21 Marzo 2011, 08.30
Pensieri&Parole

Boooom

di Itu

L'annuncio di guerra in Libia riguarda profondamente la nostra storia e le assunzioni di responsabilità mancate

Ieri mentre seguivo il portavoce di Gheddafi ai TG che di fatto annunciava la guerra non riuscivo a staccare gli occhi dalla pena che scendeva in rivoli di sudore, che puzzava, che si piegava in sguardi verso il basso, vergogna e pena per tutto quello che è stato.
Poi gli aerei che cadono sulla città, le bombe, le grida, le solite immagini che ci fanno vedere da tutte le guerre che forse sono ancora le stesse strade filmate dall’archivio RAI.
 
Ma questa guerra ci riguarda un po’ di più perché per anni ce la siamo presa con quei nordafricani che si facevano prendere in giro dal loro Rais e che invocavano aiuto a noi, miserabili, che invece di lottare con loro per meglio capire ci siamo nascosti dietro alle varie paure straniere: eccoci qua , qualcuno faccia per favore far silenzio a chi ancora vuole minacciare l’invasione libica, adesso non è più tempo di far la lotta tra noi.
 
Perché è di noi stessi che stiamo parlando, mangiati dagli interessi privati di chi ha speculato sulle fortune del commercio energetico e ha messo con la faccia in terra tutta la classe media del nostro paese.
Che è ancora la classe che prevale e che in questo momento boccheggia a cercare soluzioni strategiche per sopportare un quotidiano scempio delle sue risorse economiche e soprattutto dell’intelletto.
 
Ho pena per quell’uomo che ha dovuto dare quell’annuncio, le parole correvano fuori dal corpo senza consequenzialità all’emozione: schizofrenia di un tempo che ha spaccato i nostri confini.
 


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