30 Dicembre 2013, 07.25
Punti di vista

Sospetti e complotti

di Aldo Vaglia

Quando sono oscure le ragioni di alcune scelte, siano esse locali che internazionali , si pensa subito che qualcuno ci voglia ingannare. Il passaggio dal sospetto al complotto è la naturale risposta del pensiero semplificato


L’analfabetismo scientifico dei nostri politici, che non esclude i ‘movimenti del No’ e la sinistra, ha buon gioco a far leva sull’alto livello d’influenzabilità degli italiani.
Se i contemporanei non sono in grado di elaborare strategie contrarie al negazionismo, il passaggio dal ‘protocollo  dei savi di Sion’ al Bilderberg, non può che essere la riproposizione del solito complotto ‘pluto-giudaico-massonico’.

Non che la finanza e le banche non abbiano grandi responsabilità nella crisi che investe l’Europa, ma il cercare capri espiatori in misteriosi ‘poteri forti’ è il modo migliore per sfuggire alle proprie responsabilità e inettitudini.
Il ‘sospetto’, è un meccanismo mentale naturale nell’essere umano, se non riconosciuto e controllato si manifesta in ‘maniera malata’.

Il ‘sospetto’ è il titolo di un libro di Laura Grimaldi sul mostro di Firenze. La scrittrice che al tempo della stesura dirigeva le collane: ‘Segretissimo’, il ’Giallo Mondadori’, ‘Urania’, descrive nel romanzo gli stati d’animo di una madre che sospetta il figlio dell’uccisione delle giovani coppie.
Alla trama del giallo si aggiunge una lucida analisi della  psicologia e degli stati d’animo che accompagnano il racconto fino alla sua conclusione: “… l’inquietudine si trasforma in paura e infine in ossessione tormentosa e irreversibile…  la lama concreta del ‘mostro sembra essere non meno micidiale della lama metaforica che affonda nella psiche minata dal sospetto…â€

Secondo Luigi Zoja, psicoanalista di scuola junghiana, il sospetto ed il complotto alimentano la paranoia: “La paranoia ha sterminato più masse umane delle epidemie di peste, ha umiliato e annientato più della collera di Dio…â€

Una paranoia collettiva il complottismo politico? O una lucida strategia? Mah, chilossà!
Stiamone comunque alla larga e vacciniamoci, se non altro per quanto la storia ci ha insegnato.
“…Solo all’apparenza questo disturbo mentale appartiene al secolo scorso… Hitler, Stalin, Pol Pot, i gulag, i campi di sterminio… Non è così purtroppo, la paranoia è viva e lotta insieme a noi, in mezzo a noi…
Come un virus resiste sotto la pelle della società, e può riaffiorare al primo calo delle difese immunitarie. La paranoia si alimenta essenzialmente di due principi nutritivi: il sospetto e il complotto.

Ogni volta che siamo tentati di assumerci responsabilità e finiamo di cercare i colpevoli da qualche parte la paranoia è in agguato. Attribuire il male agli altri costa molto meno che esporsi alle criticheâ€.
 


Commenti:
ID39853 - 30/12/2013 10:04:44 - (Dru) - Concordo con l'articolo

Anche se non sonda le cause che producono il conplottismo, appena lambite. Si, il sospetto deriva da troppa responsabilità mal riposta, posta con superficialità, il sospetto lo produce il potere impotente, poter gestire ma non gestire realmente, poter vedere ma non vedere realmente, poter realizzare ma restare immobili e inermi per incapacità proprie, per propria impotenza. Il sospetto nasce dell'impotenza causata dall'isolamento dalle "cose" per come stanno e per come non riusciamo a vedere come stanno , io con tutto il potere che ho (credo di avere)non riesco a vedere e capire, sicuramente gli altri mi fregano. È un male, il complottismo, che colpisce soprattutto le donne che sono caricate di responsabilità che nel nuovo mondo, quello degli uomini, vengono caricate ulteriormente di responsabilità, è una forma di difesa dell'esistenza.

ID39854 - 30/12/2013 10:15:41 - (Dru) - I complottisti...

