11 Dicembre 2022, 08.31
Blog - Maestro John

Bambini

di Maestro John

Tutti siamo stati bambini. Il cuore puro, le ginocchia sbucciate, la mente piena di sogni. Tutto era nuovo e ci riempiva di stupore. Infine alcuni eventi e gli auguri  ad un amico


Da bambino ero felice perché sentivo di essere amato dai miei genitori. E poi avevo un sacco di amici e con gli amici la vita si colora.
Davanti alla mia in Piazza De Medici c’era la casa bombardata della Palmina e dell’Eugenia, la dolce mamma faceva la custode delle bici della gente che andava a vedere il cine al Salone.
C’era un campanello che suonava continuamente e io pensavo che fosse Santa Lucia, anche a Ferragosto. “Mamma, è Santa Lucia?” “Dorma dorma…” Ma quando era dicembre: “Presto a letto che Santa Lucia ti butta la cenere negli occhi!” “No mamma, questo è il campanello della Palmina…”

Uno dei ricordi più belli della mia vita è quando al buio io e mio sorella Valentina ci avvicinavamo con passo felpato alla sala, accendevamo la luce, aprivamo la porta e trovavamo i regali sul tavolo.
Non mancavano i mandarini, i cachi e i datteri (lo stesso nome del tabachì).

Mia zia Giulia mi raccontava che prima della guerra, a causa delle ristrettezze economiche, Santa Lucia non portava nulla, allora lei, lo zio Fausto e mio papà all’alba andavano a pregare nella Chiesetta delle Rive per ringraziare la Santa di aver donato loro una buona vista.

All’asilo eravamo divisi in piccoli, mezzani e grandi, i piccoli li chiamavano “pisóni”.
C’era suor Guglielmina, piccola come noi, e poi c’erano la madre Rosa, madre Francesca, suo Imelda, suor Benedetta, madre Crocifissa…C’era la campanella vicino alla ruota di legno che le suore usavano per far passare una scodella di minestra ai poveri. Come “el Zanèla”, che poi andandosene diceva: “Rierà i Rusi! Rierà i Rusi!” Profetico?

Le suore ci dicevano di ascoltare la vocina nel nostro cuoricino, io mi impegnavo ma non sentivo un bel fic sèc.
Quando pioveva cantavamo: “Oh Madonnina santa abbi di noi pietà, un po’ di sole per carità” così per ore e ore, fino a quando il sole aveva pietà di noi.
Ogni anno arrivava Santa Lucia a portarci le caramelle, era bellissima, coperta da stupendi veli, chissà perché ricordava vagamente una delle suore, ma non poteva essere lei, quella suora aveva i baffi!
Ricordo come fosse ieri la discussione teologica col mio amico Lauro “Ciottolo”: “I ghà dit che Santa Lucia l’è la mama.” “Ma va, l’è emposibil, el pöl mia eser! A te chi te l’à dit?” “La mé mama!”

Nell’atrio delle scuole elementari c’erano i manifesti che avvertivano i bambini di non toccare le bombe inesplose: la guerra era finita da pochi anni e si rischiava di perdere una mano. Non eravamo ossessionati dalla pagella, non c’erano gerarchie tra bravi e meno bravi. Quando un mio caro amico è stato bocciato, mi sono stupito: ma come, ma se era così bravo a giocare con me?!

A scuola c’erano anche momenti di noia.
Allora si guardava fuori dai finestroni. Era una scuola di pensiero: nel senso che stavamo fermi, seduti, a pensare ad altre cose...
C’era il dettato o il tema, dove il pensiero volava. Chissà che fine avranno fatto i temi di tutti i bambini.  

Coi miei amici giocavamo in località Boschetta di fronte al campo sportivo. Avevo sempre amici da salutare, amici con cui andare a scuola e amici con cui parlare e giocare. Sembrava impossibile far senza di loro.

Il paradiso terrestre era la bottega della signora Copponi: c’era una vetrinetta dei sic franc, dei des franc e la mai aperta vetrinetta dei 50 franc. C’era el zűcc e la farina de bilìne che lasciava la bocca impastata.
Quando uscivo per andare all’oratorio mia nonna Margherita si preoccupava: “Ghet mitit le mödande néte?”
C’era il catechismo. Chi è Dio, Dio è l’essere perfettissimo creatore e Signore del cielo e della terra.  E poi fuori a giocare, a ciche, a foball, a cip, a curse. Quate biöscade, quate gröste, quate maine sűdade... quata felicità!

