Paolo Tocco

Questo Cd mi è arrivato per posta, confezione gialla chiusa con un adesivo con la scritta “Protosound”, agenzia attenta alla nuova scena musicale, con il coraggio di rischiare ed investire su giovani artisti talentuosi. Lo ascolto subito e volentieri. “Anime sotto il cappello” di Paolo Tocco.
La prima canzone è “Parola ad un respiro”, la voce sussurra delicata le parole del testo. Si capisce subito il taglio cantautorale, con l’attenzione rivolta al testo e agli arrangiamenti, leggeri e delicati, ad esaltare il significato delle parole.
Canzoni che stanno sulla strada che da casa di Dylan porta a Roma da De Gregari, con leggere sfumature Blues ed incursioni dell’armonica a bocca, su sax, violino e violoncello.
La seconda traccia, “Il mercante di sogni”, ha un ritmo più incalzante, la voce resta sempre in primo piano sulla musica, ricorda Bennato, ma senza la volontà di assomigliargli.
Come dicevo, non percorre strade nuove, ma fa interessanti deviazioni su quelle già percorse da altri cantautori.
Un disco che arriva alla mente e riesce ad emozionare: di particolare intensità è la canzone “Se si potesse andare” –guerra per la guerra, e amore per l’amore, e ascolteremo in coro i silenzi di una foto…-
Il disco corre e scorre, tra suggestioni e versi di vera e propria poesia. Senza cadute di stile, navigando sul filo della canzone d’autore intimista, delicata e da ascoltare prestando attenzione alle parole. La traccia otto ha rimandi a De Gregori anche nel testo, si parla di Alice e poi “tra un lavandino ed un secchio…” (La valigia dell’attore).
A chiudere il disco composto da 10 tracce troviamo “Nenia dei piccoli paesi” accompagnata solo da chitarra ed armonica.
Un disco d’atmosfera, da sorseggiare piano, ascoltare e lasciarsi cullare. Senza pretese di voler strafare il risultato che ne esce è buono e ben calibrato. Atmosfera calda per questi ultimi giorni d’inverno.

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