...distorcono la realtà percepita per difesa, al male peggiore si reagisce con i mezzi più potenti a disposizione: se da chi mi porge una mano credo arrivi una carezza, il mio atteggiamento risulterà di apertura, se di quella mano credo mi arrivi una mazzata allora mi difenderò con maggior vigore. I complottisti e i sospettosi di "natura" sono gli indifesi, sono coloro che non hanno costruito difese tali che consentono loro di camminare questo mondo "reale" fatto di carezze e mazzate, e che quindi confondono le une con le altre, ponendosi sempre in atteggiamento di massima allerta. I complottisti e i sospettosi infine conducono una vita di miseria e andrebbero aiutati a uscire dal loro stato semplicemente scaricandone responsabilità più grandi di loro stessi.

ID39855 - 30/12/2013 10:31:48 - (Leretico) - Reagire o analizzare

La sospettosità, la diffidenza sono atteggiamenti naturali: fanno parte di quegli atteggiamenti che nell'uomo primitivo permettevano la sua sopravvivenza. Pensate per esempio al fatto che riusciamo a riconoscere numerosi tipi di sapori amari mentre il sapore dolce è unico. Dipende dal fatto che l'amaro poteva essere velenoso e quindi doveva essere riconosciuto per garantirsi la sopravvivenza, il dolce non era pericoloso. Intendo dire che il meccanismo del sospetto è legato al nostro funzionamento intuitivo. Per fortuna abbiamo anche sviluppato una corteccia cerebrale che si occupa dell'elaborazione razionale di quanto gli giunge dai sensi. La corteccia però interviene con un certo ritardo, bisogna insomma lasciargli il tempo di funzionare. Prima della corteccia arriva l'amigdala, il centro di gestione emotiva in cui opera anche il sospetto, la diffidenza. Al primo impatto di una notizia o di un fatto scatta

ID39856 - 30/12/2013 10:34:23 - (Dru) - Immaginate solo...

...che al posto di Kennedy fosse una donna come Hillary Clinton a dover gestire la crisi della "Baia dei porci" o una delle moltissime donne complottiste per "natura", oggi non sarebbe lo stesso mondo. Certo un conto è dover far gestire una mano di briscola ad un complottista, un altro è doverlo subire al comando di una nazione, magari pechè posto in quella posizione per supposti meriti di gestione famigliare. Un conto è gestire un risotto, o un marito fedifrago, un altro è gestire "il mondo fatto dagli uomini".

ID39857 - 30/12/2013 10:40:15 - (Leretico) - continua

la parte emotiva che reagisce immediatamente. In seguito, se non interviene una analisi, ossia se non interviene una critica di ciò che la parte emotiva consegna, può accadere che da sospetto si arrivi al complotto. Il complotto infatti è una elaborazione distorta del sospetto, ossia è la ricerca delle esperienze a senso unico che accettano l'emotività del sospetto, lo supportano al posto di metterlo in discussione. Ebbene il meccanismo sospetto-complotto è una via molto meno faticosa della via sospetto-critica del sospetto. Ossia l'uomo è più portato per il sospetto che per il senso critico, per ragioni fisiologiche come spiegavo sopra. È solo l'allenamento al pensare che può limitare questo effetto, salvifico nella giungla, terribile nella società moderna.

ID39858 - 30/12/2013 10:52:10 - (Dru) - Mi piace e mi diverte il tuo discorso sulla migdala

Chiamala come vuoi, chiamara migdala piuttosto che pensiero, ma il là fuori e la migdala ,come ogni altra cosa, è una "produzione" della mente, dal tuo amico razionalista, se c'è davvero c'è davvero nel pensiero.

ID39860 - 30/12/2013 11:11:15 - (Dru) - Comunque, quello che dici è corretto

Che sia "una parte del cervello", troppo stimolata dal prevalere su un'altra, discorso scientifico, o che siano le crescenti responsabilità di una società sempre più indecifrabile e fuori controllo, discorso sociologico, quello che mostra un "complottista" è l'impotenza all'erronea potenza che abbiamo riposto nelle capacità di previsione e di controllo delle "cose", degli stimoli esterni, proprio tramite la disciplina delle discipline, la scienza. Il sospetto è un controllo sano nell'individuo della società e gli stimoli che quella, reagendo, muove e ci muove. Insano è il complottista che confonde carezze con schiaffi.

