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martedì, 19 dicembre 2023 Aggiornato alle 08:00Blog - Aqua Alma

Mercato dell’energia: fine di un’era (ma non per tutti)!

di Mariano Mazzacani
Tutti ne parlano, molti esprimono la propria opinione ma pochi hanno le idee chiare su ciò che accadrà il 1° gennaio 2024

Neppure i siti generalisti diffondono informazioni chiare in modo da fugare i molti dubbi che annebbiano le idee alla maggioranza degli utenti del mercato dell’energia. Quel che è certo è che per la maggior parte delle famiglie italiane finirà la tutela per l’accesso all’energia. Si tratta complessivamente di 15 milioni di utenze, 9 per l’energia elettrica e 6 per il gas, che in questi giorni hanno scelto o dovranno scegliere una nuova tipologia di contratto.

Ma cerchiamo di capire come ha funzionato il sistema sino ad ora e quali potranno essere le alternative che lo Stato italiano ha deciso di offrire ai propri cittadini.

1. Mercato Tutelato:

• Nel mercato tutelato, i prezzi dell'energia e le condizioni contrattuali sono stabiliti e regolamentati dall’Autorità di regolazione per l'Energia Elettrica, il Gas, il Sistema Idrico ed i rifiuti (ARERA) in Italia.
• Gli utenti finali, come le famiglie, hanno accesso a tariffe stabilite dal governo per garantire una maggiore tutela dei consumatori e prevenire pratiche commerciali scorrette.
• Il prezzo variabile si basa sulla media mensile pesata dei prezzi all’ingrosso, soggetto a variazioni secondo la domanda dei mercati nazionali ed internazionali col rischio di speculazioni come accaduto lo scorso anno sulla borsa TTF di Amsterdam.
• La tutela riguarda essenzialmente le condizioni contrattuali determinate dall’autorità, Arera, che definisce quali voci possono essere ricomprese nel sistema tariffario.
• La fornitura dell'energia in questo mercato è soggetta a regolamentazioni più stringenti.
• In generale i contratti di maggior tutela, ancorché non totalmente tutelanti nei confronti degli utenti soprattutto dei più vulnerabili, sono risultati nella stragrande maggioranza dei casi più vantaggiosi rispetto ai contratti del libero mercato.
•    La mancata possibilità di potersi garantire il prezzo bloccato per un periodo di almeno 12 o più mesi è sempre stata la criticità maggiore per tutti gli utenti.
• Vedasi: https://tg24.sky.it/economia/2023/11/29/mercato-tutelato-libero-bollette; https://www.federconsumatori.it/energia-aaa-competitivita-cercasi-il-mercato-libero-oggi-non-e-piu-conveniente-di-quello-tutelato/

2.    Mercato Libero:

• Nel mercato libero, gli utenti finali hanno la possibilità di scegliere il proprio fornitore di energia ed il piano tariffario più adatto alle proprie esigenze tra le centinaia di proposte del mercato con diverse condizioni contrattuali, piani tariffari ed eventuali servizi extra.
• Le tariffe nel mercato libero possono essere fisse e variabili, comprendere servizi diversi e durata variabile da un minimo di 12 mesi fino anche 10 anni (https://casa.a2aenergia.eu/noi2) con tutti i limiti del caso.
• Oggetto delle offerte sono solamente due componenti del prezzo: il costo dell’energia e costi fissi.
• Nel caso di offerte a prezzo fisso il costo di kWh e Smc sono fissi per l’intera durata del contratto, ma in genere con valori ben più elevati dei prezzi di riferimento all’ingrosso, mentre nel caso di offerte a prezzo variabile il costo di kWh o Smc sono riferiti ai prezzi di mercato (PUN o PSV) a cui si aggiunge una extra, chiamato spread/fee/delta. In alcuni casi i venditori di energia non applicano un surplus rispetto al costo della materia prima.
• Le altre componenti tariffarie sono definite dall’autorità, Arera, e sono in valore fisso, come le accise, o variabili secondo il sistema tariffario definito dalla stessa autorità.
• Nei contratti del mercato libero possono essere inseriti servizi diversi, come assicurazioni, servizi di manutenzione etc.
• I fornitori dovranno indicare nelle bollette una serie di informazioni obbligatorie e non potranno modificare in modo unilaterale un contratto senza un preavviso di almeno tre mesi.

