutti, aveva preso coraggio ed aveva interrotto la malsana relazione andando ad abitare ad Agnosine insieme a una delle due figlie.
Una scelta travagliata e oggetto di infinite discussioni con il compagno, che non si dava pace e continuava ad insistere perchè tornasse indietro.
Per lui questa cosa era diventata un'ossessione.

A qualcuno aveva anche confidato che gliel’avrebbe fatta pagare.
Nessuno però aveva preso sul serio le sue parole, nonostante almeno in un'occasione avesse tentato di speronarla con l'auto.

La mattina del 13 settembre Paolo ha lasciato l’abitazione di Sabbio dove fino a poche settimane prima aveva convissuto con Giusy e le figlie e si è diretto ad Agnosine, in via Matteotti, a casa di lei. In tasca un coltello a serramanico e un pugnale.
Ha atteso sul pianerottolo che la ex uscisse per andare a lavorare e poco prima delle 8 l’ha aggredita e le ha inferto una decina di coltellate che non le hanno lasciato scampo.

Poi è andato dai carabinieri a costituirsi.
In occasione dell'udienza preliminare le due figlie e le tre sorelle della vittima si sono costituite parte civile
Non è escluso che l'avvocato difensore di Paolo Vecchia possa chiedere ai giudici una perizia psichiatrica.