13 Ottobre 2017, 08.30
Musica

Canzonette

di Davide Vedovelli

“Sono solo canzonette”... a volte nemmeno entusiasmanti. Facciamo il punto sulla musica in Italia e sulle proposte live


Con l'arrivo dell'autunno prendono il via le programmazioni musicali dei locali in cui si suona dal vivo e viene naturale guardare i cartelloni e cercare di capire da che parte sta andando la musica in Italia. La prima cosa che balza all'occhio è che i nomi sono più o meno gli stessi, ma del resto è sempre stato così. Ci sono le varie correnti: quella indie new generation che propone Giorgiennes, Gazelle, Ex Otago, Giorgio Poi, Selton, Motta, Calcutta, Canova; c'è la corrente indie vecchia guardia con Benvegnù, Marlene Kuntz, Afterhours, Perturbazione, Bugo ecc... e ci sono poi i gruppi cover/pop.
 
La prima differenza che rilevo è la credibilità e la qualità tra le varie correnti.
 
Mi sembra che il pubblico di oggi si accontenti troppo, che abbia azzerato completamente la propria capacità critica e sia poco esigente. Questo comporta un impoverimento cultural/musicale che fa male all'artista che non deve più sforzarsi e impegnarsi per essere applaudito e apprezzato.
Mi spiego meglio, e lo faccio analizzando il mondo della canzone d'autore di cui conosco meglio le dinamiche frequentandolo da molti anni tra le fila del Club Tenco.
 
Se negli anni passati un cantautore (penso a De Gregori, De Andrè, Gaber, Vecchioni) si fosse permesso di scendere sotto alcuni standard implicitamente presenti nelle aspettative del pubblico non avrebbe avuto vita facile (e alcune volte è successo). Da un artista si pretendeva coerenza, serietà, impegno sociale e civile, qualità e, cosa importante, si stava molto attenti ai salotti che frequentava per la vecchia legge “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. 
 
Era lo stesso artista e non permettersi scivoloni perché sapeva che li avrebbe pagati cari (magari anche troppo in alcuni casi).
Oggi il culto del personaggio (che esiste prevalentemente per esposizione televisiva) porta la gente ad elevare al rango di idolo il proprio beniamino e a concedergli qualsiasi porcata.

L'effetto X Factor ne è la prova: il buon Morgan, musicista di straordinario talento già con i Bluvertigo, è improvvisamente diventato l'idolo delle sedicenni per quel fascino da dandy maledetto che il format televisivo gli ha cucito addosso. Risultato: ti senti dio, smetti di pretendere da te stesso perché sai che ci sono migliaia di persone che ti adorano non per quello che fai ma per quello che incarni. Poi pubblichi dischi imbarazzanti. 

Ora Morgan non è più funzionale e si punta su Manuel Agnelli (che miracolosamente resiste alle dinamiche del tubo catodico). Questa maniera di fruire la musica ha permeato tantissimi ambienti, compreso quello indie che a certe dinamiche era tendenzialmente refrattario. Mi capita spesso, quando sono in giuria in alcuni concorsi, di leggere testi di una banalità sconcertante, poco pensati, scritti male e molte volte cantati peggio. 
 
Allora dobbiamo chiarirci le idee e capire di cosa stiamo parlando. Se quando parliamo di “nuovo indie” presupponiamo che basti fingersi depressi, angosciati dalla vita e maledetti per essere credibili vi dico che a me questa cosa non basta e che questo tipo di arte non mi interessa. Per fortuna molti di questi personaggi vengono dimenticati in poco tempo e dopo un anno spariscono: la selezione naturale di Darwin perpetua magnificamente il suo compito!
 
Se per indie intendiamo un ambiente estraneo ad alcune logiche commerciali e con un'attenzione ad alcune tematiche (penso appunto ad Afterhours, Marlene Kuntz, Baustelle, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, eec...) allora mi interessa ed è pure un prodotto di alta qualità. Cristiano Godano pone una grandissima attenzione ai testi, c'è una ricerca estetica di altissimo livello senza mai perdere di vista il contenuto, così come Francesco Bianconi, o Manuel Agnelli. 
 
Non entro nell'universo pop o neo melodico dove la qualità non è proprio criterio di giudizio. Parlo di qualità e non di gusti, mi raccomando non fraintendetemi. 
 
Insomma...vorrei un pubblico più “stronzo e intransigente”, che non perdoni troppo e che pretenda di non essere preso in giro! Nostalgico? Forse. Esigente? Sicuramente (o più semplicemente il solito snob rompi c......i direbbe qualcuno), ma credo fortemente nel valore e nel ruolo sociale e culturale dell'artista. L'arte è quella cosa che anche e sopratutto nei momenti di crisi ci può salvare ma dobbiamo avere guide valide.

Ora vi saluto e ascolto Gaber (per la precisione Polli d'allevamento).
 
Buona musica a tutti!
  


Commenti:
ID73727 - 13/10/2017 09:24:37 - (ulisse46) - Insomma...

caro Davide, innanzi tutto non mi trovo pienamente d'accordo sul tuo giudizio a riguardo di Morgan, credo basti vederlo suonare una volta dal vivo per capire il suo talento. Che poi sia spesso via con gli angeli (chiamiamoli cosi) e' un altro paio di maniche. Passo al resto, qui in valle qualche bel talento lo abbiamo ma per essere seguito e portare gente bisogna suonare Vasco, Ligabue e quella roba li... ora, cosa pretendi? buon Gaber.

ID73730 - 13/10/2017 10:44:46 - (nion84) - Davide V

Buongiorno Ulisse46,sono d'accordissimo con lei su Morgan, infatti inizio il paragrafo con "il buon Morgam, musicista di straordinario talento già con i bluvertigo.." mi sarebbe piaciuto avesse speso energie per produrre altri dischi di quel livello.

ID73732 - 13/10/2017 18:47:41 - (Tc) -

nostalgico lo sono per forza di cose,non trovo nell'odierno qualcosa che mi faccia sobbalzare dalla sedia,quasi tutti figli di vari talent che lasciano il tempo che trovano,se pur bravi...non torneranno piu' i '60/70,musicalmente i migliori,forse anche qualcosa nei primi '80,ma poi con l'avvento dei '90 e' come se tutto si fosse fermato,fossilizzato e per certe sonorita'si pesca sempre nel passato,mescolando pure generi musicali...il cantaurato italiano da noi,non e' proprio seguito,come lo era 30 anni fa ed e' un peccato,denota anche un calo di un certo grado culturale,la musica va si suonata e cantata bene,ma deve colpire dentro,certi testi di De Andre' o Gaber o Guccini (Battiato) potrebbero essere materia di scuola e quindi cultura...io resto sempre affezionato ad altri periodi...mi scuserete...

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