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giovedì, 24 luglio 2014 Aggiornato alle 07:51Pensieri & Parole

Nessuno vince

di Itu
L'intelligenza in natura è strumento universale, quella umana è di parte, sarà per questo che sussistono le guerre?

Il fico nella sua maturità fruttifera è una pianta che attrae, non so se nella traslazione immaginifica il sesso abbia a che fare, di sicuro i sensi sono allertati dalla sua grassa espansiva presenza.

Se ne accorgono api e vespe che sentono da lontano l'afrore mieloso della prima frattura sulla polpa del frutto e si radunano a frotte in un rumore minaccioso di eccitazione in volo, non perdono più la strada e con scrupolosa attenzione si impregnano di dolcissima melma a carezzare ogni pomo.

Peccato che interessino anche a me i fichi, cercando di toccare meno possibile le grandi foglie urticanti già è difficile trovare i frutti pronti, ancor più una sfida non disturbare la danza degli insetti pungenti.

Quindi il fico è lì pesante di polpa zuccherina e nell'ultima maturazione già fermentato del suo peso, non aspetta che essere raccolto o succhiato, finire in marmellata o digerito della fame strategica degli insetti impollinatori.

Sembrerebbe un ruolo passivo, ma questo è giudizio degli uomini, la natura pensa cose che l'umanità non può capire.

Se c'è attenzione io posso cogliere i fichi per fare la marmellata lasciando a vespe api e calabroni il loro lavoro, nessuno vince niente, ognuno prende quel che il fico elargisce.
Sembrerebbe il segreto di Pulcinella.