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lunedì, 2 gennaio 2023 Aggiornato alle 10:00Lettere

Il Presidio 9 Agosto si rivolge a Del Bono

di Redazione
Gli attivisti che da più di 500 giorni presidiano piazza Paolo VI a Brescia si rivolgono al primo cittadino contro il diniego dell'autorizzazione per occupazione suolo pubblico

Egregio Sindaco di Brescia Emilio Del Bono,
ci rivolgiamo a Lei in forza del preavviso di diniego alla nostra richiesta di autorizzazione per occupazione suolo pubblico, pervenutoci il 9 dicembre scorso, a firma di un funzionario di codesta Amministrazione.

Siamo cittadini e cittadine, presidianti da oltre 500 giorni, dì e notte, in piazza Paolo VI, di fronte alla Prefettura con due semplici, ma irrinunciabili obiettivi:

- la difesa delle istituzioni democratiche, violate con la nomina del Commissario nella figura del Prefetto con il compito di esautorare l’assemblea rappresentativa locale deputata a gestire il ciclo idrico integrato del territorio (proprio l’indicazione del commissario nel prefetto - è opportuno ricordarlo - dovrebbe inquietare ogni sincero democratico, perché i nostri costituenti non lo vollero nella Carta e anzi intendevano abolirlo, per il timore che mortificasse il libero operare delle istituzioni democratiche locali!);

- la difesa del fiume Chiese, già in evidente stato di sofferenza dal punto di vista ambientale per l'eccessivo sfruttamento, da un insulto del tutto immotivato, se non dalla smania di una “feudataria” gardesana, peraltro in declino, di scialacquare denaro pubblico per grandi opere non necessarie; insulto che verrebbe arrecato dal progetto di costruirvi due grandi depuratori che raccoglierebbero le acque reflue dei comuni gravitanti sul lago di Garda, i quali, invece, godono già di un sistema di depurazione funzionante, che semmai andrebbe potenziato e perfezionato, con notevole risparmio di denaro pubblico. Tale denaro dovrebbe essere investito nelle reali opere di risanamento (suddivisione acque bianche e nere, sistemazione scarichi abusivi...) di cui necessita l'importante bacino lacustre;

Abbiamo ritenuto di rivolgerci a Lei, nell’imminenza dell’inizio dell’anno 2023 che vedrà Brescia, con Bergamo, capitale della cultura, confidando sulla Sua sensibilità democratica e sulla Sua attenzione alla tutela del territorio.

Del resto, è superfluo sottolinearlo, la cultura alta, che non significa elitaria, bensì profonda e non riducibile al classico panem et circenses, può vivere solo di partecipazione democratica e di libertà, e, tenendo presente l’incalzante crisi ecologica attuale, richiede di confrontare criticamente quanto prodotto dalla presenza umana su questo territorio, con le modifiche profonde arrecate allo stesso, nella sua preesistente configurazione “creata” dalla natura nel suo millenario cammino.

Insomma democrazia partecipativa e attenzione al rapporto tra cultura e natura, tra tecnica ed ambiente, tra economia ed ecologia, ci sembra debbano ispirare, quindi, anche le iniziative del prossimo 2023, in ossequio proprio all’art. 9 della nostra Carta costituzionale, quello che si occupa di cultura, ed in particolare alle recenti aggiunte esplicative apportate all’unanimità dal Parlamento: la Repubblica «tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Non possiamo, a questo proposito, non ricordare l’enciclica “epocale” di Papa Francesco, Laudato si’, e il suo potente grido d’allarme: “Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche”.

In un momento storico così complesso, denso di sfide epocali, riteniamo che quello del Presidio 9 agosto costituisca un esempio concreto di laboratorio civico e partecipativo di grandissimo valore. Si tratta di un' esperienza unica che ha saputo coinvolgere moltissime persone, anche alla prima esperienza di attivismo, perché ha offerto uno spazio dove esprimere il proprio bisogno di giustizia e rispetto per l'ambiente. Ci permettiamo di ricordare che in questi, per noi intensi e faticosi, 500 giorni, non solo abbiamo sopportato il gelo ed il caldo torrido con determinazione, ma abbiamo prodotto anche cultura, offerta gratuitamente alla città.

