.
Ben più anziano di me, sin da quando ero ragazzino, me l'ha sempre ripetuto:
"Sai che la prima radio che abbiamo posseduto in casa nostra, ci è stata regalata dalla tua famiglia?".
Ciò avvenne alla fine degli anni '50, primi '60, quando l'apparecchio era già stato utilizzato in famiglia per una quindicina di anni.
Ora posso finalmente rivederla, la radio che i miei avevano in casa quando io non ero ancora nato, acquistata già allora di seconda mano, molto probabilmente una "
Magnadyne" degli anni '30, mi ha rivelato un esperto del settore.
Si tratta di un parallelepipedo di circa sessantacinque cm di larghezza, quaranta di altezza e venticinque di profondità, con quattro eleganti pomelli rigati. Quando l'ho presa in mano, era ridotta veramente male, ma dopo averla ripulita grossolanamente dal primo strato di polvere, e soprattutto tolta la patina che oscurava il vetro, ho potuto distinguere una miriade di località di ogni parte del mondo, oltre alle solite Roma, Mosca, Parigi, Berlino, Londra: Caracas, Tolosa, Brno, Katovice, Filadelfia, Bombay, Canale di Panama, Pittsburgh, Madras... suddivise nelle sezioni Onde Medie e Onde Corte 1, 2 e 3 .
Faccio fatica a trasmettere completamente l'emozione che ho provato qualche giorno dopo, quando il restauratore mi ha telefonato, informandomi che la radio era pronta: sono restato a bocca aperta e quasi non la riconoscevo; uno splendore, la pregiata radica lucidissima, il vetro che sembrava nuovo, i pomelli luccicanti!
Mi sono immaginato mia nonna Emma, che non ho mai conosciuto, nella seconda metà degli anni '40, terminata la guerra, seduta accanto al fuoco ad ascoltare questa radio che oggi abbiamo collocato sul nostro mobile in sala, alla quale era affezionatissima; era il suo unico svago, perché non poteva muoversi da casa a causa della sua quasi totale infermità...
Chissà se nel DNA può essere trasmesso anche un interesse, o una passione, perché da qualcuno debbo pur aver ereditato quest’attrazione nei confronti della radio: ricordo che da bambino, avevo nove o dieci anni, accendevo la bella MIVAR con l'antenna, collocata sul comodino del mio papà, tasti FM/AM e un audio pregevolissimo, e mi sedevo sul lettone dei miei per ascoltare "
Batto Quattro", varietà presentato da Gino Bramieri, divertente e godibilissimo, soprattutto quando faceva l’ubriacone, o il
“Carugati”.
Recentemente sono riuscito a scaricarne dal web una ventina di puntate di un'ora ciascuna, del 1969 e 1970, ed è stata una piacevolissima riscoperta.
Qualche anno dopo invece, avrò avuto tredici o quattordici anni, fui premiato quale giocatore più giovane del rinomato torneo notturno di calcio che si disputava nel nostro paese; con mia immensa felicità, mi fu donata una radiolina!
Era una Minerva, poco più grande di un pacchetto di sigarette sulla cui parte superiore erano collocate due rotelline girevoli, una per l'accensione e il volume e una per la sintonia, rigorosamente soltanto in AM, Modulazione di Ampiezza, con un cordoncino per tenerla legata al polso.
La sera, quando andavo a letto, la tenevo accanto al cuscino e mi divertivo a ruotare il pomello della sintonia, ascoltando alternativamente un sirtaki, un radiogiornale russo, una cantante portoghese o una commedia iugoslava... L'idea di tale guazzabuglio l'ha fornita perfettamente Massimo Lopez in una fortunatissima parodia televisiva, quando, simulando la ricerca dei canali di una radio, cambia continuamente tono di voce, mescolando lingue e suoni diversi, in una performance irresistibile.
E poi, anni '70, l'incredibile successo di Alto Gradimento con Arbore e Boncompagni, senza dimenticare altri programmi che hanno fatto la storia della radio:
La Corrida, Gran Varietà, Batto Quattro, Bandiera Gialla, Ascolta si fa sera, il programma religioso che dura soltanto qualche minuto, in onda ininterrottamente dal 1970 alle ore 19 e 35,
Tutto il calcio minuto per minuto, che ha monopolizzato la domenica pomeriggio di milioni di ascoltatori, e in seguito
Zapping, Caterpillar, Vasco de Gama, Ottovolante, Il ruggito del Coniglio, e per le radio private
“Ciao belli”, su Radio Deejay.
Menziono per ultimi i miei preferiti, entrambi su Radio Rai 2:
Black Out, condotto da Enrico Vaime, trasmesso dal 1979 e ancora oggi uno dei programmi più seguiti, e soprattutto
610, nato nel 2003, con Lillo e Greg, un programma farcito di gag fulminanti, con personaggi e situazioni surreali e fantastiche, nonsense e paradossi di una comicità irresistibile.
Alcune esempi?
Normal-man, un uomo così poco dotato che i super poteri rendono, appunto, soltanto normale,
il Gran Capo Estsiqaatsi, sciamano pellerossa opinionista del nulla, le improbabili rubriche
Guzerswassen, radiodramma in finto tedesco,
Invenzioni inutili, I consigli de' mi' zia, The Commercialists, due commercialisti che parlano tra loro senza che nessuno ci capisca qualcosa,
Trailer, assurdi trailer d’improbabili film, giocando sui loro titoli,
Il topino risponde, Fiore Calabro, radiodramma in settemilaseicentottantanove puntate recitate in dialetto calabro estremo, e, dulcis in fundo, una delle più belle invenzioni,
Appartamenti in edicola: in quindici anni, con settecentottanta uscite settimanali, costruisciti il tuo appartamento in scala 1:1; nei primi cinquecento numeri, troverai un comodo sacchettino di cemento da cento grammi, acquistalo in edicola...
Non li seguo in diretta, anche perché molti programmi sono trasmessi durante l'orario di lavoro, perciò scarico i "
podcast" nel fine settimana e li ascolto la sera quando vado a letto, prima di addormentarmi, infilandomi nelle orecchie le cuffiette dell'i-pod.
Onde Medie, Onde Corte, Modulazione di Ampiezza, Modulazione di Frequenza... oggi ormai si "viaggia" con il sistema DAB+, Digital Audio Broadcasting, l'evoluzione dal DAB degli anni '90 che dal 2007 rappresenta il sistema più utilizzato per la trasmissione in digitale delle onde radio, soprattutto sulle autovetture.
Storditi da queste incessanti e inarrestabili innovazioni tecnologiche, alle quali in ogni modo è necessario adeguarsi per non restare troppo indietro, frastornati dai social, annichiliti dalle stucchevoli pantomime che ci offrono la maggior parte dei nostri rappresentanti che abbiamo eletto affinché si occupino del nostro vivere quotidiano, e soprattutto del futuro dei nostri figli e nipoti, quanto mi piacerebbe, anche soltanto per qualche minuto, poter ascoltare la radio seduto accanto a mia nonna Emma e al fuoco scoppiettante, poterla abbracciare per qualche istante, starle vicino mentre trasmettono una puntata di
Botta e risposta, il primo quiz radiofonico della storia proposto in Italia, per poi poter conservarne il calore, che non proviene soltanto dal camino.
Ezio Gamberini