Dunque, prestissimo dovremo, se non l’abbiamo già fatto, cambiare tipologia di contratto. Ma siamo obbligati a scegliere e se non lo faremo cosa accadrà alla nostra utenza?

Gli “indecisi”, secondo quanto stabilito da Arera, potranno contare su un regime transitorio chiamato Stg, Sistema a tutele graduali. Un sistema di aste territoriali determineranno i fornitori che si aggiudicheranno "pacchetti" di clienti. Il passaggio ai nuovi fornitori sarà automatico. Questo regime non potrà durare più di tre anni. I prezzi delle bollette non saranno quelli attuali anche se il cliente manterrà lo stesso fornitore di energia.

La sensazione è che questi contratti non saranno particolarmente vantaggiosi poiché il prezzo dell’energia sarà comunque determinato dal fornitore stesso. Per questo, una volta conosciute le nuove condizioni contrattuali, valutando con attenzione le tariffe, potrebbe valer la pena valutare offerte sul mercato libero. Servirà molta pazienza per cercare di valutare correttamente le proposte più interessanti individuate nel ginepraio delle centinaia di offerte disponibili sul mercato!

Ma i più fragili come potranno tutelarsi? Una parte di questi, individuati come "vulnerabili"*, saranno esentati da questo passaggio. Si tratta di una platea di soggetti svantaggiati socioeconomici come gli over 75, chi si trova in particolari condizioni economiche o beneficia della legge 104, che potranno rimanere nel mercato di maggior tutela. Si tratta di 4,5 milioni di famiglie quasi un quarto della popolazione italiana.

Perciò almeno i soggetti vulnerabili
possono #staresereni? Uhm…in realtà non esattamente: il cliente servito in maggior tutela, che non sia stato identificato come vulnerabile, pur rispettandone i criteri, dovrà comunicarlo al proprio venditore compilando il modulo che dovrebbe aver già ricevuto dal proprio esercente la maggior tutela in due comunicazioni tra settembre 2023 e marzo 2024, così da continuare a essere servito nel servizio di maggior tutela.

Ma il processo non sarà del tutto lineare considerato che tra il mercato dell’energia elettrica e del gas domestico sottoposti alla tutela le condizioni non saranno identiche. Se per il mercato dell’energia elettrica possiamo tranquillamente confermare che le condizioni saranno le medesime già garantite fino ad oggi. Per gli utenti vulnerabili di gas naturale, da gennaio 2024 il venditore garantirà il servizio di tutela, ma a condizioni definite dall'Autorità e con le condizioni contrattuali dell'offerta PLACET di gas naturale (ad eccezione della modalità di ricezione della bolletta identico all’attuale già in uso da parte del cliente nell'ambito del servizio di tutela). I prezzi delle tariffe saranno definiti dagli operatori, dunque, la tutela si limiterà ai soli aspetti contrattuali! Valutando le offerte PLACET offerte dal mercato si è rilevato che da quando sono state introdotte fino ad oggi, la quasi totalità non era vantaggiosa neppure se confrontate con la maggior parte delle offerte del mercato libero.

Esaurite le dinamiche contrattuali per i vulnerabili affrontiamo il tema dei contratti di energia per i non vulnerabili che, come già ricordato, avranno tutele limitatissime e dovranno addentrarsi per la prima volta nella selva oscura delle offerte del libero mercato.

Quale approccio adottare nella scelta del nuovo contratto per un utente non vulnerabile?

