I cinguettii che hanno fatto la storia

Cominciavano ad arrivare inviti di iscrizione dall'amico lontano in Australia, per lo più ignorati.
Oggi il profilo Facebook potrebbe tranquillamente sostituire la carta d'identità. Anzi, in alcuni casi, funziona proprio come un documento di riconoscimento.
Non ha fatto proprio lo stesso percorso Twitter, il social che oggi compie dieci anni precisi precisi.

Più raffinato, intellettuale e metafisico del "faccia libro", Twitter conta meno utenti: più di un miliardo e mezzo di iscritti a Zuckenberg contro "appena" 320 milioni.
Il canale social dell'uccellino si è persino fatto superare dal novello Instagram, nato quattro anni più tardi, nel 2010.

Come mai? Twitter è estremamente facile da utilizzare, esattamente come Facebook.
Solo che non basta dire alla gente se andiamo in palestra o restiamo a casa. Non si accontentano di sapere cosa mangiamo a Natale o quali sono i nostri programmi per il weekend: su Twitter ci sono i follower, non gli utenti.
Per fare in modo che ci seguano, bisogna scrivere cose interessanti, accattivanti, attuali. Il tutto in soli 140 caratteri.

In altre parole si tratta di uno strumento di microblogging o giornalismo partecipativo: in pratica si diffondono notizie o informazioni importanti, annunci in anteprima, dettagli live.
Ad esempio? Su Twitter negli ultimi anni Barack Obama ha annunciato ufficialmente il suo secondo mandato, e Buckingham Palace ha diffuso la notizia del fidanzamento ufficiale tra Kate Middleton e il principe William.

Nel 2008, la Nasa rende noto al mondo che su Marte c'è acqua ghiacciata.
Più di recente, fra i cinguettii più ritwittati, spicca l'Oscar di Leonardo Di Caprio.

In Italia, sul podio dei profili più seguiti, al primo posto c'è Vasco Rossi, seguito immediatamente da Papa Francesco, con 3,3 milioni e mezzo di follower: giusto per non essere da meno al Dalai Lama, che nel 2010 annunciò la sua presenza a Los Angeles con quei decisivi 140 caratteri.