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mercoledì, 30 marzo 2011 Aggiornato alle 08:07Arte&Storia

Lo scrigno d'arte bagosso

di val.
Se venisse confermata la paternità dell'ancona di San Rocco, l'omonima chiesa bagossa diverrebbe uno dei luoghi d'arte più interessanti dell'intera provincia.
Maffeo Olivieri (1484-1543) è lo stesso che ha dato il nome all’omonimo Liceo Artistico Statale cittadino.
Artista bresciano eclettico, ha realizzato sculture e opere in legno, marmo e bronzo.
Insieme al fratello Andrea operò in tutta la Lombardia, a Venezia e anche in Trentino.
Famose sono alcune medaglie che rappresentano patrizi veneti e soggetti allegorici conservate nella National Gallery of Art di Washington.
 
Il cristo ligneo che è servito al professor Ratti per collegare l’opera dell’Olivieri all’ancona conservata in San Rocco si trovava da secoli nel vecchio cimitero napoleonico.
Un centinaio d’anni fa erano state sostituite le braccia, erose dall’esposizione alle intemperie, e più recentemente c’era stato il tentativo di preservare l’opera con l’applicazione di un mordente.
Pochi anni addietro, un intervento conservativo più professionale ha svelato la sua somiglianza ad analoghe realizzazioni attribuite all’Olivieri.
 
Con questi nuovo ritrovamenti, e se ne venisse confermata l’illustre paternità, la chiesa che Bagolino dedica a San Rocco assumenrebbe per la storia artistica bresciana un ruolo maggiore di quello che già ricopre.
Si trova all’uscita dell’abitato di Bagolino per chi sulla vecchia Provinciale 669 intende proseguire verso il Passo Cocedomini.
Venne edificata dopo la peste del 1478 ampliando un luogo di culto di epoca precedente e a quanto pare proprio questo ampliamento, realizzato su un terreno dalla caratteristiche diverse ripetto a quello che sosteneva il nucleo originario, ha creato alla struttura seri problemi di stabilità, acuiti in occasione del terremoto del 2.004.
 
Negli ultimi anni la chiesa è dtata dunque oggetto di un massiccio intervento di consolidamento con l’iniezione di “micropali” in gran quantità.
Ora che la struttura è stata consolidata si sta passando alla sostituzione di alcuni tiranti che erano saltati giusto un paio di anni fa.
Concluso l’intervento strutturale toccherà ai restauri, in modo che presto questo scrigno d’arte possa essere restitutito alla fede e all’ammirazione degli appassionati d’arte. 
 

 

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