Va ricordato che le offerte riguardano solo due componenti tariffarie, costo dell’energia e costi fissi. Questo pur facilitandoci nell’operazione di confronto al tempo stesso limita molto la possibilità di incidere sulla spesa complessiva delle nostre bollette. I dati da conoscere sono pochi ed il primo di questi il proprio consumo annuo. Consumo che può variare anche sensibilmente in ragione del variare delle condizioni meteo. Tale dato è recuperabile dalla lettura delle nostre bollette oppure, in modo più esaustivo, sul Portale Consumi (https://www.consumienergia.it/portaleConsumi/#) a cui possiamo accedere utilizzando l’identità digitale.

Una volta recuperati i dati del consumo annuo di kWh e Smc possiamo valutare le offerte di mercato. Per l’energia elettrica dobbiamo anche considerare il nostro stile di vita: se abbiamo una vita attiva e viviamo la nostra abitazione solo nelle ore serali dovremmo considerare contratti con tariffa multioraria (F1/F2/F3). Al contrario se abbiamo abitudini più casalinghe ed utilizziamo gli elettrodomestici anche durante la giornata è preferibile scegliere un’offerta con tariffa monoraria. Per il Gas non vi sono differenze tariffarie condizionate dall’orario di consumo.

La seconda valutazione da fare riguarda la tipologia di contratto: prezzo fisso o variabile?

Il prezzo fisso ci tutela rispetto a crisi energetiche ma rischiamo di dover pagare mediamente un 20-30% in più ogni anno ed in particolare per il Gas domestico che mediamente è la spesa energetica più importante per il bilancio familiare.

Dato l’attuale tendenza dei prezzi
all’ingrosso e salvo futuri choc energetici dovuti a speculazioni finanziarie la scelta migliore potrebbe essere un’offerta a prezzo variabile. Una volta definita la scelta sulla tipologia di tariffa, che oggi ci sentiamo di poter individuare nella variabile, dobbiamo soppesare le offerte in base al nostro profilo di consumo.

Se abbiamo consumi importanti dovremmo scegliere offerte con un prezzo della componente energia il più basso possibile pur assumendoci un costo elevato per la componente dei costi fissi (solitamente varia tra i 63€ e 240€ l’anno) che spalmato ha un effetto limitato sulla singola unità di energia consumata.

Cerco di spiegarmi meglio con un esempio, se il mio consumo è di 2700 kWh o di 1400 Smc, e la mia offerta prevede un costo fisso di 144€, l’impatto economico del costo fisso sarà molto limitato rispetto alla spesa complessiva determinata dal costo della materia prima. Al contrario laddove il mio consumo risultasse molto limitato poiché vivo solo, in una casa ben isolata termicamente e posso godere di un impianto fotovoltaico e i miei consumi si limitano a 700 kWh/anno e 400 Smc/anno. In tal caso è corretto scegliere un’offerta con costo energia leggermente più alto a patto di avere un costo fisso il più basso possibile.

In buona sostanza le offerte dovrebbero essere valutate come fossero una bilancia a due piatti: il costo dell’energia da una parte e dall’altra i costi fissi e da buoni utenti dovremmo trovare il miglior bilanciamento tra le due componenti tariffarie in modo da spendere il meno possibile. Lapalissiano, no?

Di certo servirà una buona dose
di pazienza e molta voglia di informarsi per riuscire a fare la miglior scelta possibile. E lo dovremo fare spesso visto che, ogni uno o due anni, nella maggioranza dei casi, sarà necessario rivalutare la propria offerta.

La fine del mercato di tutela, pur con i suoi limiti, non è certamente una buona notizia ma purtroppo ci dovremo abituare. Sicuramente poter contare su un supporto da parte delle amministrazioni comunali dedicato alle persone più fragili potrebbe essere d’aiuto. Attendiamo perciò che i comuni facciano la loro parte!

Per la definizione di vulnerabilità si veda:
https://www.arera.it/per-il-consumatore/verso-la-fine-del-mercato-tutelato/clienti-domestici-gas

Mariano Mazzacani
Tutor per l’energia Domestica.