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venerdì, 2 maggio 2008 Aggiornato alle 00:00Eridio

Prima l'uovo o la gallina?

di Ubaldo Vallini
Si prospetta un muro contro muro fra la Regione e i rivieraschi in materia di opere di regolazione del lago e regola di gestione. Se ne parlerà questa sera alle 20.30 con gli Amici della Terra nella sala consiliare del Comune di Idro.
“Una nuova regola per fissare l’escursione dell’Eridio alle misure previste lo scorso anno dall’accordo prefettizio: un metro e 30 centimetri fra le quote di 367,20 che è considerato “minimo vitale” e 368,50 come limite massimo; poi si può accettare anche la costruzione di una nuova galleria di scarico del lago in sostituzione di quella detta ‘Degli Agricoltori’ che non è più in grado di garantire la necessaria sicurezza all’invaso”.
Avrebbe potuto essere questa la posizione “mediana”, fra i desiderata dei rivieraschi che con l’appoggio dei Comuni di Idro e di Bagolino si oppongono con forza alla costruzione del tunnel, e la Regione Lombardia che invece le nuove opere di regolazione le vuole fare “senza se e senza ma”.

Invece sembra delinearsi uno scenario diverso e per certi versi inquietante: un muro contro muro che rischia di scatenare uno scontro in luogo del confronto.
Ne parleranno questa sera alle 20 e 30 nella sala consiliare del Comune di Idro il gruppo locale degli “Amici della Terra”, in un’assemblea pubblica durante la quale faranno il punto della situazione e decideranno come proseguire nel difendere le istanze di cui sono portatori per conto di migliaia di cittadini.

Nei giorni scorsi, il direttivo al completo del sodalizio ha colloquiato a Milano con l’assessore a Reti e Servizi di pubblica utilità Massimo Buscemi ed il suo funzionario Raffaele Tiscar, ai quali Gianluca Bordiga e i suoi hanno consegnato più di seimila firme raccolte in calce ad una petizione che fra i punti contempla al primo posto proprio il “no” deciso al nuovo scarico di fondo.
“Nei mesi scorsi alla Regione sono state presentate valide opere alternative e non si capisce perché si rifiutino di prenderle in considerazione – ci ha detto Bordiga -. Bisogna che le amministrazioni del lago, le associazioni ed i cittadini, ora più che mai, facciano sentire la loro voce. Senza una regola chiara il rischio di rimanere fregati è troppo alto”.

Il timore è che una volta sistemate le opere di regolazione possano ricominciare i prelievi indiscriminati di acqua ad uso irriguo, idroelettrico o industriale. Situazione che l’Eridio ha vissuto per decenni.
A Milano rigirano la frittata: “Quelle opere, la galleria in sostituzione di quella vecchia e il nuovo sbarramento sono da fare e intendiamo aprire il cantiere entro la fine dell’anno. Si badi che questo è l’unico modo per mantenere il lago agli attuali livelli – ci dice Raffaele Tiscar -. La situazione attuale è permessa dal Rid in deroga a quanto stabilito precedentemente e solo per il tempo necessario alla realizzazione delle opere di regolazione. I lacustri non temano: sotto la quota di 367,20 si potrà scendere solo in condizioni di estrema siccità, cosa del resto prevista dalla normativa”.

Ma non è proprio possibile sottoscrivere una regola condivisa “prima” di cantierizzare la galleria? L’abbiamo chiesto a Massimo Buscemi: “Per fare quella regola ci vogliono almeno tre anni, mica è una cosa che si fa in due a tavolino. Intanto è urgente fare quelle opere visto che ci vorranno cinque anni per terminarle – ci ha detto l’assessore -. Da quando siamo noi ad occuparci del lago il livello è salito o no? Abbiamo dimostrato dunque di essere credibili e anche i rivieraschi bisogna che ci diano fiducia”.

Staremo a vedere.