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sabato, 31 ottobre 2020 Aggiornato alle 10:45Tradizioni

I mondoi per i Morti

di Lorenzo Bacchetti
Non mancano anche in Valsabbia alcune antiche tradizioni legate alla festa dei Santi e alla commemorazione dei defunti

Un'antica tradizione valsabbina o credenza popolare legata alla notte di Ognissanti, diceva che cuocendo le castagne facendole lessare in acqua bollente dopo averle sgusciate, mettendole in una casseruola sotto il tavolo con un lumicino acceso, i morti quella notte facevano ritorno alle proprie case per gustare quelle deliziose prelibatezze.

Con incredulità e sorpresa trovavamo al mattino seguente la bacinella delle castagne vuota.

In realtà quella notte, a nostra insaputa, erano stati i nostri genitori ad alzarsi per mangiare i mòndoi, facendo credere a noi piccini che erano i nostri cari defunti a tornare quella notte, e il dubbio rimaneva a lungo, fino a quando con attenti appostamenti si scopriva la piacevole realtà.

Nei tempi passati, la castagna era considerata una grande ricchezza culinaria, dovuto anche al fatto che il cibo scarseggiava.
La castagna, o "pane dei poveri", come era denominata, si poteva cucinare in molti modi e quando venivano raccolte, le mantenevano nei loro ricci in modo che si potessero conservare a lungo. Poi venivano stese in solaio sopra grandi sacchi di iuta per affrontare lunghi inverni. Si otteneva la farina e venivano cotte in molteplici modi per il fabbisogno quotidiano.

Come si preparano i mondoi:
Si sgusciano le castagne prima di essere messe a bollire con acqua in una casseruola, il tempo necessario per la cottura con l'aggiunta di sale grosso, alloro e salvia. Vanno servite tiepide accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso. E buona mangiata a tutti!
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