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giovedì, 29 dicembre 2011 Aggiornato alle 10:00Feste

La storia del Capodanno

di Erregi
Lo festeggiamo da sempre, ma ci siamo mai veramente chiesti da dove arrivi questa tradizione? E sappiamo perché cada proprio l’ultimo giorno di dicembre? Ecco una breve risposta a questi interrogativi

Il Capodanno è una reminiscenza della festa pagana in onore del dio Giano; già dal VII secolo i pagani seguaci dei druidi, erano soliti festeggiare il passaggio al nuovo anno, pratica che, inizialmente, venne condannata dalla Chiesa cristiana, che non tollerava maschere, scherzi e giochi, nonché prelibatezze culinarie tipiche della ricorrenza, perché le considerava diaboliche.

Prima dell’introduzione ufficiale del calendario gregoriano, in tutto il Sacro Romano Impero, l’ultimo giorno dell’anno veniva festeggiato in date diverse e molto lontane tra loro, probabilmente a causa delle grandi differenze tra un popolo e l’altro.

Solo nel 1691, papa Innocenzo XII formalizzò il 1° gennaio come data di inizio dell’anno nuovo, di conseguenza, fu, da lì in poi, considerato il 31 dicembre, come ultimo giorno dell’anno.

Con il passare del tempo, l’assorbimento della convenzione e l’avvicinamento, grazie ad una sempre maggior globalizzazione, di culture diametralmente diverse, il Capodanno diviene una tradizione irrinunciabile praticamente in tutto il mondo.

Come vuole la tradizione, nel periodo che va da Natale all’ultimo dell’anno, le persone dovrebbero tirare le somme dei 12 mesi appena trascorsi, promettendosi, con l’inizio di una nuova fase, di lasciare all’anno che se ne va tutte le cattive abitudini e tutti gli errori commessi, per ricominciare su una più giusta strada.

Forse non si dovrebbe attendere la fine dell’anno per farsi un piccolo esame di coscienza, anche perché, buona parte dei propositi che ci vengono in mente il 31 dicembre, vengono puntualmente dimenticati l’1 gennaio, ma è sempre bello pensare “Anno nuovo vita nuova”, anche se, magari, non cambierà nulla.


 

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