E nemmeno verrà rimborsata per intero.
Quando se ne sono accorti, infatti, a giugno dello scorso anno, i responsabili del Consiglio degli affari economici hanno presentato regolare istanza di restituzione.

La risposta dal municipio è arrivata non proprio celermente in questi giorni, con l’amministrazione che riconosce l’errore, ma si impegna a rimborsare solo un terzo (circa) della cifra sborsata in più.
«La scusa adottata si rifà ad una norma che riguarda le rendite catastali che nulla ha a che fare col caso preso in esame» affermano gli amministratori parrocchiali, decisi a farsi intendere.

Nel 2008, dopo un accertamento della società di servizi sovraccomunali, alla parrocchia di San Faustino era stato detto che avrebbero dovuto pagare per i cinque anni precedenti e cominciare quell’anno coi versamenti regolari.
La parrocchia ha pagato, e ha continuato a pagare fino a quanto è stato richiesto per il 2011.

Con l’avvento dell’Imu, facendo bene i conti, si sono però accorti che l’accertamento inziale era errato e che stavano pagando non solo per la scuola materna (che è esentata), ma anche per il cinema parrocchiale che invece non c’era più.
In tutto circa 3.500 euro, più gli interessi.

Il Comune ne vuole risarcire solo 1.370, quelli relativi agli ultimi tre pagamenti annuali dal 2009 al 2011.