Italiana
di Barbara
Garibaldini, briganti, una brigantessa, il volo del nibbio, una lupa e il carbone. Sono gli ingredienti contenuti nel dramma famigliare e storico in una narrazione eccelsa
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“Tessitrice, cattolica, illetterata”: così Maria Oliverio si descrive al Tribunale Speciale Militare di Catanzaro, dopo il suo arresto, nel 1864. Per anni l’hanno cercata per tutta la Sila, infine l’hanno trovata nel bosco di Caccuri, con i capelli corti da uomo, vestita con pantaloni e giacca di panno nero, capo avvolto da un fazzoletto e tutta sporca.
Conosciuta come Ciccilla la brigantessa, Maria Oliverio nasce a Casole nella Sila calabrese da una famiglia poverissima.
Giuseppe Catozzella nel suo ultimo libro "Italiana", uscito nel centosessantesimo anno dall'unità di Italia, ricostruisce le vicende di Maria Oliverio, un romanzo, che si può definire senza indugi, storico che sfiora i moti del ’48, incrocia Garibaldi e s’imbatte nella guerra civile combattuta appunto da briganti e dalla brigantessa Ciccilla.
Ecco come l’autore presenta il suo romanzo su Instagram: «Italiana è la storia di una donna che combatte per diventare se stessa, una donna in rivolta che trova la forza di cercare la sua libertà, finché capisce che la fiamma che la abita è inestinguibile e che anche nel mezzo del più rigido degli inverni vive in lei un’invincibile estate.
Allora Maria Oliverio sale sulle montagne, va nei boschi, cambia nome e diventa Ciccilla, l’unica donna a guidare una banda di briganti e a combattere per liberare noi oggi.
La sua è la storia della nostra rivolta. La sua vita reale, basata sui documenti, è la nostra: il viaggio alla scoperta della sua ribellione coincide con la storia della fondazione dell’Italia e mostra i nostri vizi originari ed anche le nostre virtù».
Allora Maria Oliverio sale sulle montagne, va nei boschi, cambia nome e diventa Ciccilla, l’unica donna a guidare una banda di briganti e a combattere per liberare noi oggi.
La sua è la storia della nostra rivolta. La sua vita reale, basata sui documenti, è la nostra: il viaggio alla scoperta della sua ribellione coincide con la storia della fondazione dell’Italia e mostra i nostri vizi originari ed anche le nostre virtù».
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