Daloosma

Nascono nel 2001 come rock cover band e si esibisco in serate live nei locali presenti sul territori bresciano e non, nel corso di questa esperienza matura la necessità di sviluppare musica propria e dal 2008 si dedicano esclusivamente all'arrangiamento dei brani composti dal cantante Stefano Gamba. Da li il gruppo si allarga, e si aggiungono Alessandro Turra, Roberto Dotti, Enrico Satta, Luigi Belleri. Dopo questa breve biografia tratta dal loro sito ufficiale entriamo nel merito del disco “Le stanze di Benz”, che è il loro primo disco ufficiale.

Il genere è Rock, con richiami al rock italiano in stile Ligabue e Negrita. La voce è sempre in primo piano, calda e chiara, a cui fanno da sottofondo chitarre elettriche, batteria e basso. I testi spaziano: la canzone che apre l'album “El Corazon” è divertente ed ironica, ritmata e decisa. Fa ben sperare, sembra il preludio ad un lavoro di genere rock demenziale. Sulla stessa frequenza d'onda è anche la seconda canzone “Bella rossa”. Ma continuando l'ascolto le aspettative vengano un po' tradite. Si vira verso testi più seri, che però non convincono fino in fondo. Di pregio sono invece gli arrangiamenti, ben strutturati, il Cd è ben curato e presentato in una confezione professionale.

Ma se i brani 4-5-6 possono annoiare un po', la traccia 7 “Petrolio” vale tutto il Cd. Quando i Daloosma tornano a fare ciò che sanno fare meglio, ossia testi demenziali ed ironici, il risultato è garantito. In tutto il disco si percepisce il loro passato da cover band, con pezzi che strizzano l'occhio al pubblico e cercano l'emozione e la rima facile. Insomma, pochi concetti e poca sostanza, poca ricerca e nulla di nuovo sotto il sole. Va però ricordato che è il loro primo disco, e possiamo perdonargli qualche cosa in più, però mi sembra di intuire poca voglia di rischiare, e più voglia di assecondare, forse troppo, il pubblico. Tre brani convincenti su 10 però sono pochi.

Vedi anche