ID39861 - 30/12/2013 11:26:23 - (GGA) - Caro Prof aldo

Hai completamente ragione, la prima parte dell'articolo centra in pieno il problema italia.ANALFABETISMO SCIENTIFICO DEI POLITI che sanno gestire le masse.Quando sento parlare di governo tecnico penso sempre ( bonariamente e positivamente) Tò hanno capito che in ogni ministero serve LA competenza, invece ahimè ci vedo sempre dentro gente estranea ma soprattutto persone di finanza.............la stessa finanza che pensa solo alla propria pancia. Ma il dubbio confermato dalla storia è : La Finanza è Politica, se è così .....................

ID39862 - 30/12/2013 11:49:54 - (Leretico) - la strategia del complotto

Poiché è più facile unire facendo leva sulle emozioni piuttosto che sulla ragione, allora i politici sono portati per cercare il consenso al discorso semplice, superficiale. Le sparate populiste, quelle razziste o quelle complottiste hanno tutte la stessa radice: il collegamento immediato con la diffidenza e il sospetto. Insomma quello è il terreno più fertile dove trovare approvazione. La via della critica, dell'approfondimento, della filosofia, della ragione e della razionalità è troppo impervia, troppo poco battuta, troppo limitante per essere apprezzata. Troppo faticosa per essere scelta. Il complotto è la via più facile per trovare le colpe negli altri, al di là dei confini che ci riguardano: il sospetto e il complotto sono strategie sempre vincenti. Per questo la politica se ne serve cinicamente. Possiamo noi approvare? Machiavelli risponderebbe affermativamente forse, ma anche lui sembra sia stato male

ID39863 - 30/12/2013 11:50:23 - (Leretico) - continua

interpretato.

ID39865 - 30/12/2013 12:04:59 - (sonia.c) - non mi stupisce per niente..

l'idea di donna che ha in testa dru. per natura hè? debole? indifesa?infatti la mafia ,oggi,è gestita in gran parte dalle donne. suppongo ,siano molto sospettose in quel contesto...le uniche persone indifese,uomini o donne,sono quelle che non stanno dalla parte del male..

ID39866 - 30/12/2013 12:09:23 - (sonia.c) - però sul fatto che il mondo è gestito dagli uomini..

ha ragione .

ID39867 - 30/12/2013 12:22:26 - (sonia.c) - ditemi signori per favore..

come facciamo a non essere complottisti ?se neanche gli esperti in certi settori ,sanno cosa succede.se vado da uno psikiatra per avere risposte sull'autismo,mi risponde che non lo sà. siamo pieni di inqiunamento fino agli occhi e ci dicono di stare tranquilli. poi scopri che da sempre fanno esperimenti sulla nostra pelle. che gli americani hanno tenuto come un tesoro gli esperimenti scientifici di mengele.(e protetto lo scienziato) che l'autismo è studiato dalla sua parte più entusiasmante (per alcuni però..)la genialità! che in africa interi villaggi pieni di bambini adolescenti ,sono diventati pazzi (con atteggiamenti autistici gravi) all'improvviso..davvero sono tutte leggende metropolitane?

ID39868 - 30/12/2013 12:33:19 - (Dru) - Il paradosso del tacchino di Russell e l'incertezza che cova nella certezza storica.

Arriva il contadino tutte le mattine dai tacchini e dà loro il becchime, i tacchini allora si mettono in testa che quando arriva il contadino arriva il becchime. Invece arriva un giorno in cui tira loro il collo. Allora dal punto di vista dei tacchini la certezza storica avrebbe dovuto dire che becchime chiama becchime, invece la certezza storica non è sufficiente a stabilire questa verità.La certezza storica non stabilisce una verità. D'altronde noi siamo uomini solo in quanto portiamo al massimo dispiegamento la nostra essenza, allora l'uomo è emozione, ma è uomo perché ragiona con mente pura. Vico diceva: dopo aver sentito senza avvertire, dopo aver avvertito con animo perturbato e commosso, ragiona con mente pura.L'emozione ci costituisce come ci costituisce la ragione, ma noi dobbiamo spingere a fondo quello per cui siamo uomini, cioè l'argomentare, che non è soltanto logico-filosofica-scientifica.

