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martedì, 5 agosto 2014 Aggiornato alle 08:41Il contributo dei lettori

Cronache marziane

di Savia Ivi Riman - da Marte
Non spaventatevi, cari lettori, i marziani hanno due gambe e due braccia e stanno tra noi. E non sono verdi. Lettera semiseria  (ma molto seria) a Ubaldo Vallini e ai Suoi Lettori, affinché parlando a nuora, suocera intenda (e magari emigri per davvero su Marte)

Esimio Direttore di Vallesabbianews,
Le chiedo ospitalità sulle pagine del Suo Giornale per esporre alcune osservazioni in merito all'articolo Medicalizzata senza medico, e per fortunata coincidenza, alla pubblicazione del Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia, un luminoso esempio di attenzione e trasparenza dovuta ai cittadini.

Mi rivolgo pertanto alla Sua stimata persona perchè mi consenta di rispondere con cortesia, seppur con malcelato stupore, alle considerazioni di scarsa sensibilità verso i bisogni sanitari delle popolazioni valsabbine mosse nei confronti degli ideatori dell'AREU, impegnati nella corposa e pregnante ristrutturazione dei servizi socio-sanitar-essenzial-assistenziali che la Regione Lombardia viene attuando per interpretare
la rivoluzione che sta investendo i sistemi più evoluti, sia dal punto di vista medico, sia soprattutto da quello antropologico: il passaggio dalla CURA al PRENDERSI CURA, dal TO CURE al TO CARE, per dirla con gli esperti britannici

(ai quali dobbiamo infinita gratitudine per averci insegnato l'inglese ancor prima di aver imparato noi stessi l'italiano, lingua ormai obsoleta e barocca, tanto ricca di vocaboli quanto articolata nella sua complessa sintassi e non più corrispondente ai tempi del nostro sintetico e fulminante presente, di cui l'AREU, ma non solo, è espressione ed elemento cardine per la funzionalizzazione dell'apparato stesso, che si autoregola nella sua autoreferenzialità, altrimenti a che servirebbe, dico io, se esistesse un sistema di controllo indipendente, ad esempio costituito dagli utenti del servizio, ovvero quelli che un tempo si chiamavano pazienti e che oggi chiamiamo con un termine più
politically correct destinatari delle prestazioni, di cui ci prendiamo cura, all'italiana non all'inglese: mi sia permessa la breve digressione).

Considerazioni, come si diceva, certo non prive di ingenerose insinuazioni sulle capacità cerebrali dei suddetti.


Come già menzionato nel virgolettato precedente da cui è tratto, il LIBRO BIANCO SULLO SVILUPPO DEL SISTEMA SOCIOSANITARIO IN LOMBARDIA ci illumina sull'attenzione che tale apparato rivolge ai destinatari delle prestazioni, secondo la più pura delle interpretazioni del TO CARE di cui sopra: Il sistema sociosanitario lombardo è un'eccellenza riconosciuta anche a livello internazionale. Rappresenta un modello di efficienza nella gestione delle risorse, nella qualità delle cure offerte, nella prestazione dei servizi., vi si legge nella prima riga della Premessa, che disvela agli stupefatti destinatari valsabbini una realtà socio-assistenziale di cui pare siano totalmente ignari, e colpevolmente disinformati.

Sappiano infatti coloro che con tanta acrimonia criticano l'operato della benenerita congregazione del
management socio-sanitar-essenzial-assistenziale lombardo, che con un'operazione di profondo, radicale rinnovamento semantico del linguaggio, le tanto vituperate ASL non si chiamano più Aziende Sanitarie Locali ma Agenzie Sanitarie Locali, introducendo con ciò un sostanziale miglioramento della percezione qualitativa del servizio offerto da parte dell'utente, pardon, del destinatario delle prestazioni.

Una vera rivoluzione linguistica e concettuale paragonabile almeno a quella di aver chiamato la scuola elementare
primaria, i poveri incapienti, i disoccupati senza pensione esodati e i matti burocrati da strapazzo.

E quanta ignoranza (mi sia consentito l'uso di un'espressione che nella sua esatta accezione deriva dal latino
ignorare, non sapere, lingua ancor più arcaica dell'italiano, sia ben chiaro, ma del cui sfoggio si sono del resto serviti anche quelli del management per spiegare che sussidiario deriva dal latino subsidium, aiuto, help insomma, dimostrando con ciò di aver fatto le scuole alte, quelle dopo la primaria) nel constatare come venga disdegnato l'innovativo strumento del commissioning, come non sia apprezzato con deferente riconoscenza aver riconosciuto la spesa storica della struttura erogatrice come driver principale nell'assegnazione del budget da assegnare alle aziende, ancora pardon, agenzie.

Quanti valsabbini fruitori delle eccellenti prestazioni socio-sanitar-essenzial-assistenziali lombarde sanno che in questi anni è stata garantita la copertura dei LEA? Che i CSST e i POT verranno ricompresi nel
polo territoriale, e che nel polo ospedaliero tra un po' ci si dovrà portare il riscaldamento da casa per razionalizzare la spesa sanitaria?

Come non guardare con occhio compassionevole alla sfrenata fantasia di chi con il sudore della fronte ha ideato gli ADI, le AFT di MMG, le UCCP, i MAC, e i Day Surgery, che gli Inglesi li abbiano in gloria; e i PLS, le AIS, e l'ARCA che tutte le comprende e le porta in salvo sul mare in tempesta della deriva di questo nostro Paese?
No, l'ACN ci grazierà! Forse, perché il
turnover del personale sarà una bella palla al piede, non certo per colpa del personale stesso né degli utenti, pardon pazienti, un tempo clienti, ora destinatari delle prestazioni. In ogni caso la qualità dei servizi sarà valutata con il celebre metodo del vendor rating, e tutti i valsabbini a cui l'AREU avrà tolto il medico dall'ambulanza, se disgraziatamente avranno modo di dolersene, potranno sempre fare un bel reclamo al call center più vicino: numero verde, gratis, si intende.

Cari Valsabbini, se volete colmare le lacune della vostra informazione, andate così a leggervi il LIBRO BIANCO SULLO SVILUPPO DEL SISTEMA SOCIOSANITARIO IN LOMBARDIA, che gentilmente la Regione ha distribuito alla popolazione attraverso i quotidiani; troverete la spiegazione di tutti gli
acronimi che avete appena conosciuto, quelle sigle che stanno appestando il nostro parlare quotidiano e che ci distolgono da una vera comprensione delle parole e del senso della comunicazione, e che impreziosiscono con la loro indecifrabile presenza il sopracitato Libro Bianco. Ma non spaventatevi per la lettura, il testo è solo un Executive Summary.

La ringrazio Direttore per la paziente accoglienza sul Suo Giornale.

Mi consideri devotamente Sua SAVIA IVI RIMAN, da Marte, da dove invio queste CRONACHE MARZIANE che mi auguro siano state interpretate con la dovuta ironia, e anche con il più sfrenato umorismo, attendendo la RISATA CHE LI SEPPELLIRA'.

 

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