Era tutto un mondo religioso: persino il fiume si chiamava Chiese, c’erano mio zio Don Tranquillo, don Mansueto, il Placido con il suo cavallo, l’osteria della Pace, il barbiere Santino, insomma erano tempi di buonismo.

Si respirava un’aria di fede.

La mattina ogni santo giorno c’era la Messa, a scuola si faceva il segno della croce, a mezzogiorno c’era l’Angelus, al pomeriggio la recita del rosario, alla sera l’atto di dolore e l’esame di coscienza: a furia di pregare un giorno sono andato al Salone a vedere Ben Hur e nell’uscire ho fatto la genuflessione.
La sera mio papà pregava “Per el zio… e la zia… e la nona…e la bisnona…” e avevo la netta sensazione che i defunti fossero tutti lì intorno, che mi guardavano con sguardi seri ma buoni dalle fotografie in bianconero.

Un giorno alle elementari è venuto un missionario, che ci ha parlato delle missioni in Africa, ci ha raccontato delle bestie feroci, della foresta, con un entusiasmo tale che quando ha chiesto: “Alzi la mano chi vuole andare missionario”, tutti abbiamo alzato la mano: Io! Io! Io! Sembrava un raduno di piccoli balilla! Poi però abbiamo scoperto che al centro religioso si mangiavan sempre patate lesse e abbiamo perso la chiamata.

La carriera ecclesiastica partiva dal basso.
All’inizio si diventava paggetti, con la divisa bianconera, il copricapo stile Lorenzo il Magnifico, con le manine giunte in guanti bianchi. Non era difficile, bastava sempre stare fermi, immobili, lo sguardo fisso nel vuoto per ore e ore, durante quelle infinite messe solenni.
Poi si passava a chierichetti, con veste nera e cotta bianca. Il sagrestano era el Burtulì: “Burtulì dele sachete che ghet fat ale mé s'céte? ghó dat en spisighì, can de l’óa de un Burtulì!”

Al vertice della carriera si entrava nei tarcisiani con le vesti crem a strisce verticali rosse, che nascondevano le scarpe di ginnastica bianche. Fra i tarcisiani si celavano i più irrequieti Teddy Boys del circondario, che si lanciavano di quei gestacci facendo a gara a chi teneva el turibol. Veniva fatto roteare in modo artistico, come il calcinculo della fiera, con acrobazie vertiginose, tra volute d’incenso.
Durante la messa le pie donne recitavano il rosario e le sentivi bisbigliare…ma tanto il sacerdote era girato di spalle perché la Messa era in latino.
Non si faceva colazione prima della comunione, e guai a masticare la particola!
Una volta senza saperlo l’ho fatto e mi è rimasto il senso di colpa fino al Concilio Vaticano 2°.

Quando la messa han cominciato a celebrarla in italiano, una signora è tornata a casa scandalizzata: “Oho, ghé piö religiù, i ghà cambiat se töt, al post de l’altar magiur i dopera un taol lè daanti, e po’ dopo ghes stat gì en banda a me che el m’ha ditt: la pace sia con te, el vulia dam la mà en mes a töcc, ma mè ghe l’ó mia dada, ciavet a te!”

Tutte le estati si frequentava la mitica colonia di Livemmo: che giocate in pineta, quanti fortini costruiti con le liane e le frasche! Le bambine costruivano collane con le foglie.
Camminavamo verso la chiesa di Odeno, e fra i sassi raccoglievo alcune pietre luccicanti, che poi conservavo gelosamente in camerata, nella valigia. Per i miei occhi di bambino quelle pietre erano preziosissime, fantastici diamanti.
E quanti ciclamini che si portavano a casa!

Poi andavo al mare, al posto della cara Orsolina avevamo madre Crocifissa, detta suora Barbisuna. Si cercavano le conchiglie. Se le appoggiavi all’orecchio sentivi le onde del mare (per forza, eravamo al mare!). Poi a casa ne portavamo un sacchetto pieno: chissà perché dopo qualche giorno non le ritrovavamo più. Scomparse. Misteriosamente.
Tanto ci sarebbero state altre estati, altre spiagge, altre conchiglie.
Com’è che da bambini l’estate dura parecchio, ma il tempo vola via? Misteri della vita.