ID39869 - 30/12/2013 12:38:59 - (Leretico) - la leva sul bisogno di senso

Dimenticavo: il meccanismo sospetto-complotto trova alimento nel bisogno di senso che ognuno porta con sé. Lo avevo già descritto in parte con il concetto di abduzione ma qui voglio aggiungere che la spinta viene data, sull'onda emotiva, da bisogno di trovare una causa, qualsiasi essa sia, a ciò che vediamo accadere nel mondo. Soprattutto tendiamo a trovare la causa fuori di noi non dentro di noi. Ma ciò che spinge è il bisogno di trovare immediatamente un senso. Qualora non sia evidente, e bisognasse approfondire, allora ci abbandoniamo al sospetto-complotto, purché ci si ritrovi rinfrancati nella propria ricerca di una ragione immediata. Si badi bene immediata è anche sinonimo qui di superficialità. Le leggende metropolitane nascono proprio con questo meccanismo.

ID39870 - 30/12/2013 12:40:48 - (Dru) -

Non c'è nemmeno arte senza l'argomentare. Fare arte non è emozionarsi difronte alla morte di uno, diceva Benedetto Croce. L'espressione è una forma di argomentazione, anche se non è l'argomentazione di tipo scientifica.

ID39875 - 30/12/2013 13:12:45 - (Dru) - Cara Sonia

Non sono io che ho ragione è il mondo che è fatto dagli uomini, se il mondo che è fatto dagli uomini fosse la proiezione della ragione di un individuo, benché l'individuo sia io, non basterebbe per muover un filo d'erba, altro che il mondo intero fatto dagli uomini. Sul principio che chi è debole è impotente, apparendo nel tuo ragionare che il male è quello espresso dal potere, anche questo è principio di errore, anche questo è originato da quello. Credere di potere e credere di non potere sono la medesima cosa.

ID39876 - 30/12/2013 13:24:15 - (Dru) - L'uomo e l'umanità nel linguaggio...

...sono l'universale in cui si comprendono anche le donne( mai sentito parlare di donnità?) che sono l'apparenza dell'apparire nel linguaggio umano.., cioè, la fotografia e i soggetti fotografati sono, la fotografia l'apparenza di ciò che appare come soggetti fotografati e i soggetti fotografati l'apparire di ciò che è apparente come loro fotografia, questo nel mondo fatto dagli uomini, così come il linguaggio fatto dagli uomini.

ID39878 - 30/12/2013 14:57:57 - (sonia.c) - avete molte ragioni a tenere i piedi piantati ben a terra..

ho buttato li quella dell'autismo ,anche se sono più propensa per una spiegazione di tipo genetico..ma la porta è aperta al dubbio e,come insegnate voi filosofi,è una porta che è meglio lasciare aperta ,in generale ,e sopratutoquando ci sono cosi poche certezze! se mi capita di scoprire (aimè!) che inquinano il pane che mangio,perchè dovrei escludere a priori altre schifezze? saluti..

ID39881 - 30/12/2013 18:06:18 - (Capitano) - :) il Divo era un paranoico?

"A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina". Giulio Andreotti

ID39883 - 30/12/2013 19:39:48 - (Aldo Vaglia) - Risposta a Capitano

Il problema non sta nel sospetto, come spiega Leretico nei suoi interventi, ma nella sua gestione. -- Matilde aveva tutti gli elementi per sospettare che il figlio Enea fosse il 'mostro di Firenze'. E' quando le sue inquietudini sono diventate paure e ossessioni, e' quando si e' rinchiusa nei suoi fantasmi che il sospetto e' diventato paranoia. --Andreotti non era certo paranoico, ma erano gli altri a sospettare di lui, non lui a sospettare degli altri.

ID39884 - 30/12/2013 20:05:58 - (Dru) - Gli altri o le altre ?

Noto con piacere che Aldo cerca di bilanciare i suoi articoli inserendo qualche "insignificante" donna tra gli uomini e il loro mondo, insignificante per il Mondo fatto dagli uomini all'interno della volontà di potenza. Il piacere che mi pervade nel notare questo sforzo deriva dal fatto che lo stesso con infinita fatica non può che durare un istante. Mi aspetto altre in-significanti presenze. Intanto noi scriveremo del Mondo.

