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domenica, 11 agosto 2013 Aggiornato alle 10:16Pensieri&Parole

Libero arbitrio

di Itu
Mentre la crisi incalza cerco di capire cosa accomuna nei nostri intenti. Forse solo per non morire di spavento
 
La specie umana ha tra le sue squisitezze questa caratteristica, un meccanismo così sofisticato che c’è da perdersi nel suo attuarsi.

Dunque penso così: stamattina mi sono lavata i denti, potevo non lavarli o anche essermi dimenticato di farlo esponendomi ad una ventata di diverse soluzioni all’azione che vanno ad esprimere le diverse libertà.

Libertà di sentirmi la bocca fresca, libertà di godere ancora della mia dentatura, libertà di scegliere l’igiene e un sacco di altri benefici che probabilmente mi porteranno ancora a ritentare l’abitudine.

Se avessi stamattina saltato questo rito mi sarei messa a repentaglio sullo stesso numero dei benefici presunti, niente mi dice se la scelta di lavarli contrasta lo svolgimento del mio destino, solo che salva a fine giornata un’ azione che reputiamo insignificante diventa alla coscienza utile se ritenuta efficace al mio benessere.

Il libero arbitrio incontra allora il piacere di vivere?

Ma ancora di più incontro la diversità, perché lavarsi i denti può essere un’azione buona o cattiva, se io non mi lavo i denti qualcun’altro lo fa, nei tempi e nei modi che ritiene utili alla sua adesione alla vita, secondo il suo sentire.

E’ poi vero che un’azione produce solo due catastrofiche soluzioni giudicanti o forse la successiva che segue il respiro delle esperienze ci espone a un più variegato scegliere i nostri percorsi?

Intendo dire che quel che non è previsto nel mio scegliere è il percorso del mio prossimo, ogni mio libero arbitrio si muove come ingranaggio di ruote che girano il destino di tutta l’umanità, che oltre a scegliere di lavarsi i denti ogni giorno lotta per capire se è meglio fregarsi o avere fede.

Per questo sono perplessa sulle presunzioni etiche, religiose e politiche quando di principio si impennano nella categoria di sopravvivenza: per ognuno è diverso il senso più profondo di libero arbitrio tutti siamo comunque responsabili delle nostre scelte, anche quando non vogliamo o sappiamo di esserlo.

Autorizzo i lettori a pensare che il caldo o una cena un po’ pesante sono all’origine di una divagazione insolita.