La scuola raccontata al mio cane
Dove sta andando la scuola? Chi se lo chiede, anche solo una volta ogni tanto, provi a leggersi questo libro di Paola Mastrocola.
Nel 2004 Paola Mastrocola pubblica La scuola raccontata al mio cane (Edizioni Guanda) in cui racconta la sua passione per l'insegnamento e per la letteratura in una scuola profondamente cambiata in cui è sempre più difficile essere docenti.
Un racconto-riflessione, amaro e divertito, sulla nuova scuola italiana, le sue follie e il suo declino che pare inarrestabile.
Propongo di seguito l’incipit del libro che ritengo sia esaustivo nel presentare la tematica approfondita nelle pagine successive.
Il mestiere che non c'è più
«Sono un'insegnante di lettere e vorrei continuare a fare il mio mestiere. Fino a sette o otto anni fa riuscivo, adesso non più.
Il mestiere che non c'è più
«Sono un'insegnante di lettere e vorrei continuare a fare il mio mestiere. Fino a sette o otto anni fa riuscivo, adesso non più.
Peccato, perché era un bel mestiere.
Non so spiegare con esattezza cosa sia avvenuto; mi dicono che la scuola era vecchia e quindi andava rinnovata, e che per questo si è finalmente avviato un lungo processo di riforme.
A me è sembrato un lento e inesorabile movimento verso il basso.
Una specie di valanga, una frana, una “caduta massi” che ha prodotto in pochi anni, ai piedi della montagna-scuola, un'enorme e infinita pietraia: una “lapedicina”, direbbe Michelangelo.
Non so perché adesso mi viene in mente “lapedicina”, forse perché è una parola bellissima, di quelle che ti restano appiccicate in testa.
Viene da lapis, che vuoi dire pietra.
Michelangelo la usa in una poesia straordinaria e forse poco nota, la 275 delle Rime:
Dagli alti monti e d'una gran riuna,
ascoso e circunscricto d'un gran sasso,
discesi a discoprirmi in questo basso,
contr'a mie voglia, in tal lapedicina.
Dagli alti monti e d'una gran riuna,
ascoso e circunscricto d'un gran sasso,
discesi a discoprirmi in questo basso,
contr'a mie voglia, in tal lapedicina.