ID39886 - 30/12/2013 20:55:07 - (Aldo Vaglia) -

Caro Dru. Quando parli di 'giallo' il primo nome che ti viene in mente e' Agatha Christie.

ID39887 - 30/12/2013 21:25:34 - (Dru) -

Anche Conan Doyle o Edgard Allan Poe i fondatori del genere o Spielberg, basta non voler travisare la realtà.

ID39893 - 31/12/2013 08:25:51 - (sonia.c) - ma dru...anche se ho capito cosa vuo dire.('nsomma)

non sa che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna? ihihi le donne ,caro dru,tenendo conto che per millenni sono state tenute sottomesse,sono riuscite comunque a fare molto di più degli uomini! lo fanno ogni giorno. penelopi anomale" incessantemente dedite a filare la tela distrutta da questi capricciosi infantili e per questo appunto distruttivi ,uomini:sono loro che la disfano.ritesserla è sempre un opera titanica. poi c'è anche il resto! quello che hanno potuto fare nel momento che si sono liberate..ma in termini di tempo (un secolo contro millenni!)è troppo poco,oltre al fatto che il potere vero non glielo lasciano. ma potrebbero!

ID39897 - 31/12/2013 09:35:23 - (Leretico) - Le donne che fanno il mondo

Mia madre è una donna, e sono contento che mi abbia fatto nascere. Non ho bisogno di altri argomenti per capire chi ha fatto il mondo, quando penso a mia madre e a tutte la madri. Cosa c'è di più grande e importante che donare la vita? Il resto che accade nel mondo è di chi si illude che la forza abbia un valore. Ma la volontà non era forse fede che la cosa diventi altro da sé? Quindi la forza che deriva dall'uso della volontà, non è forse mera illusione? E dunque non sono forse gli uomini che si credono potenti e che credono di fare la storia, dei ciechi e arroganti? Dico arroganti perché credono di poter far andare nel nulla ciò che non potrà mai diventare nulla. Insomma non è strano che chi fa da sempre questi ragionamenti si blocchi irrazionalmente su una questione così semplice? Dru, la filosofia serve a mettere in discussione proprio i pregiudizi, non ha confermarli.

ID39898 - 31/12/2013 09:37:05 - (Leretico) - Veramente

Veramente volevo scrivere "a confermarli", poi ho scritto qualcos'altro. Peccato.

ID39909 - 31/12/2013 16:32:13 - (Dru) - Caro Leretico

Quando si giunge in vetta con un compagno di cordata due sono i pensieri che poni nei confronti dell'altro da te, che l'altro è un compagno affidabile e allora tenterai con lui la prossima vetta, che il compagno non è sufficientemente preparato per giungere sulla vetta più perigliosa, perché la prossima vetta è sempre la vetta più perigliosa. Ma qualcuno insiste a dire che la vetta sarebbe anche senza questi due pensieri. Che tu creda di essere già il mondo è presuntuoso da parte tua, ma è quella vetta ancora da te non scalata, io mi ero limitato a dire che l'uomo fa il mondo. Infine hai raggiunto da solo la risposta, ma smettila di pensare che io non sia un affidabile scalatore, ci rimarresti poi male sulle vette che, raggiunte con diverso compagno, sono già occupate da me, poi in quattro sulla vetta, se aguzza, è un problema.

ID39911 - 31/12/2013 16:50:02 - (Dru) - A Sonia

Omero sbagliava nell'Odissea se questo suo pensiero, la tela di Penelope, l'ha indotta a credere che ciò che tesseva Penelope, gli uomini distruggevano. No, è ancora Penelope che si occupa di disfare, ciò che ha costruito di giorno, la notte (inganno, solo una piccolissima parte dell'igegno di suo marito). Ma nell'Odissea è facile confondersi e per ciò qui Omero ha omesso di dire la verità, per questo con Elena dell'Iliade, ha fatto verità. Insisto ad accennarvi che non è con i sentimenti che si argomenta, puerile l'intervento a gamba tesa di Leretico sul sentimento materno, non si fa il mondo tramite i sentimenti, tramite i sentimenti lo si riduce all'animalità.

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