Sto male quando vedo le immagini dei bambini che soffrono.
Nei loro occhi c’è tutto il dolore del mondo. A loro vorrei donare la felicità che vivevo nella mia infanzia.
Spero che noi grandi diventiamo migliori e che non ci sia più alcun bambino che soffra per colpa della cattiveria umana.
“Tutti i grandi sono stati piccoli, ma in pochi se ne ricordano” (“Il Piccolo Principe” )

Alcuni eventi:

* Oggi, domenica, a Vallio Terme S. Lucia arriva al Villaggio di Natale sul piazzale della chiesa parrocchiale: mercatini, stand gastronomico, esibizione dei bambini della Scuola dell’Infanzia, spettacolo di magia con il Mago Luca ed esibizione dei “Zumba kids”  

* oggi, domenica, a Soprazocco “Cara Santa Lucia”, mercatini prenatalizi con Mangiafuoco, falò, “cassetta magica” per la letterina per la Santa, spiedo al campo sportivo e gustose leccornie

* a Bagolino  alle ore 15 in Località Cerreto «Piccolo Mercato di Natale» organizzato da «Terre Solive», con prodotti tipici della gastronomia e dell'artigianato locale

* oggi a Villanuova pomeriggi Danzanti al Circolo ACLI

* sempre a Villanuova mostra fotografica di Ilaria Maestri “L’avventura furiosa del venire alla luce” sul tema della nascita (mostra aperta nei giorni festivi nella Saletta Civica fino al 15 gennaio)

* oggi alle 17.30 al Teatro di Sopraponte il Teatro Bambino in “Questa gente”

* lunedì alle 19 a Gavardo “Santa Lucia in Oratorio” (con “Il vassoio sospeso” si possono offrire i dolci  che poi la Caritas donerà ai bambini che ne sono privi)

* la sera di mercoledì alla Biblioteca di Gavardo “Serate di gioco speciale” con Federico Zanola, promozione del gioco positivo con Enrico ed Anna

* giovedì alle 16 a Villanuova laboratorio di uncinetto in biblioteca “Creando con Nicole speciale Natale”

* giovedì alle 16.30 in Biblioteca a Gavardo “Nati per leggere” letture di Inaià e Tatiana per bambini 3-6 anni

* venerdì al Centro Sociale di Gavardo Mariangela conduce il Laboratorio di Burraco

* nei ristoranti di Serle tutti i venerdì cena per la rassegna  “Profumo di spiedo”

* venerdì sera al Teatro Salone di Gavardo “Camminando sotto il filo” di Nadia Imperio, spettacolo di marionette a cura dell’Age

* sabato all’Oratorio di Soprazocco alle ore 17.30 lo straordinario spettacolo per famiglie “World of illusion” del fantastico Nick Blaze  

* domenica 18 dicembre 7 belle iniziative:

* al Museo ore 15 e ore 16.30 al Museo “Giocare nell’antichità” MAVS for kids

* alle 15.30 nella Chiesa di Santa Maria “Concerto di Natale” del Coro La Faita

* a Bondone ore 17 nella chiesa parrocchiale concerto Gospel Natalizio

* a Vobarno dal pomeriggio burattini, mangiafuoco, delizie offerte dagli Alpini di Pompegnino e concerto Gospel per la Santa Lucia Biancoblu, raccolta fondi per giocattoli e progetti per i reparti pediatrici e oncologici

* la sera al Teatro di Sopraponte “We are family” musical con Artpoint Academy

* a Villanuova nella Chiesa Parrocchiale Concerto di Natale della Banda Musicale diretta dal maestro Alessandro Bertola

* alle ore 20 al teatro dell’Oratorio di Soprazocco Diego Seminario presenta i suoi allievi al Saggio Natalizio di canto e di chitarra, un repertorio musicale che spazia da Ligabue a Fabio Concato, Ivano Fossati, Malika Ayane, Chris Isaak, Tiziano Ferro e tanti altri (ingresso libero, tra i bravi interpreti ci sarà l’amico Mauro Abastanotti)

* continua fino al 18 dicembre la splendida mostra di Claudio Andreassi Natale da salvare venti presepi imbiancati” presso la sala Bruni Conter del Museo

* a Salò prorogata sino all’8 gennaio al MuSa  la mostra “Daniele Lievi. Carte segrete, teatro, visioni”

Compie 44 anni il mio grande amico Luca Lombardi.
È una persona intelligente e riservata, un vero artista che suona e recita nel Teatro Gavardo.
Vive insieme alla mia piccola grande amica Sara Ragnoli: li ho conosciuti lavorando con loro a scuola e li ho apprezzati per la preparazione, la gentilezza e la disponibilità. Sono genitori di una stupenda bambina di nome Cloe. Ammiro in Luca la profondità dello spirito, l’inquietudine intellettuale e il senso dell’umorismo. Auguri Luca, e attendo una bella pastasciutta!