Infatti, oltre all'incessante attività di informazione e sensibilizzazione, abbiamo proposto 120 iniziative fra le quali: rappresentazioni teatrali, proiezione di film e cortometraggi, contributi musicali, balli popolari, recital musicali, letture animate, lettura di poesie, presentazione di libri, laboratori artistici e di manualità. Numerosissimi gli approfondimenti che hanno toccato i più svariati temi: dalla crisi climatica, a quella sociale ed etica, dall'acqua pubblica all'agricoltura sostenibile, dalla filosofia alla giurisprudenza, dall'antropologia all'archeologia. Abbiamo avuto l'onore di avere ospiti di rilievo del calibro di Luca Mercalli, Fausto De Stefani, Paolo Cacciari, il Prof. Gaetano Rametta con il gruppo Metamorfosi del trascendentale, il Prof. Maurizio Siligardi, Dario Salvetti del collettivo GKN, Rosy Battaglia, Don Fabio Corazzina, Don Gabriele Scalmana e molti altri. Abbiamo anche avuto il privilegio di una partecipata attenzione, pur da distanza, di Tomaso Montanari.

Inoltre abbiamo ricevuto una partecipe attenzione da tutte le istituzioni, dai comuni interessati alla Regione Lombardia, al Parlamento ed ai rappresentanti politici locali, persino, ultimamente, dal nuovo Commissario, che sembra comprendere come non possa ignorare del tutto le istanze democratiche locali. E abbiamo ottenuto alcuni primi risultati. Su iniziativa di alcuni parlamentari locali, è stata presentata una proposta di legge per il superamento della figura del commissario e la restituzione alle assemblee democratiche locali del compito di trovare la soluzione più adeguata al problema della depurazione del lago di Garda, iniziativa che auspichiamo possa essere condivisa e sostenuta da esponenti sia di maggioranza che di minoranza.

In Regione Lombardia abbiamo ottenuto, con consenso pressoché unanime del Consiglio regionale, uno stanziamento nel bilancio 2023 di una somma pari a 120.000 euro, per uno studio sullo stato ecologico del fiume Chiese, assolutamente necessario prima di qualsiasi progettazione che impatti sullo stesso corso d’acqua e che potrebbe essere assunto come modello per analoghi approfondimenti sui corsi d’acqua superficiali, che, in generale, sia in provincia di Brescia che al livello regionale, versano in uno stato di grave sofferenza, a causa di contaminazioni chimiche e/o biologiche, aggravate dalla siccità diventata ormai cronica negli ultimi anni.

In ambedue i casi si tratta di risultati che, se portati a buon fine, non interesseranno solo noi presidianti, ma potranno portare beneficio a tutto il territorio.

Ecco, questo è stato il nostro modo di fare cultura in questi 500 giorni, accumulando un patrimonio prezioso che intendiamo salvaguardare e valorizzare, sicuri che una città previdente ed intelligente sappia coglierne il significato profondo.

In questo prossimo anno, sappiamo esservi un’importante programmazione di eventi curata dalle istituzioni. Siamo certi che la presenza del Presidio 9 agosto, con il gazebo e con le sue iniziative culturali, per il tempo necessario ad attraversare un passaggio decisivo per il raggiungimento di alcuni degli obiettivi prefissati, non solo non sia di disturbo, ma anzi possa vivacizzare e segnare positivamente un percorso che tutti auspichiamo sia il più possibile interessante, di crescita, di approfondimento e nello stesso tempo originale, creativo e non paludato. Uno spazio non istituzionale può essere, come avviene spesso da alcuni anni, il sale che rende più sapida l’offerta culturale delle istituzioni.

Per questo, siamo certi che il già citato preavviso di diniego, debba intendersi come sorta di automatismo burocratico che non corrisponde alla Sua espressa volontà, convinti che Lei non vorrà privare la sua comunità di questa generosa e gratuita offerta di cittadinanza attiva alla vita democratica e culturale della stessa, proprio nel 2023, anno della cultura e, tra l’altro, anche di confronto elettorale per il rinnovo dell’amministrazione. E soprattutto convinti che anche Lei, come le altre istituzioni prima citate, vorrà essere al nostro fianco a sostegno della nostra presenza pacifica e dialogante in piazza Paolo VI per la democrazia, la tutela dell’ambiente e quindi per la crescita culturale di noi tutti.

I presidianti, le presidianti e il comitato di coordinamento del Presidio 9 agosto

 

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