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John

Nelle foto:
1) L’amico Renato Massolini all’asilo sulla sua bella macchinina
2) Suor Guglielmina con bambini e bambine all’asilo delle Orsoline
3) Nick Blaze the illusionist (sabato pomeriggio è all’oratorio di Soprazocco)
4) L’amico Luca Lombardi nello spettacolo dedicato alle vittime di Piazza Loggia




Commenti:
ID83082 - 11/12/2022 10:05:49 - (Geppo1950) - Ciao John

Bellissimi ricordi, a naso il ragazzo nella macchinina potrebbe essere Massolini R, mio coetaneo, poi Suor Guglielmina, famoso mininegozio Ida Capponi con lo zucco (liquirizia) ammiccato nella farina di castagne... risultato bocca nera ... ciao un caro saluto a Emy

Aggiungi commento:

Vedi anche
08/04/2018 10:50

Le tasche piene di sassi Accadeva spesso. A ricreazione, in cortile. Un bambino correva verso di me esclamando “maestro John, guarda che bello!” E mi mostrava un sasso. Io esprimevo stupore. Ma non fingevo. Era stupore per la poesia che i bambini hanno nell’animo

21/11/2018 17:00

Siamo unici Siamo tutti diversi. Nessuno è perfetto (anche se qualcuno pensa di esserlo). Se ci impegnassimo tutti, fin da bambini, a rispettare le differenze di ciascuno, vivremmo in un mondo migliore

05/03/2023 08:00

Occhi di ragazza Ogni donna è stata bambina, la mente piena di sogni. E poi ragazza, innamorata della vita e vestita di un sorriso. Poi eventi e 6 compleanni

09/04/2017 10:57

Il Gatto e la Volpe Nella mia lunga vita di maestro ho conosciuto centinaia di bambini. Ce ne sono di tutti i tipi (e di tutti i colori)...

21/07/2019 09:10

All'asilo si sta bene Quando incontro alcuni compagni dell’asilo, anche se è passata una vita, ci salutiamo con un sorriso...




Altre da Maestro John
21/04/2024

Le stelle sono tante milioni di milioni

Il ricordo di Angio Zane e Prassede Gnecchi, il “Ponte di libri” in Fiera, “L’avaro” replica a Vestone, la nascita di una bambina, tre addii e vari eventi

14/04/2024

Vota Antonio!

I 95 anni di Antonio Abastanotti, la manifestazione a difesa del Chiese, sei compleanni, addio a don Dino Rivetta e vari eventi

08/04/2024

Ciao, Paolo!

Ci ha lasciati il prof. Paolo Canipari, a lungo insegnante al “Battisti” di Salò e da sempre impegnato nei circoli Anpi e Arci di Salò

07/04/2024

Quando si parlava solo in dialetto

Il dialetto di ieri, “90 pagine più o meno”, Cèco Masulì e le campane salvate, sabato a Brescia per il Chiese, tre compleanni, un ricordo, un addio e vari eventi

31/03/2024

Amore, oratorio e spiedo

Il 60° di nozze di Mariangela e Isaia, il 50° di sacerdozio di don Flavio e don Angelo, un libro di storie gavardesi e un audiolibro, otto compleanni, Pasqua e vari eventi

24/03/2024

Fioretti

La Quaresima e i fioretti, il problema del perdono, due truffe diffuse, la Via Crucis in Monticello, Orsolina Avanzi e Cecilia Zane, una poesia, tre compleanni e vari eventi.

17/03/2024

Padri, canestri e dischi

Auguri ai papà, il Basket Gavardo, Gian Giustacchini e gli “Overbridge”, auguri a don Luca Galvani, altri cinque compleanni, due addii e vari eventi

10/03/2024

Scintille

Gli 80 di don Eugenio ed i 31 di don Luca, “L’avaro” a Vestone, il rogo della “vècia”, Cèco ricorda, Nick Blaze a Montichiari, altri 4 compleanni e vari eventi.

03/03/2024

Nel cuore, nell'anima

Il 50° di Bruna e Nello, per Ezio e per Flavio, l’Avis Gavardo, Antenore a Bagolino, il coro La Faita, Vestone in rosa, La casa sull’acqua, Cèco ricorda, 4 compleanni, un addio e vari eventi

25/02/2024

La forza della vita

Le tante persone che non si rassegnano, i volontari AVG, la RSA La Memoria, un progetto in Bangladesh, le suore in Brasile, due poesie, un compleanno e vari eventi